𝟏𝟎 | esta distancia no es normal

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"Non rompete, non ci vengo"
"È letteralmente a duecento metri da qui, per favore, non essere ridicolo"
"Non me ne frega un cazzo di dov'è casa di Eric, ho detto che non ci vengo"
"Pablo... sul serio, escludendo gli allenamenti, sei qui dentro da tre giorni, iniziamo a preoccuparci"
Gavi reprime l'istinto di lanciare un urlo bestiale contro i suoi amici.
Hector, Pau e Fermín lo fissano dall'alto con aria preoccupata, mentre lui se ne sta disteso sul proprio divano.
È vero, sono tre giorni che non esce di casa se non per gli impegni con la squadra, e ha tutta l'intenzione di continuare su questa lunghezza d'onda.
Sono anche tre giorni che Cami se n'è andata, dopo che gli ha detto ti amo e addio fuori da quella specie di discoteca.
Pablo non riesce a togliersi dalla testa il suo viso arrossato dal pianto e più ci pensa, più lo stomaco gli si stringe in una morsa.
Sta cercando di capire dove cazzo ha sbagliato, qual è stato il problema e ancora non riesce a darsi una risposta.
Ansu ha dovuto prenderlo di peso e riportarlo a casa, perché Pablo continuava a tirare pugni contro il palo della luce davanti a sé.
Al momento si pente di non averci sbattuto la testa.
Oggi è il compleanno di Eric e il giocatore ha organizzato una grigliata nel suo giardino, una cosa tranquilla ed alcol free visto che la prossima partita di campionato è vicina.
Pablo, che sta ignorando le domande di Pedro e le chiamate di Marisol da più di 72 ore, non ha la minima intenzione di presentarsi. Eric sopravviverà anche senza di lui.
"Okay, noi non volevamo farlo, ma tu ci costringi ad usare le maniere forti..."
Prima che Pablo possa chiedersi di che diavolo stanno parlando, Ferrán fa capolino nel suo salotto.
Gavi alza gli occhi al cielo e stavolta un piccolo grido esasperato lo lancia per davvero.
Ferrán non sembra minimamente toccato dalla cosa e si accovaccia accanto a lui, per essere alla stessa altezza del suo viso.
"D'accordo, possiamo fare a modo mio e quindi tu ti alzi da questo divano di tua spontanea volontà, ti rendi presentabile e fai la persona socievole oppure farò il poliziotto cattivo e farò entrare tua cugina e quel tipetto poco amichevole del suo fidanzato qui dentro finché non confesserai qual è il problema che ti affligge"
Ferrán, come gli altri ragazzi presenti al Wolf, sa perfettamente chi è il problema visto che, quando Pablo è rientrato con Ansu, al suo fianco non c'era traccia di Cami.
Il ragazzo di Valencia non ci metterebbe la mano sul fuoco ma è quasi certo che Gavi ne abbia combinata una delle sue, perché Sira gli ha detto che Camila non sembrava affatto felice di essere lì.
Pablo non ha pronunciato il suo nome negli ultimi tre giorni e durante gli allenamenti è stato più avventato del solito. Insomma, è la ricetta per un disastro.
Il più piccolo si mette a sedere e lancia a Ferrán un'occhiataccia.
"Vaffanculo Torres, tu e Pedri non siete i miei genitori"
"Ringraziando il cielo, aggiungerei"
Nonostante detesti dargli ragione, Pablo sa perfettamente che Marisol metterebbe sotto assedio casa sua pur di sapere cosa sta succedendo quindi alla fine cede, si alza e s'infila una t-shirt pulita ed un paio di jeans.
Per fortuna Eric è letteralmente il suo vicino di casa.
Sira li sta aspettando fuori dalla villetta di Pablo a braccia conserte ma il ragazzo la supera senza nemmeno salutarla.
"Wow, qualcuno è di buon umore"
Ferrán, con gli altri tre al seguito, scuote la testa.
"Sprizza gioia da tutti i pori, vero?" è il suo commento sarcastico.
"Hai sentito Cami?" bisbiglia Hector, approfittando del fatto che Pablo stia camminando parecchi metri davanti a loro a passo di carica.
Sira scuote la testa.
"Ho provato a scriverle su Instagram ma non mi risponde"
"Berta ha detto la stessa cosa" aggiunge Fermín, sconsolato.
"Chissà che ha combinato" si chiede Pau, come tutti gli altri.
"È solo una ragazza, d'accordo? Siete giovani, sopravviverete" borbotta Ferrán, che detesta interpretare la parte del compagno responsabile.
Sira gli dà un pizzico dietro al braccio che lo fa trasalire.
"Non fare lo stronzo, siamo stati anche noi al suo posto"
Ferrán le sorride sornione, passandole un braccio attorno alla vita per attirarla a sé.
"Ho sfidato fuoco e fiamme per te, piccola, di che stai parlando?"
Sira alza gli occhi al cielo ma senza riuscire a nascondere un sorrisetto.
Nel giardino di Eric c'è già mezza squadra, Robert come al solito è incaricato del barbecue insieme a Raphinha mentre Jules ed Ansu si stanno improvvisando disk jockey.
Pablo borbotta un "tanti auguri" ad Eric prima di tirare dritto verso l'interno dell'abitazione, sotto lo sguardo perplesso dei suoi compagni.
"Ma sapete cosa gli prende?" chiede Robert, all'indirizzo di Pedro e Marisol, impegnati ad apparecchiare la tavola.
"C'entra Cami, è sicuro" risponde Sol in un sospiro.
"La sua ragazza?" chiede Anna, incuriosita.
"Vallo a capire"
"A questo punto dubito" s'intromette Balde.
"Ma mi spiegate che cavolo è successo a quella festa? Vi lascio da soli una sera e fate un casino" si lamenta Pedri.
Ferrán alza le mani in segno di resa.
"Non mi pagano abbastanza per fare il babysitter"
"Non so Pepi, non eravamo con loro quando hanno litigato" risponde piuttosto Sira, con un'espressione dispiaciuta.
La cena in realtà procede meglio del previsto, tutti chiacchierano e si divertono... tranne Pablo, che mangia la sua bistecca in silenzio senza tradire una singola emozione.
Quando iniziano a sparecchiare e a portare le cose da lavare in cucina, Pedro ne approfitta per prendere il suo compagno da parte.
"Hey, mi spieghi che hai? I ragazzi sono preoccupati, non parli, non scherzi... non sembri tu"
Un sorriso sarcastico, privo di ogni divertimento, si fa strada sul viso di Gavi.
"Vuole saperlo Pedri il capitano del Barcellona o Pedro il futuro marito di Marisol?"
L'altro ragazzo sembra particolarmente ferito da quell'insinuazione.
"Vuole saperlo il tuo migliore amico, ma che cazzo ti prende? Guarda che sono dalla tua parte"
Pablo lascia cadere il piatto sporco nel lavello con un rumore sordo.
"Davvero? Perché sembrate tutti quanti pronti a giudicarmi, a dire che me la prendo per stronzate, che mi fisso sulle cose... Cami per me è importante, perché cazzo nessuno riesce a capirlo?!"
Non l'ha capito nemmeno lei, quanto Pablo ci tenga, e la cosa lo manda in bestia.
Sa che non è colpa di Pedro e che le parole velenose che gli sta rivolgendo sono del tutto gratuite, ma questo è il meccanismo di autodifesa di Gavi per non mostrare quanto in realtà stia soffrendo.
"Okay, va bene, lo so che non si tratta di un capriccio, voglio solo aiutarti ma non posso farlo se non parli con me!"
Nessuno dei due sembra notare la presenza di Marisol sulla soglia della cucina.
"Non puoi aiutarmi, nessuno può farlo!"
Alla ragazza fa male sentire quelle parole. Quando si tratta di suo cugino, della sua famiglia, non riesce a far finta di niente e così fa un passo avanti.
"Non dire queste cose Pablo per favore... avete litigato? È per questo che stai così? Sono io, sai che puoi dirmi qualsiasi cosa" – sembra quasi che Sol lo stia supplicando.
Pablo si copre gli occhi con le mani e schiaccia forte, prendendo un profondo respiro.
"Devo andare in ospedale"
"Perché? Stai male?" chiede Ferrán, appena entrato in cucina insieme a Sira ed Ansu. L'attaccante si chiude la porta scorrevole alle spalle, non vuole rovinare il compleanno ad Eric con quella sceneggiata.
"Oh no eccovi al gran completo, adesso dobbiamo giocare alla famiglia felice?"
La sua battuta pungente, com'era prevedibile, non fa ridere nessuno.
"D'accordo, non ho tempo per questo, devo andare al pronto soccorso e pregare che Cami voglia ancora avere a che fare con me"
Pedro però gli sbarra la strada, appoggiandogli una mano sulla spalla per tenerlo fermo.
Lasciare a piede libero un Pablo in piena crisi di nervi è assolutamente fuori discussione.
"Forse ha solo bisogno di tempo, ti ha detto cosa c'è che non va?"
"Mi ha detto che mi ama ma che i nostri mondi sono troppo diversi... ed io non sono riuscito a dirle un cazzo, capisci? Niente di niente!"
Pablo è furioso con sé stesso per il modo in cui ha lasciato andare Cami, perché non ricorda cosa si sono detti quella notte a casa sua, perché lei non vuole ascoltarlo, perché non sa cosa fare.
"Calmati un attimo, va bene? È una pessima idea presentarsi lì così" – Sira cerca di farlo ragionare con scarsi risultati.
"Non capite, non posso perdere altro tempo!"
"Quindi che vuoi fare? Andare lì e prendere a pugni Lucas finché non otterrai quello che vuoi?" gli chiede Pedri, con il chiaro intento di volergli mettere la realtà sotto gli occhi. Ormai lo conosce troppo bene.
Il numero #8 ha sempre l'aria stanca quando Gavi lo trascina in queste discussioni.
"Non puoi risolvere sempre tutto in questo modo, non funziona così" aggiunge Marisol, in tono quasi esasperato.
A volte le sembra di avere a che fare con un bambino troppo cresciuto.
"Smettetela di parlarmi come se sapeste sempre tutto quanto, va bene?! Fanculo non siamo tutti fortunati come voi a vivere la perfetta storia d'amore!"
Sol scuote la testa, sa che ormai ragionare con Pablo è inutile quando è così nervoso.
Pedro lo guarda in cagnesco, le spalle rigide; vorrebbe dirgli di non urlare addosso a sua cugina ma si trattiene per non peggiorare la situazione.
"Vuoi fare le cose a modo tuo? Bene, vai, tanto fai sempre ciò che vuoi, ma non ci chiamare quando dovrai tirare il culo fuori dai guai come al solito" – stavolta ad ammonirlo è Ansu, incredibilmente calmo ma anche tagliente quando vuole.
Gavi si guarda intorno e capisce di non avere alleati, non stasera. Fa una risata amara.
"Non ve l'ho mai chiesto" è la sua risposta velenosa prima di sbattersi la porta sul retro alle spalle e allontanarsi verso casa con passo spedito.
Per un attimo nella cucina di Eric cala uno sconfortante silenzio.
"Che facciamo? Devo andarlo a recuperare?" chiede Ferrán all'indirizzo di Pedri. Il ragazzo sta stringendo Sol in un abbraccio, accarezzandole di tanto in tanto il braccio nudo. Sa che Marisol odia discutere con Pablo.
"No, deve sbatterci la testa, è l'unico modo"
"Dai, prendiamo la torta, vedrete che andrà tutto bene"
Sira prova risollevare gli animi e a salvare il compleanno di Eric ma sa che nessuno di loro le sta credendo.





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Pablo rimane a rimuginare in auto per quasi venti minuti prima di decidersi a scendere e raggiungere il pronto soccorso del Quirónsalud.
Non è così folle da entrare dalla porta principale quindi tenta la sorte ancora una volta, recandosi nello spiazzale delle ambulanze dove lui e Cami si sono dati il loro primo bacio.
Il pensiero gli sgretola un po' il cuore.
C'è più confusione rispetto a quella notte ma a Gavi non importa, vuole soltanto trovare Camila.
Spera di imbattersi in qualche volto familiare, magari quello di Maia, ma visto che ultimamente il destino sembra avercela con lui è inevitabile che la prima persona che riconosce sia Lucas, intento a gettare un sacco di rifiuti biologici nei grandi bidoni posti all'esterno.
