30 - abissale

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La distanza è sempre stata una brutta bestia.
La distanza o unisce o distrugge.
5 settimane.
35 giorni.
840 ore.
50400 minuti.
Il tempo che Beatrice ed Andrea stavano passando separati.
Andrea alle prese col tour in giro per l'Italia, non aveva tempo di tornare a Villanova, e scappava da una cittadina all'altra senza mai fermarsi, con tutto il collettivo.
Beatrice alle prese col suo nuovo lavoro non aveva alcune ferie, e non poteva permettersi di chiederle, perciò era ancorata ad Empoli, senza neanche un minima possibilità di spostarsi.
La distanza fisica fra i due spesso non era neanche tanta, ma quella mentale stava diventando molta.
Bisognava salvare qualcosa prima che la distanza potesse diventare abissale.
Perché quando si crea un abisso nulla è più salvabile.
I due si sentivano tutti i giorni.
I primi giorni si videochiamavano in ogni buco di tempo.
Poi si sono limitati a brevi chiamate vocali.
Per passare a soli messaggi scritti alternati ad altri vocali.
Per poi scriversi solo qualche monosillabo.
Beatrice ci provava davvero a cercare di salvare quella situazione, ma come poteva fare se era la sola a provarci?
Scriveva ogni giorno ad Andrea, che rispondeva dopo molte ore, spesso anche giorni.
Poi ci si stufa a rincorrere qualcuno che scappa.
Andrea non lo aveva capito, ma Beatrice stava iniziando a prendere le sue consapevolezze.
La sua Bibi, stava completamente perdendo ogni certezza che il corvino le aveva dato nel corso nel tempo.
La ragazza era convinta che al ragazzo non importasse nulla, poiché non tentava neanche di comunicare con lei.
Andrea dal canto suo non vedeva nessun problema.
Era preso dal tour, dalla folla, dalla musica, che si era dimenticato che a casa ci fosse qualcuno che aspettava con ansia il suo ritorno.
Beatrice era sempre nei suoi pensieri, ma pensava che le avrebbe scritto più tardi, per poi dimenticarsi.
E mentre lui saltava sul palco, lei era a casa con l'umore a terra, con le cuffie nelle orecchie, il cuscino stretto fra le braccia e le lacrime che ogni giorni minacciavano di uscire.
La sua playlist poi non era d'aiuto.
Mentre era lì, la voce di Tananai risuonava nelle sue orecchie.

Ricorderai, ricorderai, ricorderai
Che eravamo proprio belli insieme
Ricorderai, ricorderai
Ricorda anche io ho sofferto come un cane
Cosa ci fai, cosa ci fai, cosa ci fai?
Dimmi, non vedevi che la differenza tra noi
È una differenza
Abissale

Poi subito dopo, mani strette partì.
Le voci di Dario e Duccio erano nelle sue cuffie.
Ma la batosta gliela diede la strofa di Andrea.
Quella stessa strofa che urlava sotto il palco, ora la sentiva sua, e crollò
Le lacrime rigavano il suo volto, mentre Andrea cantava.

E mi guardi come fossi un caso perso
Ma di perso ho solo il cuore che mi hai dato
Ma se lo rivorrai, te lo darò diverso
Meno aperto
Ti insegno come non fidarti
Che non conviene complicarsi con me

Andrea nel frattempo era appena sceso dell'ennesimo palco.
Erano tutti euforici, ridevano e scherzavano.
A quella tappa era presente anche Huda.
"Oggi mi sembri più coglione del solito" gli disse la ragazza riccia.
"Giuro Huda è meglio quando non ci sei"
"Rincoglionito"
Poi i due erano scoppiati a ridere.
"Come sta Bea? non la vedo da tanto"
Andrea voleva davvero rispondere.
Ma lui non sapeva come stesse Bea.
Era la prima volta in tutti quei giorni in cui si sentiva davvero in colpa.
Aveva appena compreso di non aver fatto nulla per lei.
"Andre non dirmi che hai fatto qualche cazzata a quella povera ragazza"
"No, cioè, in realtà non lo so"
"Gesù fai solo danni. Dai dimmi che hai fatto che ti dico"
"Sono due settimane che non le scrivo mai, lei mi scrive ogni giorno, io le rispondo dopo giorni e ormai sono 3 giorni che non ci sentiamo"
E Huda subito sbattè la mano sulla fronte.
"Hai fatto un danno più grosso di quanto tu possa immaginare, fidati"
"E perché?"
"Perché Andrea? Davvero me lo chiedi? Quella ragazza starà pensando che a te non frega un cazzo di lei"
"Dici?"
"Gesù cristo, vai da lei e chiarisci, scrivile, fai qualcosa"
Così Andrea fece la cosa più semplice.
La chiamò.
Nessuna risposta.
"È online ma non risponde"
"Mi viene da dire grazie al cazzo coglione"
"Che posso fare?"
"Scrivile"
E così fece.

A: Bibi♡♡
So di aver sbagliato, scusami davvero tanto, ne riparliamo meglio dal vivo o in chiamata, ma ti prego non stiamo così

Visualizzato.
Ma nessuna risposta.
"Che ti aspettavi? Era scontato"
"Non capisco perché"
"Andre fai sempre la stessa storia, vai da una parte all'altra, prima sei super presente, poi scompari, poi la ami, poi fai casini, quella ragazza sarà in esaurimento nervoso per colpa tua"
"Non so più cosa fare"
"Vai da lei"
"Cosa?"
"Avete 2 giorni prima di ripartire, puoi partire velocemente stasera o domani mattina, stare da lei un giorno e mezzo, poi parti da solo"
"Huda è troppo incasinata come cosa"
"Andrea vuoi riconquistare la sua fiducia?"
"È complicato"
"Andrea solo si o no"
"Si"
"Allora corri da lei, quei 5 coglioni capiranno, voglio bene sia a te che a lei"
Andrea subito prese le chiavi della sua macchina, e corse verso di essa senza dire nulla a nessuno.
"Dove sta andando?" chiese Duccio, non capendo la situazione.
"Lasciatelo in pace, ha già problemi in amore che deve risolvere visto che ha fatto danni" spiegò loro Huda.
Ora Andrea era in viaggio, fortunatamente erano a malapena un'ora e mezza di macchina, una distanza non esagerata.
Così si trovava di fronte a casa di lei, con una margherita, il fiore preferito della ragazza.
Per poi bussare.

Tu, se vado, piangi tu-
-tto il giorno e cadi giù
E riesci a fare solo schifo
Tu, se vado, guardi tu-
-tto il giorno la tv
Finché non tornerò al mattino

moto blu - faster (bnkr44)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora