capitolo 4

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Chiesi a mio padre a che ora ci fosse l'allenamento, gli spiegai che io e Sinner avessimo parlato e che lui mi avesse invitata. Mi sembrava molto contento, così ritornai in camera. Mi riposai, quando mi alzai decisi con calma come vestirmi. Decisi dei jeans skinny a zampa d'elefante e un top verde acqua. Mi truccai, mi faceva sentire più sicura con me stessa e andai a vedere l'allenamento. Mi sedetti sugli spalchi vuoti, il campo era arancione e riconoscevo Sinner solo perché era vestito di bianco. Ma era così piccolo che lo vedevo solo come un punto. Fu un allenamento intenso che durò ore, ma era magnetico vederlo. Non mi sarei mai stancata. Quando lui finì, io scesi in campo e disse:«sono felice che sei venuta.»Sorrisi imbarazzata, poi Sinner chiese :«ti è piaciuto?». Lo guardai in faccia, era rosso e grondante di sudore. Risposi:«si, ma in realtà preferisco giocare a tennis piuttosto che guardare.» Mi guardò confuso e disse:«non mi sarei mai aspettato che tu giocassi.» Io replicai:«ho fatto tennis agonistico per molti anni, sin da quando ero piccola fino all'inizio del primo anno di università. Fai tu i conti.» Il rosso finì la conversazione con:«ci vediamo sta sera, ma per una chiacchierata puoi sempre bussare alla mia porta.»

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