Capitolo 3

633 47 3
                                    

Una volta usciti dall'aeroporto, pranzarono in un ristorante nel centro di Milano. Ignazio e Gianluca raccontarono un po di loro a Mia. Furono simpatici, soprattutto Ignazio che non perdeva occasione per fare delle battute; lanciava e disperdeva occhiolini tra tutti i tavoli in cui erano sedute belle ragazze. Una di loro li riconobbe, gli si avvicinò e chiese un autografo. Disse che era li per dare indicazioni allo staff per i preparativi del matrimonio della sorella che si sarebbe sposata l'indomani. Ignazio da vero gentiluomo la fece accomodare al loro tavolo.
"Amici vi presento… ah scusa ma com'è che ti chiami?"
Tutti scoppiarono a ridere
"Ehi Ignazio fai conquiste e non sai neanche come si chiamano!" disse Gianluca scherzando
"Bianca, mi chiamo bianca" rispose lei un po' imbarazzata.
Ignazio le si accostò all'orecchio e le sussurrò:
"Bianca che bel nome,ti calza a pennello"
Lei rabbrividi al tatto del suo fiato sul suo collo, la pelle s'increspo'. Era la prima volta che provava una sensazione così forte con un gesto cosi semplice, ma forse era solo l'emozione di aver incontrato i suoi idoli e di essere seduta al loro tavolo come una vecchia amica. Ma allora perche arrossiva quando ignazio la guardava? Perche si perdeva nei suoi dolci occhi neri, che sembravano quasi blu come l'universo che vedeva ogni volta che sorrideva, blu come il mare immenso di notte del suo sguardo, blu come l'infinito in cui si perdeva ogni volta che le  rivolgeva una parola, ma soprattutto perché lo stava fissando come un ebete? Forse esagerava, si sentiva così perché Ignazio era sempre stato il suo preferito tra i tre. Gianluca,  propose di pranzare tutti insieme, era proprio bello essere circondato da tanta allegria.  Anche a lui sarebbe piaciuto stare in compagnia di una bella ragazza ma no di una qualsiasi, sapeva bene cosa voleva. Improvvisamente l'occhio gli cadde sul suo iPhone: con una leggera pressione del dito clicco' su messaggi e iniziò a scrivere "ehi ciao come stai?", andò in rubrica, fece scivolare la lunga lista di numeri e si soffermò sulla scritta Ginevra. Stava per premere invio quando gli parve di sentire il profumo dei suoi capelli, quando gli si avvicinava per chiedergli se andava bene l'albergo che aveva prenotato, gli parve di incrociare i suoi brillanti occhi scuri con un ramo di smeraldo che lo guardavano quando lui era nel suo studio a registrare. Lavorava nel loro staff appena da qualche mese eppure lo aveva colpito nel profondo sin dal primi giorno in cui l'aveva vista. Lo aveva colpito soprattutto il suo essere appariscente, il suo modo di porsi, il suo essere sexy, il suo essere cosi tremendamente donna, di fronte a lei per la prima volta in vita sua si sentiva quasi un bambino. Poi ripensò a quel bacio nel camerino, troppo profondo, troppo intenso, troppo voluto per non significare niente. Un bicchiere di vino in una mano, un pugno di rabbia nell'altra, la barba volutamente incolta, le labbra serrate, lo sguardo perso nel vuoto: era caduto nel baratro dell'amore. Ignazio e Piero notarono che era assente e gli diedero una pacca sulla spalla. Lui saltò dalla sedia:
"Ehi ma siete impazziti? Mi avete fatto venire un colpo m'avete fatto venire"
"Eeee se n'ammorato u picciriddu" aggiunse ignazio.
Gianluca si alzò di scatto dalla sedia, come se la verità gli bruciasse la pelle. Ma sapeva bene che a bruciare non era la verità ma quella parola sconosciuta "amore" che incontrava in ogni canzone, la recitava con passione, ma in fondo non ne aveva mai capito il vero senso. Andò in bagno, non era colpa di Ignazio ma quella battuta lo aveva colpito troppo. Gli voleva bene come ad un fratello ma a volte non sopportava quel suo voler fare il simpatico. Lui lo sapeva che non era così, era solo una maschera che si era costruito giorno dopo giorno per nascondere le sue insicurezze più profonde. Si sciaquo' il viso poi senti la porta aprirsi dietro di lui: Ignazio lo aveva raggiunto:
"Ehi ma si può sapere che ti prende, stavo solo scherzando, una battuta ho fatto?"
"Senti Igna' te la potevi risparmiare"
"Che c'è, ho colto nel segno? Chi è? Fammi indovinare… è Ginevra"
"E tu come fai a saperlo? Come lo hai capito"
"Dai Gianlu' è palese, e poi ti ho visto nel camerino, mica so scemo io!? Però datte una mossa che una come quella, parliamoci chiaro quanto tempo può restare single?"
"Oh non parlare cosi di lei, non la conosci"
"Amico mio, ti sei proprio innamorato! Fatti avanti no!?"
"Non penso che sia in cerca di una storia seria, e poi ne ha già tanti intorno"
"Eh senti chi parla, le hai tutte ai tuoi piedi!"
"Si ma è diverso, a me capita perché sono famoso, lei no, lei ha un qualcosa che non ti so dire"
"Scusa ma chi ti dice che non le piaci? Mo basta però andiamo che Bianca mi aspetta"
"Bianca?"
"Si Bianca, io almeno non perdo tempo"
"Vai vai che poi ti raggiungo"
"Va bene" Ignazio si voltò poi Gianluca lo fermò:
"Igna' scusami per prima, ti voglio bene lo sai!?"
"Non ti preoccupare, lo so tutti me ne vogliono" poi uscì. Dopo qualche secondo uscì anche Gianluca, si scusò per prima anche con gli altri, e al termine del pranzo scattarono alcune foto. Bianca per ringraziare invitò tutti al matrimonio della sorella Ines. Loro risposero che non ce ne era bisogno, ma lei insistette, d'altronde accettando gli avrebbero fatto solo un regalo. Alla fine accettarono.

Il Volo: Love me Live me Follow meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora