Siamo nel paddock, trepidanti e speranzosi che il duro lavoro di ieri sia servito per migliorare il passo sia di gara che da qualifica.
Lewis ed io abbiamo fatto colazione insieme, poi ci siamo diretti qui mano a bordo della moto che ha affittato per me. É strano girare per il paddock uno accanto all'altra e vederci in colori diversi, opposti e rivali ma le cose sono andate così. Ogni tanto Toto mi manda qualche messaggio in cui mi prega di tornare perché il nuovo preparatore di Hamilton è un tipo strambo e non gli piace molto.
Accompagno il mio fidanzato nel proprio box, saluto il team e i due piloti, augurando loro un grosso in bocca al lupo perché hanno le carte in regola per fare un ottimo weekend. Si, avete ragione, sono palesemente nel team sbagliato; si, sono assolutamente di parte, ma va bene così.
Max ed io ci siamo allenati duramente prima delle qualifiche, abbiamo cercato di aumentare la sua resistenza e di migliorare i riflessi, il resto lo deve fare lui in macchina e in pista. Mi avvicino a lui, gli passo balaclava e casco
<Ricorda curva 10, lì fai sempre un disastro> gli ricordo
<Pensa te come ci siamo ridotti, tu che dai consigli a me> mi prese in giro lui
<Piccola stellina del mondo fatato, se stessi ancora correndo, probabilmente mangeresti la mia polvere> risposi a tono
<Probabile ma rimane una fantasia> rise lui
Max avanzò verso di me, mi appoggiò una mano sulla nuca, mi sorrise e poi mi diede un abbraccio a metà.
<Sono contento tu sia venuta nel team giusto> mi confessò beffardo
<Il "team giusto" dovrebbe pagare meglio> lo rimbeccai ridendo e poi lo aiutai a salire in macchina
<Guarda e impara> mi disse facendomi l'occhiolino
<Vedi di non fare casini piuttosto> risposi dandogli una pacca sul casco.
Pochi istanti dopo iniziarono le qualifiche, furono le più caotiche che si sono viste fino ad oggi, soprattutto considerando che entrambe le RedBull, ma soprattutto Max, ha mancato la qualificazione nel Q3. Non mi dico come è arrivato furioso al box, a stento siamo riusciti a mantenerlo. La prima persona con cui ha sfogato la sua rabbia è stata Horner, il quale non gli ha dato molta soddisfazione e quindi poi è venuto a rifarsela con me, ma purtroppo per lui, con me non ha avuto vita facile.
<Hai finito?> gli chiesi annoiata dalle sua urla e lamentele inutili
Max mi guardò basito dal mio atteggiamento, non mi aveva mai visto così fredda e distaccata e così non poté fare altro che prendere le sue cose, andarsi a cambiare e recarsi nella zona interviste.
Nel mentre io rimasi incollata allo schermo, Lewis stava dominando l'intera sessione, ogni tanto vi era qualche lampo da parte di George ma il vero protagonista di queste qualifiche era lo Lewis.
<Ed è Pole Position, Pole Position per Lewis Hamilton!> urlò il commentatore ai microfoni, un boato risuonò nel circuito e una grande festa scoppiò all'interno del box Mercedes. Ecco, questi sono i momenti in cui mi manca vestire rosso, la passione, quella vera, la gioia, le lacrime, emozione pura.
Corsi insieme alla mia ex squadra alla ringhiera, per festeggiare Lewis, il quale come parcheggiò la macchina dietro il cartellone con scritto il numero 1, scese dalla monoposto tutto emozionato e si lanciò sopra il suo team, poi mi strinse forte e non fece altro che sussurrarmi
<Ce l'ho fatta! ce l'ho fatta!>
<Sei stato bravissimo amore! Hai fatto un capolavoro!> gli risposi emozionata nel vederlo così felice.
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Gara d'amore // Lewis Hamilton
Short Story"Perché era una vita che non ero così felice e non me ne frega un cazzo di quello che pensano gli altri. Io ho deciso di fare quello che mi fa stare bene e penso che dovresti farlo anche tu; guarda che le occasioni non capitano due volte" A volte si...