Quel giorno era uno fra i giorni bui di Andrea.
Andrea era sempre stato un ragazzo che si mostrava forte, intoccabile e sempre allegro.
Era sempre lui l'anima divertente del gruppo, che con qualche battuta rialzava l'umore a tutti.
Ma in quel giorno c'era qualcosa che non andava per nulla.
Era passata una sua zia per dare qualcosa a sua madre.
Andrea era stato costretto a scendere, e soprattutto a subire le stesse domande e affermazioni.
"Andrea fai ancora musica?"
"Sai che conviene che inizi l'università o trovi un nuovo, vero lavoro?"
"Ho ascoltato qualche tua canzone per pura curiosità, non si vive di musica, i tuoi testi saranno belli, ma tu e il tuo gruppo unite frasi a casaccio"
"Se fai questo della tua vita, se sei così fragile, nessuna ragazza ti vorrà".
E Andrea era stato nuovamente mangiato dalle paranoie, che anche quella volta, erano troppo più grandi di lui.
Tutte quelle frasi gli avevano fatto male, ogni parola detta era una lama nel petto.
Poi quell'ultima frase gli ha dato il colpo di grazia.
"nessuna ragazza ti vorrà".
Effettivamente ci pensava davvero se qualcuno potesse mai davvero volerlo in quel senso.
Se qualcuno, dopo aver sorpassato la fase della bellezza fisica, potesse mai innamorarsi di ciò che Andrea aveva dentro.
Dei suoi demoni, dei suoi pensieri, dei suoi sentimenti, del suo carattere.
Tutte le ragazze si avvicinavano a lui solo per la bellezza esteriore, ma nessuna si concentrata mai davvero su chi fosse Andrea.
Perciò oltre tutte le migliaia di paranoie sulla musica e sul futuro, quel giorno sua zia gli aveva messo in testa un altro argomento su cui distruggere se stesso.
A lui piaceva davvero Beatrice, e sapeva che il sentimento fosse ricambiato, ma sua zia aveva ragione.
Sarebbe riuscita a reggere ad avere accanto qualcuno come lui?
Così si era chiuso nella sua stanza, mentre i suoi genitori erano andati a lavoro.
Non aveva risposto a messaggi e chiamate dai suoi amici e da lei.
Aveva bellamente ignorato chiunque cercasse di entrare in contatto con lui e col suo mondo.
Si era completamente chiuso in sé stesso, perché era convinto di fare la cosa migliore per sé.
Andrea non aveva mai accettato il fatto che aprirsi avrebbe migliorato il suo umore, anzi, per lui tutto andava risolto da solo, così da non appesantire nessuno.
I suoi amici sapevano che quando lui non rispondeva, andava lasciato perdere.
Ma qualcuno era più testardo di tutti loro messi insieme.
Al bunker l'arrivo di Beatrice aveva scombussolato tutto.
"Oh sapete dov'è Andrea?" aveva esordito la ragazza entrando velocemente in quel luogo.
"Ciao anche a te" aveva risposto ironico Jacopo.
"Raga sono seria, non risponde ai miei messaggi e chiamate da ieri, sono preoccupata"
"Bea sarà uno dei suoi giorni no dove vuole essere lasciato da solo"
"Io col cazzo che lo lascio da solo"
"Bea ascoltaci, è meglio lasciarlo sulle sue"
"Assolutamente no, io ora vado"
"Guarda che carina che si preoccupa del suo fidanzatino" aveva detto deridendola Marco, che aveva ricevuto in risposta un'occhiataccia.
Ma per Beatrice non c'era tempo da perdere.
Lei non avrebbe mai lasciato nessuno solo nel momento del bisogno, figuriamoci se quella persona fosse Andrea.
Così si era diretta a casa del corvino.
Aveva bussato alla porta più volte, senza ricevere risposta.
Ma non si era arresa, e aveva iniziato a bussare all'impazzata, consapevole che ciò avrebbe recato fastidio al ragazzo, ma per lei era l'unico modo di ricevere risposta.
"Chi cazzo è?" aveva risposto Andrea scocciato aprendo la porta.
"Ciao André" si era intrufolata la ragazza in casa del corvino, per paura di ritrovarsi una porta chiusa in faccia.
"Che ci fai qua?"
"Avevo capito che qualcosa non andasse, quindi ho pensato avessi bisogno di qualcuno".
"Va tutto bene, tranquilla"
"Andrea non sparare cazzate, non a me"
Così Andrea aveva mollato.
Aveva raccontato tutto ciò che le aveva detto sua zia, tralasciando la parte in cui sua zia aveva nominato la sua vita sentimentale.
"André so che è difficile, ma lasciala perdere, ora hai successo, ci sono persone che si rivedono in quello che scrivi, io prima di tutti, fai bene alle persone, e onestamente vaffanculo a chi cerca di ostacolarti, pensa solo al positivo".
E Andrea aveva sorriso, abbassando lo sguardo.
"Ma non è tutto, vero?"
Andrea aveva guardato la ragazza.
"Come hai fatto a capirlo?"
"Sei così simile a me, che ti posso leggere come un libro aperto"
"Comunque, non è tutto"
"Dai dimmi"
"Bibi non è nulla di importante"
"Andre non provare a nasconderti, non con me"
"È che ha detto un'altra frase che mi ha fatto pensare, ma non ha senso"
"Ha senso qualunque cosa".
Andrea boccheggia cercando di trovare qualcosa da dire.
"Ti ha detto qualcosa su una probabile relazione?"
E lo sguardo colpevole di Andrea, risponde per lui.
"André prima che me lo possa chiedere, l'ho capito perché era l'unica cosa che non mi diresti. Ormai l'ho capito, dimmi".
" 'Se fai questo della tua vita, se sei così fragile, nessuna ragazza ti vorrà' mi ha detto questo".
"Andrea" sospira la ragazza, per poi continuare "So che ti sei fatto mille film, ma non pensarci neanche lontanamente. A me piaci proprio per le tue fragilità. Prima di volere bene a te, ho voluto bene a tutti tuoi demoni, poi quel bene è diventato altro, ma non stiamo parlando di quello. Ti prego, non darle la possibilità di farti distruggere da qualcuno che ti dice cose del genere".
"È che nessuno si è mai davvero interessato a ciò che ho dentro, solo all'estetica, quindi quello che mi ha detto mi ha fatto pensare tanto"
"Sei un anima speciale, credimi. Si, sei un coglione, ma per mia sfortuna hai anche molti pregi" dice la ragazza, cercando di smorzare la tensione.
Andrea sfoggia un leggero sorriso.
La ragazza lo abbraccia, e lo stringe fra le sue braccia.
"Se piangere ti aiuta a sfogarti, fallo, non è fragile come cosa, è umana".
Così Andrea stretto fra le braccia della ragazza, e coccolato dalla sua ragazza, piange silenziosamente.
Condividono il loro dolore, è quello che si fa fra una coppia, e loro hanno incominciato a farlo.
"Quando stai male, scrivimi, non viverla da solo, è peggio. Hai visto oggi, ora ti stai sfogando".
Il ragazzo annuisce silenziosamente.
Poi sposta il suo viso, e lo nasconde nel collo della ragazza, su cui poi posa in bacio, che fa sorridere la ragazza.
"Grazie davvero, per esserti preoccupata e per avermi dato delle risposte e delle rassicurazioni".
"È il minimo, sei un animo buono, vai protetto".
"Stai diventato davvero fondamentale per me".
E la ragazza in risposta gli lascia un bacio fra i capelli, cosa che sembra far scattare qualcosa in Andrea, che si sposta dall'incavo del collo di Beatrice, e afferra il mento della corvina, per poi baciarla lentamente.
Quello per Andrea era un modo per ringraziare la ragazza, perché era sempre stato bravo a scrivere, ma mai a parlare.
E la ragazza sembra capire i ringraziamenti del ragazzo.
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moto blu - faster (bnkr44)
RomanceBeatrice è di ritorno a Villanova, dopo un fallimentare trasferimento a Milano, che l'ha completamente distrutta. Andrea è alla rincorsa del suo più grande sogno, fare musica, e sembra essere sempre più vicino a realizzarlo con i suoi amici. Lei da...