Cami spalanca le ante del suo armadio, lanciando uno sguardo critico ai propri vestiti prima di sospirare con aria abbattuta.
Cosa si indossa per una serata in un locale come il Wolf, dove solo un drink costa quaranta euro?
Cami non ha mai frequentato un luogo simile e si sta già pentendo di aver accettato l'invito di Pablo.
Il Barça ha vinto la partita contro l'Atletico Madrid, che a quanto pare è un pretty big deal nel campionato spagnolo, e visto che Lamine ha segnato una doppietta e ha finalmente l'età legale per entrare al Wolf, ha prenotato un privé per alcuni ragazzi della squadra.
Camila ha finito un turno massacrante di 8 ore in ginecologia e l'ultimo dei suoi piani sarebbe andare a ballare questa sera ma poi ha visto come si sono illuminati gli occhi di Pablo al pensiero di andare in discoteca con lei e i suoi amici.
Sperava almeno di avere il supporto morale di Marisol ma a quanto pare lei e Pedri preferirebbero farsi murare vivi in casa piuttosto che lasciarsi trascinare in una delle serate di baldoria di Pablo, Lamine e compagnia.
Cami li sta un po' invidiando.
Sa che ci sarà Sira ma il pensiero non è molto rincuorante: la ragazza è abituata ad avere i riflettori puntati addosso da quando è venuta al mondo e in confronto Camila sembra una disadattata.
Senza considerare che saranno vestiti tutti firmati dalla testa ai piedi e il massimo che può offrire il suo guardaroba sono degli abitini di Stradivarius.
Sta cercando di non peggiorare la sua ansia evitando di pensare alle conseguenze che potrebbero attenderla domattina se ci fossero dei paparazzi appostati fuori al Wolf.
"Ciao mamma! Sì sono io quella sulla copertina di Marca, bella foto, vero? Giuro che però sto anche sistemando fratture scomposte degli arti nel frattempo, non stai pagando la mia retta universitaria per niente"
Pablo verrà a prenderla tra poco più di un'ora e lei ha solo voglia di darsela a gambe.
Finisce di prepararsi giusto in tempo e a suo parere è abbastanza presentabile da stare al cospetto di Sira e delle altre fidanzate senza fare la figura del pesce fuor d'acqua.
Pablo, che la sta aspettando in macchina, sembra apprezzare particolarmente la scelta del suo vestito verde smeraldo.
"Wow accidenti sei... cazzo"
Cami ridacchia un po' imbarazzata, sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Nemmeno tu sei male"
A dirla tutta, Pablo è una visione come ogni santa volta, la camicia nera aperta sul petto e le maniche arrotolate.
Le ruba un bacio bagnato nonostante siano in auto in pieno centro. Il brivido di poter essere visti dai paparazzi dà a Cami una scarica d'eccitazione che le scende lungo tutta la spina dorsale.
"Andiamo o faremo tardi" gli mormora con il fiatone quando si staccano.
Gavi sospira e mette in moto. Ci sarebbero molte cose che preferirebbe fare piuttosto che andare alla festa, in questo momento.
Il Wolf è elegante, frequentato da persone decisamente più adulte e abbienti rispetto alla platea del Pacha.
Per quanto si sforzi di non sentirsi fuori luogo, Camila continua a chiedersi cosa ci faccia qui quando una ragazza le passa accanto stringendo un'iconica Diamond Forever di Chanel.
I ragazzi sono quelli che Cami già conosce e sembrano divertirsi da matti, sia loro che Pablo hanno tutta l'aria di trovarsi nel loro habitat naturale.
Prima che abbia il tempo di dirgli qualcosa, il ragazzo viene trascinato in un'animata conversazione e in qualche ballo trash da Balde ed Hector.
Cami si sforza di sorridere a tutti e spera che il Cosmopolitan che Sira le ha messo in mano l'aiuti a rilassarsi.
"Ciao! Tu devi essere Cami! Piacere, sono Berta!"
Una ragazza bionda, simile ad una Barbie, urla da sopra alla musica per farsi sentire e le lascia due baci sulle guance.
Camila ci mette un attimo a capire che è la ragazza di Fermín.
"Ciao! Piacere mio!"
"Benvenuta ufficialmente in squadra!" aggiunge, con un occhiolino.
Cami vorrebbe dirle che al momento l'unica cosa ufficiale è la sua ansia sociale.
Berta è truccata come una diva del cinema e balla con naturalezza il pezzo di Becky G appena messo dal DJ mentre beve un Margarita.
È tutto ciò che Camila non sarà mai e forse tutto ciò che Pablo vorrebbe.
Sapeva che era un'idea del cazzo venire qui.
Non vuole fare la guastafeste, non quando vede Pablo così felice di trascorrere la serata con i suoi amici. Sira e Berta accanto a lei parlano di cosa ha indossato la fidanzata di non si sa chi allo stadio lo scorso weekend. Cami prova a resistere un altro paio di canzoni prima di decidere di sgattaiolare via.
"Tutto bene?" le chiede Sira, incuriosita.
