Alle tre in punto, Ignazio e Piero erano già giunti nello studio dove ad attenderli c'era Torpedine. In realtà anche Gianluca era arrivato, solo che si era recato nel suo camerino per incontrare Ginevra. Aveva trascorso tutta la mattinata a convincerla per vedersi e avere un chiarimento, e dopo numerosi tentativi ci era riuscito. Anche lei voleva incontrarlo e spiegargli il perché era scappata via. L'intenzione con cui si era avvicinata era un'altra, cioè quella di portarselo a letto, ma poi quando lo aveva baciato qualcosa era andato storto, aveva sentito qualcosa di diverso, sconosciuto e profondo che andava oltre e che la spaventava. Era forse quello l'amore di cui tutti parlano, quello esagerato ed impossibile che non ti ferma davanti a niente? Quello capace di farti esplorare orizzonti insperabili? ... era proprio questa la sua paura: aprirsi a quel l'orizzonte, vederci il sole, aprirsi a quel sole, e poi cadere nel turbine di una tempesta. Lei non si era mai innamorata.
Prima di entrare aspettò qualche istante fuori alla porta del camerino. Lo guardò attentamente, scrutò ogni suo lineamento, era cosi perfetto. Più lo guardava e più capiva perché non riusciva a resistergli, e più si convinceva che la perfezione esisteva ed era lui.
Entrò:"Gianluca" aveva pronunciato quel nome con voce tremante. Lui si voltò. "Hai ragione, meriti una spiegazione, io non ero ubriaca, ricordo tutto, e se ti ho baciato e perché sapevo cosa volevi dirmi e io non avrei saputo cosa risponderti, però ho pensato, ho pensato molto a me a come sono, ai nostri baci, io li volevo ma non riuscivo ad accettare il fatto che mi stessi innamorando, ed ogni volta che ci pensavo mi sentivo male, ecco perché quella volta in macchina frenai di sbotto. Ho avuto paura lo ammetto, ho avuto paura perché non volevo scoprire questo sentimento con te... tu sei così...così perfetto" disse queste parole tutte d'un fiato come se volesse togliersi un peso. "Ho finito ecco l'ho detto. Tu che mi dici?" aggiunse.
Gianluca era allibito, non aveva mai sentito così tante parole in così poco tempo:" ecco io n...non lo so". Ginevra impallidì, il suo cuore mancò qualche battito, aveva paura che i suoi timori fossero fondati, stava per gettare la spugna, voltarsi e andare via, ma Gianluca la prese per un braccio trattenendola nei suoi occhi e costringendola a guardarlo:" ti sbagli...io non sono così perfetto come credi".
Le loro labbra si cercarono subito, le loro lingue si avvolsero in un abbraccio intenso, l'una nell'altra si cullavano, si mordevano, si desideravano, si completavano, si inseguivano, si bagnavano come il mare che bagna il sole al tramonto: loro erano il tramonto.
Si staccarono per lasciare entrare aria nei polmoni:
" credi di esserti innamorata?" domandò in un sussuro Gianluca.
"Credo di si" rispose lei in un sorriso che un secondo dopo si schiuse sulle sue labbra per dare atto alle sue parole.Quando Gianluca raggiunse i suoi amici, era palese che fosse successo qualcosa, qualcosa di bello, ma non era la sua felicità personale a farglielo pensare. Chiese delle spiegazioni ma Ignazio e Piero cominciarono a ridere e a cantare qualcosa in siciliano.
"Oh ragazzi mi spiegate che succede? Ma siete matti!? Me fate ridere pure a me mi fate"
"Gianlu, tieniti pronto, preparati a prendere il tuo smartphone e fai una bella periscoppiata su periscope, siccome ti piace tanto, e dici a tutte le nostre fan, che le date del tour non sono più otto ma ventitré". Ignazio dopo aver detto questo con il suo marcato accento siciliano, lo caricò sulle spalle e cominciarono a cantare come 3 ubriaconi. C'era anche Ercole, il papà di Gianluca che quando era con loro sembrava ritornare ragazzino. Era davvero una bella notizia, finalmente il loro talento veniva riconosciuto anche in Italia.
