Capitolo 2

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Malpensa ore 12:30, l'aereo era appena decollato. I tre ragazzi erano arrivati a bordo di una Maserati blu dai vetri scuri per evitare sguardi indiscreti. Era stato tutto inutile, le fan erano ovunque. Gli si lanciavano al collo in preda all' entusiasmo: baci, abbracci e spintoni arrivavano da tutte le direzioni e non era possibile scappare. In un attimo si ritrovavano a firmare centinaia di autografi e a scattare centinaia di foto. Era tutto confuso in quei momenti, ma erano ormai abituati a quel successo di cui ora sembravano non potessero farne a meno. Dopo questo momento di caos, Piero scorge in lontananza una ragazza dal volto familiare: i suoi capelli castani mossi incorniciavano un viso ovale; la sua carnagione chiara si fondeva con il verde cielo dei suoi occhi, le sue labbra carnose sfoggiavano un sorriso di perle bianche. Era proprio Mia, ed era tornata più bella che mai. Gianluca e Ignazio iniziarono ad avviarsi verso l'aereoporto e non si accorsero che il loro amico non aveva mosso un passo, era rimasto come incantato. Forse non si sentiva pronto a rivederla, ricordava ancora l'ultima volta in cui si erano visti: erano trascorsi ormai 5 anni. In quel caldo venerdì d'agosto, il sole batteva forte, non avrebbe mai potuto dimenticarlo. La loro era davvero una bella amicizia e chissà cosa sarebbe potuta diventare. Il loro addio fu strano, non si capiva esattamente cosa significasse: guardarono insieme il tramonto sul terrazzo della casa di Piero, rimasero ad osservare il sole che stava lasciando spazio alla luna, proprio come lui stava lasciando tramontare quell' amicizia per cedere il passo al successo. Lui le disse che l'indomani sarebbe partito per gli Stati Uniti, e sarebbe rimasto li con sua madre per qualche mese siccome la Geffen, la piu importante casa discografica americana aveva offerto a lui, Ignazio e Gianluca un contratto che finalmente realizzava il loro sogno, quello di cantare. Si baciarono e si abbracciarono per la prima volta. Quel bacio era la promessa che si sarebbero rivisti, ma passò troppo tempo, lui aveva un'altra vita ormai e quando  tornò lei era già fidanzata. Dopo nessuno ebbe il coraggio di parlarne anche se entrambi non avevano mai dimenticato quello che era successo. In quegl'anni avevano chattato diverse volte, ma le loro conversazioni erano banali, ma non perché non avessero nulla da dirsi, anzi ce ne erano talmente tante da dire, ma nessuno sapeva da dove iniziare, e cosi non lo fecero mai. Piero non osava sapendola fidanzata, pensava che lei avesse ormai superato quell'episodio; lei invece non osava perché ogni volta che stava per farlo una voce nella sua testa gli diceva:"davvero credi che con tutto il suo successo s'interessi di te, una stupida ragazza che dopo tutto questo tempo non ha ancora dimenticato un semplice amico", eh già, perché in fondo la loro era solo un'amicizia, pensava, e quel bacio ormai non aveva più senso. I due ragazzi in una delle loro conversazioni  avevano parlato delle pieghe che stavano prendendo le loro vite. Lei gli spiegò che si era appena lasciata con il suo fidanzato che l'aveva tradita con una collega sul posto di lavoro. Era a pezzi: non ne poteva più di vedere i posti in cui era stata con lui; non ne poteva più di accendere il computer e vedere le foto scattate insieme a lui a Parigi; non ne poteva più di leggere i loro messaggi da fidanzati: doveva cambiare aria. Aveva approfittato del brutto momento che stava attraversando sua zia Matilde, per scappare da li e andare a Milano. Anche la zia proveniva dalla Sicilia, e si era trasferita li trenta anni fa perche si era innamorata dell'uomo con cui poi si era sposata. Era rimasta sola da alcuni anni e come se non bastasse un giorno si era anche rotta la caviglia. I medici le avevano prescritto riposo assoluto,ma lei proprio non ce la faceva a stare ferma. In realtà la zia di Mia era una donna forte e poteva farcela anche da sola, tuttavia lei aveva insistito, anche perche le avrebbe fatto bene restarsene alcuni giorni lontano da casa. E poi da quando aveva saputo che c'era li Il volo, i suoi idoli, e quindi Piero, un'amore mai assopito nonostante il tempo e nonostante avesse avuto un'altra storia, le era sembrato di fare la scelta giusta: era quella l'occasione per rincontrarlo. Ovviamente nella conversazione aveva omesso il fatto che se si trovava a Milano era soprattutto per il fatto che ci fosse stato lui. Non parlarono di quello che era successo anni prima,  ma lui si propose di venirla a prendere e di fargli conoscere Ignazio e Gianluca siccome sapeva che era una loro fan.

Piero era ancora immobile a pensare a quel bacio, a quello che sarebbe potuto essere e non era stato, poi il flusso dei suoi pensieri fu interrotto da Ignazio:
"ehi Piero, la ragazza che ci sta fissando non è forse lei Mia?"
"Si è lei" rispose Piero fingendo di non averla già vista.
Affrettarono il passo e si diressero verso di lei, si salutarono con un abbraccio troppo timido, troppo esitante per essere una vecchia am c'era un po' di imbarazzo tra loro, ma poi a rompere il ghiaccio ci pensò Ignazio:
"Allora non ci presenti? Vuoi tenerti questo splendore tutto per te?!"
Piero arrossi', credeva di essere riuscito a nascondere il suo imbarazzo e invece no. Doveva assolutamente trovare il modo di tranquillizzarsi, aveva l'impressione che addirittura ai passanti era palese il suo stato d'animo. Si schiarì la voce e fece le presentazioni:
"Ma certo, Ignazio ti presento Mia, Mia lui è Ignazio. Mia lui è Gianluca, Gianluca lei è Mia"
Piero aveva pronunciato con fierezza le ultime parole, e sperava che si avverassero il prima possibile.

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