10 - famiglia

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Beatrice è al pranzo di famiglia organizzato per il suo rientro, ma onestamente parlando si annoia solamente a sentir parlare di argomenti sconnessi fra loro.
Le poche domande che le hanno rivolto sono state: "Ma con quanto sei uscita alla triennale?" "Ma Milano è così bella come dicono?" "Stai cercando lavoro?" e una zia, nonostante sapesse l'accaduto ha avuto la sensibilità di dirle "Mattia sembrava proprio un bravo ragazzo, che peccato".
Ora la ragazza è seduta sul divano, lontana da tutti, e non le importa ne di quello che stiano dicendo, né dell'impressione che sta dando loro.
Non che si fosse mai trovata d'accordo con i suoi zii, ma quel giorno li sopportava meno del solito.
Così le viene in mente qualcosa.

Andre dove sei?
                          
                            A casa, cercando di scrivere qualcosa, perché?

Ti va di anticipare l'uscita tra tipo 15 minuti? Sono completamente struccata e in tuta, ma non mi importa.
   
                           Per me va bene, ma non stavi al pranzo di famiglia?

Esattamente, non li reggo proprio più.
            
                           Fra 10 minuti sono sotto casa tua.

E Beatrice finalmente è contenta, sia di rivedere Andrea, sia di scappare da quell'incubo di pranzo.
Così 10 minuti dopo Andrea le scrive di scendere, e lei non se lo fa ripetere due volte.
"Io vado" dice ai familiari.
"Di già?" chiede una zia.
"Lasciala andare, avrà un nuovo fidanzatino" dice l'altra zia.
Così Beatrice scappa velocemente da quella casa.
"Hai una faccia sconvolta" dice Andrea.
"André sei la mia salvezza"
"Questo già lo sapevo"
"Oddio ora il tuo ego sarà smisurato"
Andrea sorride, poi le porge il casco, non prima di scompigliarle i capelli.
"Sai penso che ai tuoi parenti interessi molto la tua vita sentimentale" le dice Andrea, mentre la ragazza indossa il casco e lo guarda incuriosita.
Andrea le fa cenno di guardare la finestra in alto, e Beatrice alza lo sguardo, ritrovando sua madre, suo padre e una delle sue zie guardando la scena.
"Andrea vai su quella cazzo di moto, e corri il più lontano possibile da qui"
Andrea scoppia a ridere, per poi salire in moto e sfrecciare via.
I due vanno in un parco di Villanova, dove incominciano a chiacchierare.
Beatrice gli racconta il suo pranzo disastroso, con Andrea che la prende in giro, e di tanto in tanto le accarezza la mano, soprattutto nei momenti in cui Beatrice gli racconta quanto si sia sentita inadeguata.
"Comunque oltre me, sbaglio o anche tu avevi qualcosa da dire?"
"Non sbagli Bibi"
"Allora vai, sono qua ad ascoltarti"
Andrea fa un sospiro, poi abbassa lo sguardo, mentre la ragazza inizia ad accarezzargli il braccio, sia per farlo sentire a suo agio, sia per calmarlo.
"Diciamo che da quando ho iniziato a fare musica, ho avuto un po' di problemi con la mia famiglia. I miei l'hanno accettato e mi hanno subito spronato a seguire questa mia passione, ma quando l'ha saputo il resto della mia famiglia non è andata molto bene.
Da piccolo ero tanto legato a loro, e ci vedevamo ogni domenica, come anche ora,  con l'unica differenza che ora gli unici momenti in cui mi rivolgono la parola è per dirmi di trovarmi un vero lavoro, e che non si vive di musica. Hanno anche ascoltato dei miei testi, e hanno detto che sono completamente insensati o troppo irreali. Per questo non credo tanto in quello che faccio, penso sempre che come loro pensano queste cose, le pensano anche gli altri, e vorrei solamente non farmi condizionare da loro".
Beatrice guarda Andrea, poi poggia una mano sulla sua guancia che comincia ad accarezzare, mentre il ragazzo si abbandona completamente a quel tocco, chiudendo gli occhi.
Lei poi, gli fa poggiare la testa sul suo petto, mentre sono seduti su una panchina.
"Non farti mai condizionare da chi non crede in te, non te l'ho mai detto, ma io ascolto sempre i tuoi testi, in qualche modo mi sento meno sola e più capita" gli dice lei, dopo vari minuti in silenzio.
E Andrea sorride, per poi lasciarle un bacio sulla mano con cui stava accarezzando la sua guancia.
I due poi si coccolano un po' nel silenzio della città.
"Potrei addormentarmi" le dice lui, con ancora gli occhi chiusi.
"Non ti conviene, non so guidare una moto, andremmo a schiantarci"
"No meglio di no, ci tengo alla mia moto"
"Stronzo".
"Ha parlato".
Poi i due ragazzi si alzano, e si mettono in moto, direzione casa della ragazza.
Appena sotto casa, lei si toglie il casco e glielo restituisce.
"Vorrei rimanere qui per sempre" gli confessa lei.
Così Andrea le accarezza i capelli lentamente.
"Anche io" le dice lui.
"Grazie per avermi salvata da quel pranzo disastroso".
"Ma che, anzi grazie a te, sai sempre come calmarmi".
Poi la ragazza gli sorride e lo abbraccia.
"Io vado, poi ci sentiamo" gli dice Beatrice.
"Soprattutto ci vediamo" precisa Andrea.
Poi la ragazza sale a casa con un sorriso a 32 denti, dimenticandosi che sua madre e suo padre avevano visto la scena.
"Cos'è questo sorrisone, prima durante il pranzo sembravi una morta" le dice la madre.
"Diciamo che non sono mai andata d'accordo con loro, poi dopo aver parlando di Mattia non ero con la felicità alle stelle".
"Ora si però, come mai?"
"Ho preso aria fresca finalmente"
"Quel ragazzo con la moto si chiama aria fresca?"
E per poco la ragazza non si strozza con la sua stessa saliva.
"Bea sono tua madre, non aver paura di provare di nuovo amore, perché vedo i tuoi occhi finalmente felici".
E Beatrice sorride.
"State insieme?" domanda la madre.
"No, non ci siamo mai neanche baciati, ma entrambi sembriamo provare qualcosa, però tutti e due abbiamo paura di fare un passo avanti".
"Ho visto come lo guardi e come ti guarda, siete persi entrambi. Fidati di me, fallo quel passo avanti, non avere paura".
Beatrice sorride alla madre, per poi salire in camera.
Poi prende il cellulare e si ritrova un messaggio di Andrea.

                                         Grazie Bea, davvero
                                         Facciamo colazione insieme domani         mattina?

E di che, comunque va bene, a domani.

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