19- Non lo deve sapere.

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Quando tutto sembra prendere forma, è proprio allora, che il destino mi mette alla prova, cambiando ogni volta le carte in tavola.

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Sono incazzato, la rabbia mi divora.
Sono pazzo, ossessionato di lei, e vedere che qualcuno la chiami anche solo da lontano, con occhi famelici, lo sguardo che una ragazza ingenua come Miriam, non capirebbe mai, mi manda letteralmente in bestia.

Lei sembra accorgersene, scende dal nostro abbraccio koala  per afferarmi il viso tra le mani, guardarmi intensamente e professare ancora una volta, la nostra promessa.

<<Ciro, non dico a chiunque, quello che ti ho detto poco fa.
Tu sei tu.
Nessuno può prendere il tuo posto.
Vedo quello che ha da dirmi, sicuramente inerente a questo stupido progetto formativo.
E niente, poi è tutto apposto.
Mi piaci solo tu.>> mi rassicura, lasciandomi sbalordito per l'ennesimo bacio a stampo, che mi dona, con estrema sicurezza.

Entrambi ci stacchiamo, da quel breve innocente bacio, a causa di un rumore assordante.

Oltre le inferriate della finestra della cella, che si affaccia sul mare, si sta abbattendo una tempesta, rendendo il mare un pozzo nero e infinito.

Si sta abbattendo anche qui, una tempesta.

Miriam, sobbalza, ha gli occhi lucidi e non me lo so spiegare.

<<Oh che rè principè?>> chiedo preoccupato.

<<Mio fratello è morto in un giorno come questo.
Ed io ho paura delle tempeste.>> mi dice, balbettando e tremante.

<<Te l'agge ritt cù me, staje a sicur.
Non fa paura.
Non devi avere paura.
Finché vivo, è tutto ok.>> dico, accarezzandole dolcemente la schiena.

Mentre il suo respiro irregolare, diviene regolare.
Non so cosa sia un attacco di panico ma credo che questo si avvicina, a quella sensazione di panico, e mancanza totale di ossigeno.

Esce, mi dà nuovamente un bacio a stampo, ci sta prendendo gusto ed io non posso che essere sollevato, perché piano piano la guarirò da ogni sua inquietudine.

Solo che ho una brutta morsa allo stomaco, per la prima volta, ho il timore di qualcosa.

Ma di cosa?

Entro in cella, Edoardo è intento a fumare e a scrivere quelle sue filastrocche che si ostina a chiamare poesie.

Ad ognuno la propria passione, la mia si chiama, salvare Miriam e vivere per essa.

Con la storia di Miriam, il suo arrivo, la sua aurea angelica, sto perdendo troppi punti di vista, non mi sto focalizzando sulla mia vita criminale.

Perché cara Miriam, io voglio essere un criminale, mi piace.
Ti mentirò a riguardo ma non posso cambiare la mia natura.

Devo focalizzarmi sulla morte del piecuro, lui potrebbe rubarmi il posto cca dint e poi ha ucciso Nazario, è sempre stato un perdente, non ci credo alla sua versione.
E la sua Nina?
Bhe non è che sia una santa, ha solo messo la testa apposto con il ragazzo più coglione e cacasotto di Napoli, per pulire la sua reputazione da ex zoccola.

 CIRO RICCI. 𝐓𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐜𝐢𝐞𝐥𝐨 è 𝐥𝐨 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐨!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora