26- Contro ogni ragione sociale.

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Dato che mi sono svegliata presto, stamane, sto preparando la colazione, nella casa che già in modo logorroico, vi ho detto essere deserta.

Girando in modo distratto l'impasto dei pancake, parlo di tanto in tanto, con la gemellina del mio cuore ossia Rosita, intenta a preparare il caffè dalla Moka.

<<Sembri di buon umore oggi, piccola ribelle!>> afferma la ragazza, nonché mia migliore amica, mentre apre il frigorifero.

Lei è di casa, quindi può fare tutto.

<<Quando mai non lo sono?>> chiedo ironica, sorridendo e versando un cucchiaio d'impasto denso nella pentola per le crepè.

<<Ci conosciamo da tutta la vita.
Dal nido forse?>> domanda Rosita, sistemando sul tavolo la Nutella, il burro e i vari gusti di marmellata.

<<E posso contare sulle dita, le volte in cui hai riso di gusto.
Inoltre, stai preparando la colazione per il tuo "fidanzato" carcerato.
È tutto assurdo!>> Continua, girandosi verso di me che ho perso il sorriso per le ultime frasi.

È carcerato, è vero, ed è tutto prettamente impossibile.
Ma io sono autolesionista e ho disturbi alimentari, non che sia nettamente migliore di lui?

Mi limito ad alzare le spalle e a girare il pancake dorato.

<<Hei Amò, non volevo.
Non mi stare a sentire parlo troppo!>> si scusa Rosita.

Per mia fortuna o sfortuna, quel momento di imbarazzo viene interrotto da una sorpresa che non mi aspettavo di certo.
Andrea la gemellina di Rosita, che arriva a casa con mio fratello Vincent, che entrano a sua volta in cucina.

Roba da matti, Rosita mi guarda con la bocca aperta per lo stupore.

<<Mattutine come sempre mia sorella Rosita e la mia migliore amica!>> ridacchia Andrea, posando un bacio a sua sorella sulla guancia, e lasciandomene un altro sulla mia, mentre ruba uno spicchio d'uva, dal cesto della frutta.

Il mio sguardo si posa su Vincent, che mi osserva incredulo, forse quella stupida di Andrea in un momento hot si è lasciata sfuggire qualcosa.

Rimango stupita quando Vincent, mi rivolge lo sguardo, non lo fa mai, la sua è un'occhiata corrucciata, per niente gentile o fraterna, come sempre.

Lo vedo avvicinarsi e versarsi mezza tazza di caffè dalla moka, per poi aggiungere due bustine come da bambino e allontanarsi dalla cucina, portando con sé una nuvola di malumore.

<<Poco fa con me, era di buonumore!>> afferma Andrea, seguendolo con lo sguardo e scrollandosi le spalle.

<<Hai bisogno di me, anche?>> domanda, cambiando argomento e lasciandomi un'occhiata, non le rispondo, dubito di lei, anche Rosita attraverso un semplice sguardo, la pensa come me, ma Andrea finge di non accorgersene e si dedica al resto dei pancake.

Prendo i pancake, li avvolgo in un canovaccio e li metto in un contenitore, pronta a portarli da Ciro.
Questa mattina, la settimana la facciamo noi, in carcere, saltando un bel paio di interrogazioni il che non guasta per le due pestifere.

Ne abbiamo fatti molti pancake, per non dare all'occhio, ai prof, guardie e direttrice.

Infatti, ora, che siamo appena giunti in Ipm, i ragazzi sono tutti in sala mensa e noi ci affacciamo con i nostri bei contenitori profumati di Nutella e Marmellata.

I ragazzi, fanno colazione e non si sono accorti di noi.

Nemmeno Ciro, troppo assorto nel parlare fitto fitto, con i suoi "amici" o seguaci?

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⏰ Ultimo aggiornamento: a day ago ⏰

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 CIRO RICCI. 𝐓𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐜𝐢𝐞𝐥𝐨 è 𝐥𝐨 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐨!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora