Ci sono volte in cui Pablo vorrebbe essere chiunque tranne che un calciatore famoso.
Al diavolo i paparazzi e al diavolo la tipa che ha deciso di provarci con lui alla serata che i ragazzi hanno organizzato per festeggiare la terza vittoria di fila in Liga.
Peccato che i giornali scandalistici non possano parlare anche del modo educato con cui Pablo ha spostato la mano della ragazza, declinando gentilmente l'invito a ballare con lei.
"Dai Pablito, non farne un dramma, a quest'ora la stampa starà già scrivendo di altro" prova a consolarlo Ferrán.
Gavi ha la faccia corrucciata da giorni e il suo perenne malumore si riflette anche in campo, considerando che oggi in allenamento a momenti staccava la caviglia a Fermín.
"Peccato che Cami abbia smesso di parlarmi comunque!" sbotta, frustrato.
Si passa l'asciugamano in faccia, lanciando un urlo soffocato nella stoffa umida. Dopo si rivolge nuovamente a Fermín, con cui si sta scusando da mezz'ora.
"Mi dispiace tanto hermano, sul serio"
Il ragazzo biondo gli dà un buffetto affettuoso sulla guancia.
"Tranquillo, nessun rancore"
Dopotutto, il cazziatone che si è beccato da Flick è stato più che sufficiente a fargli rendere conto di quanto sia stato incosciente. Per fortuna Fermín se l'è cavata solo con un livido.
"Non ti ho mai visto così per una ragazza" è il commento sorpreso di Ferrán.
"Dobbiamo supporre che ti piaccia sul serio" asserisce alla fine Pedri, guadagnandosi un'occhiata esasperata da parte del diretto interessato.
"Wow grazie per averlo capito, peccato che ormai non importi più perché adesso lei mi odia!"
Pablo continua a scriverle messaggi ogni sera e ogni tanto azzarda anche una telefonata, ma è praticamente una settimana che Cami è sparita.
Ormai non visualizza nemmeno più.
"Ti va di passare a cena da me e Sol?" gli chiede Pedri, cauto, mentre si dirigono alle macchine alla fine della giornata di allenamenti.
Pablo sospira.
"Ti ringrazio ma non c'è bisogno di trattarmi come una causa umanitaria"
"Vogliamo solo essere certi che tu stia bene"
Sa che le intenzioni di Pedro e di sua cugina sono sempre a fin di bene ma in questo momento Pablo non ha bisogno della pietà di nessuno, non è più un ragazzino di sedici anni a cui hanno spezzato il cuore.
"Starò bene quando troverò un modo per convincere Cami a parlarmi"
"Senti, io non ho idea di come sia fatta questa ragazza... ma se ci tiene a conoscerti non si baserà sullo schifo che scrivono online" gli dice Pedri, poggiandogli una mano sulla spalla con fare fraterno.
Pablo fa spallucce, abbattuto.
"Sul serio? Perché sembrano crederci tutti, parlano di chi mi porto a letto tanto quanto scrivono delle mie prestazioni in campo"
Gavi detesta quel lato tossico della notorietà.
Gli sembra di non poter nemmeno uscire a fare la spesa senza essere giudicato dai giornalisti. Non riesce davvero a capire come Pedro e Sol o peggio, Sira e Ferrán, siano riusciti a superare una cosa del genere.
"Hai ragione, è una merda, ma non devi lasciarti coinvolgere, okay? Quello che scrivono su di te è solo un loro problema, non tuo"
In cuor suo Pablo sa che Pedri ha ragione, anche perché sono rare le volte in cui è vero il contrario. Non sa come faccia a dire sempre la cosa giusta.
"È ancora valido quell'invito a cena?" gli chiede, con un mezzo sorriso.
Pedro è più che felice di ricevere quella domanda.
"Ovvio ma sappi che Marisol ti metterà ad imbustare un centinaio di partecipazioni, non dire che non ti avevo avvertito"
Gavi scoppia a ridere e sale in macchina, pronto a seguire Pedro verso la Barceloneta. In momenti come questo è grato di avere degli amici del genere.#
Dopo la sceneggiata di quella domenica con la responsabile, Cami non ha potuto evitare di dire alle ragazze che il ragazzo misterioso della discoteca non è altro che Pablo Gavi.
Le sue compagne accolgono la notizia senza crisi isteriche e fanno ciò che tutte le vere amiche farebbero: lo insultano male per il modo in cui ha trattato Cami, le dicono che è uno schifoso e che merita una delle sgualdrine che si porta a letto piuttosto che una ragazza come lei.
Per quanto apprezzi il loro sostegno, Camila non si sente affatto meglio, soprattutto con Pablo che le manda messaggi e chiamate almeno tre volte al giorno.
"Dovresti bloccarlo" le dice Tina per l'ennesima volta ma Cami ripete che non vuole sembrare maleducata e che preferisce mostrarsi superiore.