"Alla grande, vado a prendere un altro drink" mente e sparisce oltre l'uscita del privè senza vedere la reazione dell'altra ragazza.
Quando l'aria fredda della notte catalana la colpisce in pieno viso Camila è quasi grata di essersi allontanata dall'atmosfera soffocante del Wolf, specchio di tutte le sue insicurezze.
Quando sono lei e Pablo da soli, nella loro bolla, è tutto perfetto. Poi però entra nel suo mondo, nel mondo del Barça, dei fotografi, dei calciatori... e le sembra tutto troppo.
Sa che potrebbe chiamare Marisol ma non vuole preoccuparla inutilmente e sopratutto non vuole preoccupare Pablo.
Così quando Cami afferra il telefono la scelta ricade su Maia, perché non è in grado di sostenere anche le ramanzine e i "te l'avevo detto" di Tina in questo momento.
"Cami? Tutto okay? Non sei alla festa?"
Maia, com'è comprensibile, è stupita di ricevere una sua chiamata.
Camila sospira e la voce le esce meno ferma di quello che vorrebbe.
"Sì, sono al Wolf... no, non va tutto bene"
"È successo qualcosa? Vuoi che venga a prenderti?" chiede ancora l'altra infermiera, leggermente allarmata.
Cami si mordicchia il labbro nervosamente.
"No, non è successo niente, io... non lo so Maia, è tutto così lussuoso e la gente è così abituata a stare al centro dell'attenzione... non so che ci faccio qui"
A Maia si spezza il cuore nel sentire il tono smarrito con cui Cami le sta parlando.
"Hey, respira, sei con Pablo, giusto?"
Scuote la testa, dimenticandosi che l'altra non può vederla.
"È dentro, non voglio che mi veda così, era talmente felice di essere qui"
Nell'area fumatori posta all'esterno del locale, dove Cami si è fermata, qualcuno fuma erba e per un attimo Camila vorrebbe essere spensierata come il ragazzo con la camicia a righe che ha appena rollato una canna.
"Se non ti senti a tuo agio diglielo chica, Pablo capirà, vuole soltanto che tu ti diverta"
"Anche io vorrei soltanto divertirmi" protesta debolmente.
Per qualsiasi ragazza essere al suo posto sarebbe una fortuna, perché lei non riesce a godersi il momento?
Forse c'è qualcosa di sbagliato in lei.
"Senti, è solo la tua ansia a parlare Cami, lo sai, puoi combatterla... adesso entra dentro e provaci, okay? Se tra mezz'ora le cose non vanno bene vengo a prenderti anche in pigiama, promesso"
La voce rassicurante di Maia è come un'ancora di salvezza.
Camila si fa coraggio e rientra: è solo un locale, la metà della gente nemmeno la conosce, perché le importa così tanto?
Ci mette un po' a ritrovare l'entrata del loro privé, mostra il braccialetto fluorescente ad uno degli addetti alla sicurezza e sgomita in mezzo alla gente per ritrovare il tavolo vicino a cui Sira e Berta stavano bevendo prima.
Adesso delle ragazze non c'è traccia, Cami suppone che si stiano scatenando in pista. Individua Pablo in piedi vicino ad alcuni divanetti di pelle, Ansu è seduto su uno di essi e mostra allegramente qualcosa al cellulare ad Hector Fort.
Ciò che le fa affondare il cuore nel petto però è vedere Pablo ignorare i suoi amici per parlare con una ragazza mai vista prima.
Ha dei tacchi vertiginosi e gli parla come se lo conoscesse da sempre. A Cami non piace il suo linguaggio del corpo, il modo in cui protende il busto verso Pablo.
Già, mentre Camila è sparita per un po' a causa di uno dei suoi momenti di debolezza, Gavi aveva senz'altro qualcosa di meglio da fare che preoccuparsi per lei.
Il pensiero la rattrista ma per la prima volta la fa anche arrabbiare da matti.
Si avvicina ai due con un'espressione neutra e seccata, dice soltanto: "Torno a casa" con il tono più gelido del suo repertorio.
Non vuole fare scenate, non al Wolf e non davanti ai compagni di squadra di Pablo.
Lui sembra finalmente ritornare con i piedi per terra, catapultato con violenza fuori dalla conversazione con... Paula? Patricia? Non ricorda.
"Cosa? Cami hey aspetta...!"
Tenta di prenderle il polso ma Camila si è già allontanata facendo ondeggiare la chioma scura.
Vorrebbe correre fuori ma è troppo maldestra quando cammina sui tacchi ed è meglio evitare di slogarsi una caviglia.
"Cami! Dai, che ti prende?"
Quando sente la voce di Pablo da sopra la musica a Cami va il sangue al cervello, si volta di scatto quando è ormai sulla soglia del locale.
"A me cosa prende?! Hai proprio una bella faccia tosta, lo sai?"
Uno dei buttafuori all'entrata li guarda male. Pablo finalmente riesce ad avvicinarsi abbastanza a Cami da poggiarle con delicatezza una mano dietro la schiena, così può condurla in una zona più appartata, lontana dagli occhi indiscreti che sono in fila per entrare.
