3 - tranquillità

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Le due amiche, ormai fuori l'Ottobit, sono pronte ad entrare.
Beatrice è nervosa, e a dimostrazione di ciò mangia continuamente le pellicine delle sue unghie e si tortura il labbro e le mani.
Beatrice è sempre stata una ragazza molto espansiva e socievole, non ha mai avuto problemi a fare amicizia, ma Bea ora si ritrova ad avere a che fare con un carattere molto diverso da quello che la contraddistingueva.
La verità è che Beatrice ha paura, ma nessuno ha mai voglia di ammettere ad alta voce le proprie paure per l'ansia che esse possano diventare reali.
Benedetta, nonostante l'amica sia cambiata, ha imparato a conoscerla nuovamente e sa che Bea è in ansia come non mai.
Ma non l'attacca ne prova a rifilarle stupide tranquillizzazioni che non avrebbero mai funzionato con la sua migliore amica, anzi la capisce.
È vero non ha mai provato sulla sua pelle ciò che ha provato l'amica, ma è come se quella notte e i successivi giorni abbia assorbito parte del dolore di Beatrice per renderglielo meno pesante.
Capisce l'ansia nel poter essere pugnalata di nuovo, capisce la paura di soffrire come ha già fatto, capisce quanto sia difficile ricominciare per l'ennesima volta un'altra vita.
Così l'unica cosa che fa è stringerle la mano, per far capire a Beatrice che lei c'è, e che la comprende.
Bea dal canto suo è felice del gesto dell'amica, e le risponde con un caldo sorriso, seguito da un veloce abbraccio.
Subito dopo le ragazze si fanno spazio nel locale, tenendosi per mano per non perdersi, fino ad arrivare al tavolo dove c'erano i 6 ragazzi.
Beatrice li trova molto simili a come li aveva immaginati, un po' stravaganti, ma non così strani.
Li trova, esteticamente parlando, simili alla sua amica, particolari e non uguali alla massa.
Così le due ragazze si avvicinano velocemente al tavolo, catturando l'attenzione del collettivo.
"Ciao raga" li saluta calorosamente Benedetta, dando a tutti un fugace e leggero abbraccio.
Beatrice si stringe le mani, per darsi forza, e si presenta a tutti.
"Bibi ci ha parlato tantissimo di te, è un piacere conoscerti finalmente dal vivo" le dice un ragazzo rosso, che ricorda si chiami Duccio.
"Sono contenta, Benny anche mi ha parlato di voi, e grazie per averle tenuto compagnia quando io non ero qui" risponde Beatrice rivolgendo a tutti un leggero sorriso.
Poi i ragazzi si immergono nella loro conversazione, e ciò non fa che alimentare i pensieri di Beatrice, che è persa in un mare di insicurezze e ansie, tanto da non accorgersi di una presenza al suo fianco.
"Non ti interessano molto questi tipi di argomenti vero?" le dice un ragazzo corvino di cui non ricorda il nome.
"In realtà ero solo persa nei miei pensieri"
"Immagino dalla tua faccia nulla di positivo, ma siamo qui per divertirci no" afferma il ragazzo, alzandosi in piedi e porgendole la mano per alzarsi.
La ragazza, molto titubante afferra la mano, seguendo il ragazzo.
I due si ritrovano ad ordinare un semplice drink, senza parlare, semplicemente facendosi compagnia in silenzio.
La curiosità del corvino nei confronti dei pensieri della ragazza è elevata, ma sa che risulterebbe inopportuno fare domande alla prima uscita.
Beatrice è grata al ragazzo per farle compagnia senza porgerle domande, lasciandola semplicemente libera, cosa che qualcuno non ha mai fatto con lei, tranne Benedetta.
"B ti avevo persa, scusami se non ti ho seguita" dice Benedetta, correndo velocemente da Beatrice.
"Oh Benny tranquilla, devi goderti anche tu la tua serata, non pensare a me, qui va tutto bene, anzi mi sto divertendo" le dice sinceramente la ragazza.
Sicuramente non era quel tipo di divertimento in cui ci si ubriaca e si balla fino a collassare, ma quel divertimento a Beatrice non è mai piaciuto.
Per le divertirsi è solo stare in mezzo alla gente e in compagnia.
Ed effettivamente è ciò che aveva in quel momento.
Dopo vari minuti in silenzio, il ragazzo cattura l'attenzione di Beatrice.
"Che scuola hai fatto?" chiede il corvino per fare conversione con la ragazza.
"Il linguistico, poi ho fatto lingue a Milano e ho preso la triennale, tu?"
"Io lo scientifico, poi niente università, sto cercando di concentrarmi a pieno nella musica"
"Spero che ci riuscirai, insomma sembra davvero il tuo sogno" risponde brillante la ragazza.
"Si, è da sempre la mia più grande passione.Tu hai un sogno?" chiede innocentemente il ragazzo.
Bea ci pensa. Infondo lei non ha mai avuto un sogno, l'è sempre interessato avere voti alti a scuola, e per concentrarsi su quello, non ha mai avuto tempo per fantasticare e avere un sogno, o, magari, un obbiettivo.
"No, in realtà neanche da bambina ho mai avuto un sogno"
Il ragazzo annuisce, e per paura di fare domande che possano turbare la ragazza, che ha capito essere molto fragile, rimane in silenzio.
Un silenzio piacevole, non uno di quelli imbarazzanti, ma di quelli che trasmettono calma e tranquillità.
Proprio quella che prova Beatrice ad essere lì.
Strano rispetto a lei che prova ansia per qualsiasi cosa, strano per lei che prova terrore anche nel fare una semplice domanda.
Eppure quel ragazzo le infonde calma, forse perché non ha oltrepassato i suoi confini e non le ha chiesto nulla che potesse farle del male.
La serata scorre tranquilla con qualche semplice scambio di parole fra la ragazza e i 6 ragazzi.
In piena notte tutti sono fuori il locale, pronti per tornare a casa.
Bea ha bevuto solo un drink, perciò è abbastanza sobria, a differenza di Benedetta che è più che brilla.
Perciò deve accompagnarla piano, poiché rischierebbe di farsi male.
"Tornate a piedi?" le chiede Dario
"Si, tanto siamo vicine di casa"
"Sicura? se vuoi vi diamo un passaggio, a noi non costa nulla" le dice il corvino, che durante la serata le ha ricordato che il suo nome fosse Andrea.
"Non vorrei creare problemi, in fondo sono solo pochi chilometri a piedi da qui"
"Ma siamo in piena notte, non lasceremo delle ragazze per strada" insiste Duccio, convincendo finalmente la ragazza.
Arrivati sotto le case delle ragazze, tutti sono addormentati, tranne Andrea alla guida e Beatrice.
"Bene, allora salutami gli altri, grazie per il passaggio e per avermi fatto compagnia in silenzio, rispettandomi" le dice sinceramente la ragazza, spinta da un coraggio trovato nella parte più profonda di sé.
Il ragazzo le sorride e subito dopo le lascia salire in casa.
Beatrice si è sentita così compresa in quel silenzio, ma non sa il motivo, e dopo aver lasciato Beatrice nelle mani di Eleonora, torna in casa mettendosi a dormire.
Andrea ha capito che quella ragazza ha tanto dentro, e, come vorrebbe che gli altri facessero con lui, è rimasto solo in silenzio cercando di rendere calma la ragazza.
Forse, infondo, i due non sono così diversi.

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