Nei giorni successivi, non poterono trascorrere molto tempo con le ragazze, purtroppo, interviste, conferenze e registrazioni li tenevano occupati quasi tutto il tempo e poi dovevano anche andare a Malta per dei concerti e dei servizi fotografici.Qualche giorno dopo....Malta
Gianluca era il più fortunato dei tre, perché Ginevra lavorando nel loro staff, qualche volta aveva la possibilità di partire con loro e così era stato anche questa volta. Spesso lui scompariva perché ogni momento libero lo sfruttava per stare con lei. Era il loro primo viaggio insieme da coppia, e nonostante il lavoro per Gianluca quello era il più bello della sua vita.
Prima di partire Ignazio aveva proposto a Bianca di raggiungerlo a Malta, ma lei non aveva accettato perché aveva l'Università e il destino aveva voluto che lei studiasse composizione, proprio uno dei futuri progetti di Ignazio. Chissà forse un giorno avrebbero potuto lavorare fianco a fianco nel mondo della musica, certo però solo se si sarebbero messi insieme ufficialmente. Ma lei ci sperava, se prima si domandava se era vero amore quello che provava o lo confondeva con l'ammirazione e l'infatuazione da fan quale era stata, dopo quei giorni strascorsi insieme quei dubbi erano scomparsi definitivamente. Ignazio a Malta sentiva la sua mancanza, anche se però non lo dava a vedere e davanti ai suoi amici continuava a fare lo stupido con le altre. L'unico ad essere particolarmente triste in quei giorni era Piero: non capiva cosa stava succedendo con Mia, non si era fatta viva, il telefono era sempre spento. Gli aveva inviato solo un messaggio:
"non chiamarmi ti prego, questi giorni con te sono stati belli ma io sono venuta qui a Milano per mia zia e la sto trascurando".
Quel messaggio non aveva senso, la zia non centrava niente, Piero lo sapeva bene, nemmeno la voleva una mano da lei.
Il giorno prima di partire avevano trascorso un'intera giornata insieme. Gli aveva mostrato tutti gli alberghi più lussuosi di Milano, tutte le boutique più alla moda, tutti i locali più famosi, l'aveva portata a cena in un ristorante molto snob in cui ci andava solo gente dello showbiz, erano andati a teatro e infine gli aveva fatto fare il giro della città in limosine.
Era stato tutto perfetto, troppo perfetto eppure l'aveva vista più felice in altre circostanze.
La verità era che Mia non si sentiva a suo agio in mezzo a quell'ostentato sfarzo. Sapeva che Piero non l'aveva fatto apposta e che voleva solo mostrargli un pezzo della sua vita, ma quella vita non faceva per lei. Lei proveniva da una semplice famiglia siciliana, il padre era il proprietario di una piccola officina e la madre una casalinga. Non erano ricchi ma non se la passavano male, non le avevano fatto mancare mai nulla. Il suo sogno era sempre stato quello di formare una famiglia come la sua, semplice ma felice, e per quanto Piero potesse amarla lui non poteva offrirle questo.
Lui era un tenore di fama internazionale ormai. E poi anche se si sarebbe abituata a quel canone di vita, lui era comunque sempre in viaggio e l'amore per restare vivo deve essere alimentato giorno dopo giorno, pensava.
Aveva paura che succedesse la stessa cosa che era successa anni prima: lui sarebbe partito e loro si sarebbero lasciati. Cominciava a pensare di aver commesso uno sbaglio andando a Milano.
E come se non bastasse a confonderla c'era anche Marco, il suo ex. Si era rifatto vivo, diceva di essersi pentito, di essere disposto a fare pazzie per riconquistarla e che a breve l'avrebbe raggiunta per chiarirsi.
Non sapeva che fare. Era giusto dargli un'altra opportunità? In fondo, nonostante il suo brutto carattere era stato lui a consolarla e ad aiutarla quando Piero non c'era.
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Il Volo: Love me Live me Follow me
FanficLa storia che sto per raccontare è puramente casuale ed è frutto della mia immaginazione. Ho adattato le vite di questi tre meravigliosi ragazzi a quello che più mi ispiravano. Spero di non deludere nessuno. Tutto ha inizio a Milano, città...