Camila si irrigidisce sotto il suo tocco, Pablo lo percepisce.
"Cami calmati, non so cosa pensi di aver visto, è solo una delle tante influencer che viene a chiacchierare con me e i ragazzi, succede continuamente, non ricordo nemmeno come si chiama"
La cosa che più la delude è che Pablo proprio non capisce.
"È una delle tante ragazze che finirà sui tabloid domani perché penseranno che state insieme!" sbotta, allontanandosi da lui e divincolandosi dalla sua presa.
Non vuole sentire le sue mani addosso, non in questo momento.
"Cami, piccola, mi dispiace, volevo soltanto che ci divertissimo un po' con i ragazzi e...–"
Camila lo interrompe.
"Non mi sto divertendo, okay? Non mi diverto affatto quando entro nel tuo mondo da persona famosa ma volevo fare uno sforzo perché mi sembravi maledettamente felice e volevo sentirmi una persona normale accanto a te... ma è impossibile Pablo perché tu non sei una persona normale e io non c'entro nulla con tutto questo!"
Le parole di Camila, più forti di uno schiaffo, gli tolgono il respiro per un attimo.
Quasi barcolla, come se l'avesse colpito davvero e non solo con le parole.
Per la prima volta in vita sua, Pablo non sa che cosa dire.
"Cami ti prego non fare così, mi dispiace non aver capito che queste cose ti mettono a disagio, io pensavo solo che..."
Non sa, sinceramente, cosa pensava.
Gli sembrava che le cose stessero finalmente prendendo la giusta piega.
Cami alza lo sguardo verso la luce di un lampione per evitare che le lacrime le righino le guance lasciando scie scure di mascara.
"Io vorrei tanto essere diversa, Pablo, te lo giuro ma è così difficile... come potrebbe mai funzionare se è tutto perfetto solo quando siamo chiusi in casa mia o in casa tua?"
Il ragazzo sembra riscuotersi e la sua luce combattiva torna a risplendere nelle iridi color miele.
"Io non ti voglio diversa da come sei, Camila, tu sei perfetta così per me"
"Non possiamo continuare a girarci intorno per sempre, Pablo! Ci sei riuscito, hai vinto, sei riuscito a farmi innamorare di te e non avrei mai voluto che accadesse perché ora mi si sta spezzando il cuore! Ti avevo avvertito ma tu non puoi ricordarlo perché eri ubriaco ed io non so quanto sono disposta a perdere per tutto questo"
Hai vinto, sei riuscito a farmi innamorare di te.
Mentre Cami piange davanti a lui, Pablo riesce a concentrarsi solo su quelle parole.
Voleva sentirle da così tanto tempo eppure in questo momento, con la voce rotta dal pianto di Cami, suonano maledettamente inopportune.
"Forse siamo solo le persone giuste al momento sbagliato..." conclude, con un'espressione malinconica.
"Cami ti prego aspetta un attimo, possiamo tornare a casa e parlarne?"
Gavi si sente sopraffatto da tutto ciò che sta provando e ha paura che le troppe emozioni contrastanti possano schiacciarlo. Non è mai stato bravo a gestire situazioni del genere, nemmeno in campo, quando ogni sensazione è amplificata e lui non riesce a seguire il filo dei propri pensieri.
"No Pablo perché tu vuoi stare qui, con i tuoi amici, com'è giusto che sia, ed io non ci riesco, non puoi avere sia me che la tua vita, non adesso almeno... mi dispiace, ti amo, scusami"
Maia, a cui Cami è riuscita a scrivere un messaggio abbastanza breve e sufficientemente allarmante quando è piombata fuori dal locale, arriva in suo soccorso proprio in quel momento, accostando con la macchina al marciapiede opposto. Quando ha visto Camila e Pablo in piedi uno di fronte all'altro ha capito che sarebbe stato meglio concedere loro il tempo necessario.
"Cami per favore aspetta! Cami, cazzo, aspetta un attimo!"
Nonostante Pablo le urli dietro di fermarsi, Camila attraversa la strada il più in fretta possibile e si rifugia nella vecchia Ford di Maia.
"Stai bene?" le chiede la sua amica, preoccupata.
"Metti in moto" risponde soltanto Cami prima di scoppiare a piangere.
Maia fa inversione mentre i singhiozzi di Camila riempiono l'abitacolo e scambia una rapida occhiata con Pablo, che sembra un cucciolo smarrito al centro della strada.
Non sa per quanto tempo rimane impalato lì.
Ci mette diversi minuti a processare tutto quello che è successo.
Camila gli ha appena detto che lo ama... e lo ha lasciato. Cami è andata via di nuovo.
"Cazzo... cazzo!"
La prima reazione di Pablo, preda dell'impulsività, è dare un pugno ad un lampione mentre urla contro il cielo.
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Mi mundo | Gavi
Fanfiction❝No te robaré los besos que no puedes dar ❞ È l'inizio della stagione calcistica 2026-27 e Camila e Gavi si incontrano per caso. Lei sta completando il suo ultimo anno di infermieristica all'ospedale Quirónsalud quando in un tranquillo giovedì sera...