Sa di non sembrare convincente, non crede nemmeno lei alle sue stesse parole e infatti l'occhiata che Tina le lancia è molto scettica.
Camila torna a rivolgere la sua attenzione alla flebo della signora Lopéz pur sapendo di non poter ignorare le raccomandazioni delle sue amiche per sempre.
Prima del turno di notte infatti, mentre sono sedute su una barella in corridoio a mangiare la loro triste cena da tirocinanti dell'ultimo anno a base di tonno e insalata, le ragazze le illustrano il loro piano: "Superare la delusione per uno stronzo che ti ha illuso in 3 semplici step". Maia si è anche preoccupata di evidenziarlo al margine dei suoi appunti di traumatologia.
"Ragazze, sul serio, lasciamo perdere" borbotta Cami, poco convinta.
"Eh no señorita! Stai rimuginando su quel calciatore da strapazzo da sette giorni, è il momento di piantarla"
"Non sto rimuginando!"
Le altre tre la inceneriscono con lo sguardo.
"Sei quasi scoppiata in lacrime davanti al dottor Ramírez quando ti ha detto che la tua sutura intradermica era un po' lasca" le ricorda Valeria.
Cami non può ribattere. Okay, forse non la sta gestendo bene.
Sospira, prendendo l'ultimo boccone della sua cena.
"Cosa proponete di fare? Una lobotomia?" chiede, in tono volutamente sarcastico.
"Per quanto sarebbe elettrizzante, direi di limitarci ad un semplice appuntamento al buio"
Camila inorridisce con gli occhi sgranati, detesta la strategia del chiodo schiaccia chiodo e non inizierà a praticarla oggi. Anche perché dubita che a Pablo potrebbe mai importare qualcosa e lei non è così meschina da prendere in giro qualche povero ragazzo inconsapevole.
"Non se ne parla nemmeno, scordatevelo"
Un lamento collettivo si alza dal gruppetto, che si becca un'occhiataccia da un primario che passa di lì.
"Ve lo ripeto, non riuscirete a convincermi" ribadisce fermamente.
"Un solo tentativo, solo uno!" la prega Maia.
"Magari va bene e incontri un bravo ragazzo con le rotelle a posto" le dice Valeria, con un sorriso incoraggiante.
"E se va male sapremo di cosa ridere il giorno dopo cambiando un catetere" conclude Tina, muovendo la mano per aria in un gesto scocciato.
Cami è convinta che, con le loro doti di convincimento al limite del coercitivo, le sue amiche avrebbero potuto intraprendere la carriera di avvocato a mani basse, altro che scienze infermieristiche.
Alza gli occhi al cielo, desiderosa che la chiamino per un codice rosso proprio in quel momento.
"Quindi dovrei prendere il primo ragazzo che ho sotto tiro e chiedergli se vuole uscire con me? Mi sembra un comportamento molto equilibrato"
Sì, quando è di pessimo umore Cami mangia pane e simpatia, è uno dei difetti che ha ereditato da suo padre.
Il sorriso di Tina e le altre è inquietante e la fa sospirare.
"Fatemi indovinare, avete già pensato ad una vittima sacrificale"
"Lucas de La Cruz!" esclama Valeria, vittoriosa.
Cami si sente sciocca per non averlo immaginato prima, dopotutto era così scontato.
Lucas è un bravo ragazzo, è del loro stesso anno e ha una cotta colossale per Camila da quando hanno messo per la prima volta piede in ospedale. Se vogliamo dare a Cesare ciò che è di Cesare, è anche molto attraente.
Il problema è che Cami non può immaginarsi più di una splendida amicizia e lo friendzona con gentilezza da tre anni.
"È la volta buona che gli dai una possibilità" rincara la dose Tina, rifilandole una gomitata nelle costole che la fa trasalire.
"Vedrai che ci darai ragione!"
"Ne dubito" borbotta Camila, già esausta nonostante il turno sia iniziato da appena un'ora.
"È una vera fortuna che questa notte Lucas sia proprio di guardia insieme a noi in pronto soccorso!"
Tina Mendes, che donna sadica.
Cami si arrende alla prospettiva di non poter sfuggire alle grinfie coperte dai guanti in lattice delle sue amiche. Forse non tutti i mali vengono per nuocere, si dice, mentre osserva Lucas dall'altra parte del pronto soccorso aiutare l'ortopedico di turno a mettere il gesso ad una bambina.
Quando nota il suo sguardo su di sé, il moro le sorride.
Non le fa venire le farfalle allo stomaco come il sorriso di Pablo ma Cami si sforza comunque di ricambiare.
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Mi mundo | Gavi
Fanfiction❝No te robaré los besos que no puedes dar ❞ È l'inizio della stagione calcistica 2026-27 e Camila e Gavi si incontrano per caso. Lei sta completando il suo ultimo anno di infermieristica all'ospedale Quirónsalud quando in un tranquillo giovedì sera...