capitolo 14

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Nei mesi successivi, io e Noah ci sentimmo e ci vedemmo per molte uscite. Eravamo fidanzati ed eravamo felici, lo presentai anche a mio padre e alla mia migliore amica. Lo amavo e la cosa era ricambiata.

In questi mesi il lavoro andava tutto molto bene, guadagnavo tanto ed ero soddisfatta. Un giorno mi arrivò una chiamata dal mio capo. Lui, al telefono, mi disse:«hai un'offerta di lavoro, è un cliente importante.» Gli chiesi chi fosse e l'uomo rispose:«è il tennista Jannik Sinner.» Un colpo al cuore. Io dissi:«forse non sono pronta per seguirlo come medico dello sport.» Il capo replicò:«tu sei il miglior medico che io conosca, te ne occuperai tu e non si discute. Partirai domani per Shanghai.» Il suo tono era cattivo, capì che non potevo controbattere. O questo o sarei stata senza lavoro. Io mormorai:«ok va bene» e il capo chiuse la chiamata.

Andai in camera di Zoe e raccontai della mia offerta di lavoro. Lei mi disse:«guadagnerai un sacco di soldi, diventeremmo ricche.» Io replicai:«ma è un mio ex, sono fidanzata. Come la prenderà Noah?» Zoe rispose:«capirà, se ti ama veramente ti dirà di andare. È un lavoro.»

Lo sapevo che Zoe aveva ragione, ma conoscevo abbastanza Noah. Lui non avrebbe capito, però il lavoro era molto più importante di una relazione. Avrei guadagnato un sacco di soldi, però era un'arma a doppio taglio. Questo perché avrei dovuto lavorare con il mio ex tutto il giorno, non si sa per quanto tempo. Avrei perso, per di più, una relazione in cui ero felice. Cosa dovevo fare?

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