Chan
Sento i respiri lenti e profondi di Deniz, mentredorme vicino a me ma io non voglio addormentarmi. Voglio continuare a guardarla:ho paura che, se chiudessi gli occhi, potrebbe sparire al mio risveglio. Si èaddormentata di pancia, con il viso appoggiato sul cuscino rivolto verso di mee con le lenzuola che le sono scivolate sulla schiena nuda, scoprendolaleggermente. Alcune ciocche di capelli mossi le ricadono davanti al viso, ancorapiù dolce nel sonno. Le sposto delicatamente i capelli lontano dagli occhi perchévoglio vederla meglio. Delicatamente, perché non voglio svegliarla, non quandodorme così tranquilla, seguo la linea delle spalle nude fino alla spina dorsale,memorizzando ogni suo particolare. E' così bella da togliermi il fiato. Le doun leggero bacio sulla fronte, poggiando delicatamente le labbra sulla suapelle calda, mentre chiudo gli occhi, assaporandomi la sua presenza. –"Non dormi?" chiede con una vocina, tutta impastata dal sonno, segnalandomi che èsveglia ma non ha la forza ancora di aprire gli occhi. –"Mmmh, no", lebisbiglio piano, passando le dita fra i suoi capelli. Lei si avvicina di più ame, poggiando la testa sul mio petto mentre io la copro un po' di più, vedendola pelle d'oca sulle sue braccia. –"Perché?", sento il suo respiro caldo che mi solletica la pelle, facendomi venire i brividi. –"Perché voglio guardarti", ledico poggiando le labbra sulla fronte e tracciando piccoli cerchi con le ditasulle sue spalle. Apre un occhio solo per guardarmi, poi affonda la testa nell'incavo del mio collo imbarazzata. Sento la sua risata sulla pelle ed è il suono piùbello del mondo. Poi riporta il suo sguardo su di me e vedo ancora nei suoi occhi il suo sorriso, quella piccola scintilla nelle iridi che lacontraddistingue, mentre mi chino per baciarla delicatamente sulle labbra calde. Poggia la punta del naso sull'incavo del collo, dandomi poi un leggero bacio nell'incavo fra il collo e la mascella, prima di richiudere gli occhi,non abbandonando il mio abbraccio. Però non dorme, traccia delle piccole linee sul mio stomaco con il pollice seguendo un ritmo sempre più lento, come se il gestoaiutasse entrambi a prendere sonno. Il braccialetto con l'incisione che le ho regalato brilla sotto il riflesso della luce calda della lampada del mio comodino. –"Non te lo sei tolto" bisbiglio con la voce che mi trema un po', sentendo con le dita il freddo del metallo. Scuote leggermente la testa sul mio petto, seguendocon gli occhi il movimento delle mie dita poi sposta lo sguardo davanti a sé. –"Haiappeso il mio disegno", ha ancora la voce assonnata ma sento che le trema un po'la voce, emozionata tanto quanto me. È come se tutti i pezzi del puzzle fosserotornati al loro posto. È stato come se, in questi sei mesi, il mio cuore e lamia anima si fossero fermati, sospesi nel tempo, condannati in una sofferenzainfinita che solo la sua presenza poteva curare. Dal momento che ho posato gliocchi su Deniz, appoggiata lì, piccola piccola alla mia porta, ho sentito lamorsa nel mio petto allentarsi sempre di più, ricominciando a respirare, facendomisentire di nuovo vivo. Ero pronto a lasciarla andare nonostante il dolore cheprovavo, ma vederla avvicinarsi alla porta per andarsene è stato diverso. Ogni fibra del mio essere urlava di un dolore sordo, quasi primordiale, all'idea di essere a un passo dal perderla per sempre e mi hanno trascinato fino da lei, fino allesue labbra. Ogni bacio, ogni tocco ha alleviato sempre più il dolore fino a diventareun eco lontano sovrastato dal mio cuore che la chiamava. Perché, come ho capito da quel primo bacio nel cuore della notte ricoperti di farina, c'è solo lei. Ci sarà sempre e solo lei. –"Deniz..." la chiamo, sottovoce, la voce raspa dalmagone in gola. Mi guarda dolcemente con gli occhi che sembrano ancora più grandi, illuminati dalla stanza. –"Ti amo", le bisbiglio sulle labbra. Gliel'ho detto tante volte stanotte ma questo è diverso. È intriso di mille parole non dette: mi dispiace, non andartene, resta qui. Mentre mi bacia piano sento,nelle lacrime che le bagnano il viso e le mie labbra, che non c'è bisogno di dirle ad alta voce perché lo sa già. Sento che possiamo ricominciare, senza soffrire più. –"Ti amo" mi sussurra nell'orecchio, dandomi un ultimo bacio sulla guancia. Si rimette al suo posto sul mio petto, pelle contro pelle, con i nostri corpi che combaciano perfettamente. –"Dormi un po'. Domani, sarò ancora qui. Non vado da nessuna parte", dice intrecciando la mano con la mia sul mio stomaco, leggendonella mia mente tutte le mie paure. Il mio cuore si tranquillizza a sentire ilsuo respiro, di nuovo lento e profondo, sulla pelle. Deniz è qui con me, non la perderò più. Mi addormento e dormo tranquillo, come non facevo da tanto.
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Le stelle che ci guardano / bangchan
Fiksi PenggemarLa vita di Deniz è agli occhi di tutti perfetta: è una donna di successo; ha delle amiche splendide e una zia che sono la sua famiglia; ha un fidanzato che la ama. Nulla potrebbe distruggere la sua bolla di felicità. Almeno così pensava. Quando la t...