"Lucas" richiama la sua attenzione, con un tono di voce incredibilmente inflessibile, quasi estraneo ad uno con la personalità gioviale di Pablo.
Il ragazzo si gira, confuso, prima di sgranare gli occhi.
Con cupa ironia, Gavi ricorda che è un grande tifoso del Barça. È inevitabile che Lucas l'abbia riconosciuto.
"Sto cercando Camila" aggiunge, senza sentire il bisogno di presentarsi o di dare ulteriori spiegazioni.
Può quasi vedere gli ingranaggi prendere velocità nella mente del ragazzo riccio.
"Non ci posso credere... sei tu il Pablo di Cami" realizza, finalmente.
Pablo non sa se sentirsi lusingato dal fatto che Camila abbia parlato di lui al suo ex ragazzo, anche se lei gli ribadisce ogni volta che non sono stati insieme.
"Ho bisogno di parlare con lei"
Dopo lo stupore iniziale, il volto di Lucas s'indurisce.
"Cami non c'è ma dubito che avrebbe voglia di parlare con te, l'hai ferita a morte"
Neanche lo sguardo che Pablo gli rivolge è particolarmente cordiale.
"Non sai niente di ciò che c'è tra me e Cami, Lucas, stanne fuori"
Camila deve avere una passione per i ragazzi testardi che non capiscono quando è il momento di tacere, evidentemente.
"So molto più di te, invece! Mi sono fatto da parte perché vedevo che era innamorata di te, perché voglio solo il bene di Cami, è una ragazza incredibile che si merita di essere felice... ma tutte le volte in cui l'ho vista star male a causa tua mi stanno facendo pensare di aver fatto la scelta sbagliata"
Ciò che il copione prevederebbe a questo punto sarebbe che Pablo gli mollasse un pugno.
Questa volta però vuole che sia diverso, non vuole dare un altro motivo ad Ansu e Pedro per dubitare di lui, non vuole fare ancora più male a Cami. Serra la mascella e incassa il colpo, mettendo le mani in tasca.
Stasera Pablo sarà finalmente una persona matura, la persona che Camila merita di avere accanto.
"Sono stato un idiota, hai ragione, non sono stato in grado di capire che la stavo ferendo ma ti assicuro che anche io voglio soltanto il meglio per Cami, okay? Ho bisogno di parlarle per dirle cosa provo per lei ma non mi risponde al telefono da tre giorni, voglio almeno sapere se sta bene"
Lucas lo scruta con fare inquisitorio, come a volersi accertare dal suo linguaggio del corpo che non stia mentendo. Quando capisce che Pablo è sincero, sospira.
"Non farmi pentire"
"Cazzo Lucas ti sto letteralmente pregando"
Il ragazzo di Siviglia non ha una bella cera, ha delle occhiaie stranamente profonde che stonano sul suo viso candido e gli occhi iniettati di sangue, di chi ha pianto spesso o dormito poco. Probabilmente entrambe.
Quella visione disperata basta a Lucas per decidere di fidarsi di lui.
"Non mentivo, Cami non è in ospedale, ha chiesto alla responsabile una settimana... aveva tanti turni extra accumulati quindi gliel'hanno concessa, ho sentito Tina dire che un po' di giorni a Valencia le avrebbero fatto bene"
Pablo annuisce, provando in tutti i modi ad ignorare il magone che avverte in gola.
È dura accettare che Cami sia andata via dalla sua vita ma che si addirittura andata via da Barcellona... è una sensazione orribile.
"Grazie per avermelo detto..." si limita a rispondere, abbassando lo sguardo.
Lucas non riconosce nemmeno l'ombra di quel centrocampista che sul terreno di gioco affronta faccia a faccia avversari alti il doppio di lui.
Quando fa per andarsene, il giovane infermiere richiama la sua attenzione.
"Gavi... sii onesto: sei innamorato di lei?"
Pablo deglutisce.
Non pensava che la prima persona a cui l'avrebbe ammesso ad alta voce sarebbe stato Lucas de La Cruz.
"Io... sì, certo che sono innamorato di Cami"
"Allora vattela a riprendere, non è troppo tardi"
Pablo gli rivolge un mezzo sorriso che però non gli arriva fino agli occhi.
"Spero tanto che tu abbia ragione"

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