26 - crederci

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Era ormai già passata una settimana.
Beatrice era stata finalmente dimessa.
Ora era in macchina con Andrea.
"Andiamo a casa?"
"Sono solo le 10, ti porto in un posto, devo recuperare tutto il tempo perso"
"Va bene"
E Beatrice si era chiusa nel suo silenzio, iniziando a pensare dove potesse portarla il suo ragazzo, ma senza chiedergli nulla perché consapevole che essendo una sorpresa, il corvino non si sarebbe lasciato scappare nulla.
"Siamo arrivati" aveva annunciato Andrea.
Si trovavano vicino a un lago e il ragazzo di Beatrice aveva appena uscito dal suo bagaglio moltissimi fogli, una rosa e dei cioccolatini.
La ragazza vedendo tutto ciò sorrise, pensando che non poteva essere più grata di avere una persona come Andrea al suo fianco.
L'amore che prova per lui aumenta ogni secondo, e deve ammettere che il corvino era sempre in grado di sorprenderla continuamente.
"Avevo una promessa in sospeso"
Beatrice lo guardava interrogativa, non capendo a cosa si riferisse e Andrea si sbrigò a risolvere i suoi dubbi.
"Ti avevo promesso di farti leggere tutto ciò che ho scritto, diciamo che poi ho aggiunto una piccola sorpresa, ma alla fine una promessa è una promessa".
Poi le aveva porto la rosa, che aveva un biglietto con su scritto:

"Sono così contento di averti qui con me, sei speciale"

E il cuore di Beatrice si è scolto in quel preciso istante, solo nel leggere quelle frasi.
"Giuro che qualche volta devo essere io a sorprenderti"
Dopo Andrea le aveva dato anche i cioccolatini.
"Locci da quando sei così dolce? Non eri tu il gangster?"
"Se non apprezzi questa versione posso tornare quello di prima"
"Assolutamente no, ma credo fermamente che i tuoi bro ti prenderanno in giro appena gli dirò quanto sei cambiato"
"Non puoi farmi questo"
"Mhmh" aveva detto ridendo la ragazza.
Poi si erano seduti sull'erba, e Andrea aveva preso la parola.
"In questi giorni ho provato emozioni così forti che ho scritto tantissimo.
Ogni emozione sai che è per me un'ispirazione talmente grande da farmi scrivere di tutto.
Ti avevo promesso che ti avrei fatto leggere tutto, quindi ecco qua"
Le aveva poggiato i fogli sulle gambe.
Beatrice così si era immersa nel suo mondo, iniziando a leggere tutto, e prestando attenzione a tutto, dando il giusto peso ad ogni singola parola.
Per Andrea quel tempo era infinito.
Non avrebbe mai potuto ammettere a sé stesso, orgoglioso come era, che provava ansia mischiata ad imbarazzo sia a far leggere ciò che aveva scritto alla ragazza sia a dover sentire la sua opinione.
Sicuramente aveva riscontrato interesse nei fan in ciò che scriveva, e anche i suoi amici, nonché i restanti membri del collettivo, amavano la scrittura di Andrea, e ogni volta che entrava nel bunker speravano che avesse qualcosa di nuovo così da poter mettere su nuove idee, ma lui stesso non aveva mai creduto nelle sue capacità di scrittura.
Complice probabilmente tutte le cose dette dalla sua famiglia, che purtroppo lo avevano influenzato troppo.
Andrea non capiva come ciò che scriveva potesse piacere, infondo non c'era nulla si particolare nella sua scrittura, nulla di così innovativo.
Andrea scriveva utilizzando le emozioni, lui parlava della sua vita, semplice usando le parole che secondo lui descrivevano meglio o davano maggiore impatto alle sue idee o opinioni.
Perciò per lui ciò che amava scrivere erano semplicemente pensieri buttati qui e lì, dettati dalle sensazioni del momento in cui aveva davanti a lui un figlio e una penna davanti.
Il corvino non sapeva che molti si ritrovavano in ciò che scriveva, si sentivano capiti, compresi da qualcuno, meno soli, sentivano di avere indirettamente qualcuno accanto che li facesse capire che infondo non erano né così strani come pensavano né impazziti.
Altri invece si emozionavano semplicemente a sentire quei pensieri, probabilmente legati anche al loro passato, si emozionavano a sentire un giovane ragazzo capace di esprimere le proprie opinioni utilizzando parole, in quel momento magiche.
Mentre elaborava tutti questi pensieri, probabilmente dovuti al leggero panico del momento, Beatrice aveva letto tutto, e lo guardava.
"Che ne pensi allora"
"Boh André"
Aveva alzato le spalle.
E Andrea era indubbiamente rimasto deluso, pensando per una volta di aver fatto qualcosa di buono, qualcosa dove si potesse sentire a pieno la sua voce e la versione più vera di sé stesso.
Così aveva semplicemente annuito sentendo le parole della ragazza.
"Che coglione" aveva detto ridendo Beatrice.
Il corvino dopo aver sentito quelle parole la guardò, in cerca di risposte.
"Hai scritto cose meravigliose, vorrei essere in gradi di utilizzare le parole come le usi tu.
Andre sei una persona così profonda, così vera, che ciò si riflette in ciò che scrivi.
Ti prego, credi sempre in te stesso, perché hai delle capacità davvero immense".
"Davvero lo pensi?"
"No, assolutamente no" aveva detto ironicamente la ragazza.
"Stupida"
Si era poi avvicinato alla ragazza, lasciandole un casto bacio sulle labbra della ragazza.
Beatrice però aveva poggiato una mano sulla guancia del ragazzo, approfondendo il contatto fra i due.
Il bacio era diventato davvero lungo, le mani del ragazzo vagavano fra i capelli e i fianchi della ragazza, mentre le mani di Beatrice erano saldamente posizionate sul collo del ragazzo.
Si staccarono solo dopo aver finito tutto il fiato a disposizione.
"Sei così bella"
Andrea lo pensava veramente.
Dopo quel bacio, Beatrice, per lui, era più bella che mai.
Le labbra gonfie e più rosee del solito, i capelli scompigliati dalle stesse mani del ragazzo, il fiato corto e una naturalezza disarmante.
Quello era im bello di Beatrice.
La sua naturalezza, l'allegria che portava sempre con sé in qualsiasi momento e con cui rendeva migliori le giornate anche di una persona sconosciuta che le passasse semplicemente accanto per strada.
"André penso che ti amo"
"Io sono sicuro di amarti, non ho mai provato qualcosa di così forte"
E Andrea l'aveva sorpresa per l'ennesima volta.
Per lui, anche quella volta, non aveva detto nulla di che, ma in realtà come sempre, la sua capacità di comunicare, il suo modo di farlo, avrebbe sorpreso chiunque.
"Sei così tanto speciale"
"Anche tu Bea, fidati"
Quella serata era stata fra le più belle della loro vita.
Avevano ammesso i loro sentimenti, avevano riso, scherzato, parlarto del passato, di argomenti intimi e non c'era mai stato un momento così bello come quello.

E ora se vuoi parti
Sai già che ti aspetterò
Anche se ora è tardi
E le strade sono vuote
Come le persone intorno a noi

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