Anno 1719 a.C., Tebe.
Qualche anno più tardi da quella notte e un faraone diverso.
Al movimento del bacino verso destra, si sentì nell'aria un suono melodioso di monetine che tintinnavano tra loro. Stessa cosa succedeva se muoveva il bacino verso sinistra. Nella sua testa iniziò a suonare uno strano motivo orientale che accompagnò i suoi movimenti, fino a quando il bacino sembrò sconnesso dal resto del corpo da muoversi da solo. Una visione paradisiaca per chiunque, quella della danza del ventre, la danza dell'eros, la danza dell'amore.
Mettendo le mani a coppa nell'acqua del fiume, poi, se la buttò sul viso stanco e sporco di polvere, rinfrescando anche le squame della sua pelle.
Si sdraiò a riva solo quando non sentì davvero più le gambe reggerle e subito arrivò un applauso da parte dell'unico spettatore, almeno sperava, che c'era lì.
Seb aveva gli occhi chiari colmi di ammirazione, visibilmente affascinato da ciò che aveva visto. "Sei fantastica, Yassmin."
La ragazza prese a rivestirsi della sua lunga tunica nera, coprendo le gambe e le braccia dove al posto di una pelle normale, si era ritrovata delle squame come quelle di un drago. Le aveva fin dalla nascita, a detta di sua madre. Anche per questo i suoi genitori volevano che fosse nascosta quella particolarità. Le stranezze potevano essere viste male da quelle parti. Perciò poteva uscire di casa, rincasare al calar della notte, ma a patto che vestisse con quella lunga tunica nera che le copriva il corpo e che nascondesse i capelli mossi e rossi sotto un altro velo, più sottile e trasparente, che le copriva interamente il viso e lasciava solo gli occhi scoperti. Due vispi occhi scuri intensificati e un poco schiariti da quelle che sembravano delle pagliuzze dorate al suo interno. Un bene che furono coperte anche le guance, così Seb non poteva vedere il rossore che il suo complimento le aveva procurato.
"Grazie, fratello."
Lo sguardo di Seb si incupì un poco, ma fu davvero questione di secondi, prima che ritornasse normale. "Andiamo ora. I nostri genitori saranno in pensiero." Disse, cambiando argomento e facendole strada. Quell'espressione era la tipica che il suo viso assumeva quando, un semplice appellativo, le ricordava il ruolo che ricopriva nella vita di Yassmin, anche se non era davvero suo fratello. La rossa, però, questo non l'aveva mai saputo e mai doveva saperlo. Non voleva dare un dispiacere a sua madre, ma neanche lui poteva vivere eternamente con una donna nella sua casa che desiderava con tutto sé stesso. E quella danza, poi, gli aveva smosso certi pensieri che era meglio che tornasse a casa al più presto possibile. Soffocare un tale sentimento era una tortura e aumentava man mano che passavano gli anni. Yassmin era bellissima e quella particolarità, ai suoi occhi, la rendeva ancora più bella. Proprio perché non era come la maggior parte delle donne egiziane, ma aveva particolari che la rendevano unica e non solo la pelle squamata da drago della quale si vergognava, ma i capelli, il taglio d'occhi dolce, raro appunto. Fosse stato per lui, avrebbe baciato per ore le squame sulla sua pelle.
Il caldo redeva le punte dei capelli di Seb appiccicose. In verità aveva una lunga chioma corvina, che si incastava bene nel suo viso dalla lunga mascella e gli occhi attenti, chiari. Vedere in lontananza la loro casa, sulla collina, fu quasi un miraggio per la sete che iniziava ad avere. Arrivato sulla soglia, seguito da Yassmin, vide suo padre già a casa. Una cosa strana, giacché usciva alle prime ore dell'alba per tornare all'imbrunire.
"Padre. Tutto bene?" Chiese curioso, entrando nell'abitazione.
Sadiki annuì con aria rilassata. "Sì, niente di grave. E che avremo ospiti a cena e sono venuto a dirlo a tua madre prima di tornare a palazzo." Spiegò brevemente, guardando poi Atifa sorridere a modo di conferma alle sue parole.
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Hyksos - La danza del drago
FantasíaEgitto, sotto il regno di Ahmose I. Il faraone ha permesso al popolo nomade, chiamati Hyksos, di stabilirsi sulle rive del Nilo. Su questo sfondo si svolge la vicenda di Yassmin, una ragazza egiziana dalle origini sconosciute, ma con una particolari...