Sono passati, la bellezza di tre giorni, da quando abbiamo conosciuti i chiattilli snob, che vogliono cambiare il mondo ma ci guardano come appestati.
Sono tre giorni, che aspetto di rivedere quel visetto dolce, delicato e innocente.
Certo a tratti mi sembra una dolce pazza, ma la voglio rivedere.
Oggi, vengono i chiattilini.
Quindi oggi le restituisco, il fazzoletto lavato con l'iniziale del suo nome.
Sì, avete capito benissimo, l'agge fatt solamente pe sta nata vot, facc a facc cù essa.
Nu me sacc spiegà o'pecché...
Sono tre giorni, che qualsiasi cosa faccia finisco per pensare a Lei.Mi innervosisce assaje...non ho capito se mi odia oppure le piaccio, incuriosisco il suo animo limpido e candido.
A tratti mi snerva e non mi tratta con il dovuto rispetto, nella sua apparente dolcezza, c'è sfida e sfrontatezza, come se per lei, il fatto che le mie mani abbiano ucciso, spacciato, impugnato un ferro non sia abbastanza da spaventarla.
Non è impressionata dai miei soldi, pecché gli tiene pur essa, non è impressionata dal mio cognome, dalla mia aurea cattiva, dal mio potere.Nu me success maje, le ragazze mi spogliano, le spoglio, chiavàmme e mi interessa solo portarle al limite.
Invece cu essa, vogl capì pecché è accussì triste...la vogl vasà...
La voglio abbracciare, proteggerla, venerarla come si fa con un culto religioso.Ma che sfaccime, l'effett ca me fa, mi stordisce peggio de la marijuana.
O forse so troppe canne e devo smettere.
Sono pensieroso, non posso darle mazzate, nu ne n'omme, nu ma pozze manc chiavà, pecché è na santarellina.
Nu ma pozze togliere da cap.
Che sfaccime!
Nu sacc pecché...non riesco a ferirla, bullizzarla o pensare che qualcuno possa farlo.
Comme chill strunz è Riccardo!Poi saranno le canne, i troppi caffè o 'sti pensieri troppo candidi, mi sale il nervoso, e per stizza tiro un forte calcio, prima all'armadio in ferro, creando un rumore assurdo e poi al tavolo facendolo muovere quel che basta per attirare l'attenzione, di Edoardo, colui che mi sopporta e supporta, pur si song antipatico.
Infatti, si alza frettolosamente da o liett.
<<Che succies Ciru?
Me staje facenn preoccupà?>><<Nu succeren nient.>> rispondo secco e turbato.
Edoardo, mi guarda perplesso.
<<Staje tranquill, overament.>>
Che cazzo faccio?
Nu sacc, nu sacc.
Mi rinchiudo nel mio solito silenzio punitivo e riflessivo.
Abbiamo cenato e penso a lei.Sarà che nu chiave e nu vogl sta cù Viola.
Lo vuole fare sadomaso ed io mi scoccio subito, di quelle cose.E pe chist mi eccita l'innocenza di Miriam.
Miriam, che nome meraviglioso ed esotico.
È un nome straniero.
Le sta bene, le si addice, tiene proprio la faccia da Miriam.
Ma poi una volta in cella, mi ricordo chi sono e che questo istituto lo comando io.
Pe chist, Lino se scete e mi porta la ragazzina.
STAI LEGGENDO
CIRO RICCI. 𝐓𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐜𝐢𝐞𝐥𝐨 è 𝐥𝐨 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐨!
FanfictionCiro è un diciassettenne con la crudeltà e l'indole da Boss, ha le idee chiare, ama la bella vita e le donne affascinanti. Miriam è una quindicenne, con la dolcezza nel cuore e l'indole da crocerossina, ha le idee chiare, ama la tranquillità e odia...