15. Fiducia e Rispetto

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Asher's POV

"Fiducia e rispetto: le due
facce della stessa moneta."

Cinque anni prima

L'aria nel vecchio magazzino abbandonato era pesante, impregnata di umidità e odore di muffa. La luce filtrava a malapena attraverso le finestre rotte, creando ombre inquietanti. Ero lì per saldare un debito, un affare che avrei dovuto evitare.

Estrassi la busta piena di contanti dalla tasca e la osservai per un attimo. Ma poi, il silenzio fu spezzato da una serie di colpi secchi: spari.

L'istinto prese il sopravvento. Mi gettai dietro una trave di legno caduta, cercando riparo. Non avevo paura, ma sapevo che dovevo essere prudente. La situazione era diventata pericolosa, e il rischio era palpabile.

E appena sentii i colpi, mi resi conto che non ero l'unico lì. Gli spari avevano infranto quel silenzio opprimente, e con essi arrivò la consapevolezza che qualcun altro si trovava lì dentro.

Rimanendo nascosto dietro la trave, scrutai l'ambiente circostante. Tra le ombre, qualcosa si mosse. Una figura sottile, veloce, che si muoveva con una determinazione che non avevo previsto.

Poi la vidi. Una ragazza. Era in piedi, non molto distante da dove mi trovavo, con i capelli biondi che catturavano la poca luce che filtrava dalle finestre rotte. Stringeva una pistola tra le mani, e nonostante la tensione evidente sul suo volto, il suo sguardo era freddo, calcolatore.

Non sembrava spaventata, piuttosto concentrata. I suoi occhi si spostavano rapidamente attorno, come se stesse cercando qualcuno o qualcosa. Restai immobile, osservando ogni suo movimento, cercando di capire cosa stesse succedendo.

Mentre la osservavo, il silenzio fu rotto dal suono di passi pesanti. Un ragazzo emerse dalle ombre, impugnando una pistola e dirigendosi verso di lei con un'espressione colma di rabbia.

«Posa la pistola o ti uccido, brutta puttana» disse, la voce carica di disprezzo.

Prima ancora che potesse finire la frase, la ragazza si girò con uno scatto fulmineo e, senza esitazione, premette il grilletto. Un colpo secco risuonò nell'aria, e il proiettile lo colpì alla gamba, facendolo crollare a terra con un urlo di dolore.

Con la pistola ancora puntata verso di lui, gli si avvicinò lentamente, lo sguardo gelido.
«Che cazzo hai detto? Ripeti.»

Il ragazzo si contorceva a terra, il volto contratto per il dolore. Stringendosi la gamba, cercava di non guardare la pistola ancora puntata su di lui.

«Non... non volevo dire...» cominciò a balbettare, ma lei lo interruppe con un sorriso freddo.

«Brutta?» disse, la voce carica di veleno.

Il ragazzo deglutì, il terrore evidente nei suoi occhi. «Non lo farò... mai più... te lo giuro!»

La ragazza mantenne il suo sguardo fisso su di lui, il viso impassibile mentre il ragazzo cercava di giustificarsi, ma le sue parole sembravano non avere peso.

«Non credo alle promesse» disse con calma, come se stesse semplicemente constatando un fatto.

Con un movimento rapido, premette il grilletto di nuovo. Il colpo rimbombò nel magazzino, e il proiettile colpì il ragazzo al cuore, facendolo cadere all'indietro.

L'eco del colpo riempì l'aria pesante, mentre la ragazza rimase in piedi, la pistola ancora fumante, senza mostrare alcun segno di rimorso.

Mentre lei si allontanava, sentii un rumore metallico: il mio accendino era caduto dalla tasca e rotolò sul pavimento polveroso.

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