Stasera, ho capito che il peggior modo di sentire la mancanza di qualcuno, è averlo vicino senza mai poterlo toccare.
Ho visto, come trattano un detenuto.
Ho visto come hanno insinuato che quel ceffone, me l'avesse dato lui, perché è un criminale e ho notato anche il disprezzo della direttrice nei miei confronti.
Come se piacermi un detenuto, fosse un tabù o addirittura scandaloso.
Forse piacere è troppo riduttivo, sono innamorata di lui, ne sono certa ma non ho il coraggio di baciarlo e farglielo comprendere:
Ca ij more pe iss.___________________________________________
Sono in isolamento, la stanza è pregna della puzza della muffa e il cibo è rivoltante.
Non è la prima volta che mi sbattono cca dint.
Ma fa sempre schifo, essere rintanato come un cane randagio e rabbioso.Solo la piccoletta, riesce a farmi stare bene, è davvero Trilly di Peter Pan, solo che io non sono coglione comme a iss, ij la vogl cù me, e non la cambio con nessuna.
Ho una rabbia incontrollata, accussì, tiro un pugno, poi un altro, e un altro ancora, fino a creare ulteriori crepe al muro.
Vuless sape, se sta bone.
A pensà ca chilli man, l'hanno tuccat e fatt mal.
Me fa venì arragg.E così capisco, che praticamente il nostro legame è impossibile, siamo troppo lontani, e ci dividono le sbarre.
Anche se il mio amore per lei, va oltre le sbarre.
Perché tanto siamo sotto lo stesso cielo.Poi subito dopo aver sbirciato attraverso i documenti allegati del liceo, grazie all'aiuto di Lino, memorizzo il suo numero sul cellulare, che sono riuscito ad ottenere grazie a mio fratello Pietro, per eventuali emergenze lavorative e famigliari.
Il cuore sussulta.
Chissà se mi risponderà.________________________________________
<<Pronto?>> chiedo titubante alla voce dall'altra parte del ricevitore.
Ho appena pianto e sicuramente Lei/Lui sentiranno la voce incrinata.
<<Principè...nu riesc a dorm, senza e te.
Senza sape come staje?>><<Ciro!>> esclamo entusiasta, per poi mettermi a sedere meglio sul lettino della mia cameretta.
<<Come fai a chiamarmi?>> chiedo con sospetto.
<<Ahh.
Principè, veramente vuoi discutere su come abbia fatto ad ottenere il cellulare?
Voglio parlare con te.>> mi dice con la sua voce da uomo e profonda, mi intimidisce, mi imbarazza anche attraverso un ricevitore telefonico.<<Come si sta in isolamento?
È una camera fredda?
Stai bene?
Hai mangiato?>> chiedo apprensiva.Lui ridacchia, compiaciuto.
<<È una piccola stanza ma normale.
È dipinta, non è fredda e ho mangiato come al solito.
Tu stai bene?>> mi risponde sicuro di sé.Mi mente, non vuole farmi preoccupare ma si sa l'isolamento è una punizione, quindi sicuramente è una stanza priva di comfort, perché si affaccia sul mare e gli schizzi delle onde, possono arrivare anche a colui che in quel momento è detenuto in cella.
<<Io sto bene.
Non sto mentendo.>> gli rispondo, è preoccupato ancora per quel deleterio schiaffo.Che bastardo Riccardo, alla fine ha ottenuto quello che vuole, ovvero farci soffrire, ma il nostro legame che sta nascendo, è destinato a crescere indissolubilmente.
<<È colpa mia, se sei là dentro.>> dico con la voce spezzata.
<<Eh no, principè.
Nu ne colpa tua.
Stai tranquilla.
Riposati, domani c'è scuola.
Me capit?
Vogl sul o'megl pe te.>> mi dice, con quella voce profonda e vibrata, da farmi venire la pelle d'oca.
<<Anche io voglio il meglio per te.
È un gesto importante quello che hai fatto.>> dico, con un nodo in gola.
Continuo
<<E io non riesco a mostrarti quello che provo quando mi sei vicino.>>
<<Principè sto immaginando io e te,for da cca dint.
È normale ca mo tiene paur.
Ma ij to giur ca te spus e te vogl ra nu figl.>> mi dice sicuro di sé, come se ne è pienamente sicuro.
<<Ma non ci siamo nemmeno baciati.
Come fai a prevedere il futuro?
E poi i miei non mi permetteranno mai di stare con te.>> dico, con voce triste e malinconica.
<<Stamm sotto o stess ciel.
Siamo destinati.
M'o sent.
Tu mi calmi.
Mo devo chiudere se no mi beccano.
Dormi bene, Belle!>>Chiude la telefonata,sorrido come un ebete.
Ho qualcuno nel mondo, che pensa a me.
Anche se non è un santo.
Ma chi lo è davvero?Il giorno dopo si prospetta una bella mattinata, il codardo di Riccardo, pare abbia cambiato scuola.
Secondo me, c'è lo zampino del mio Ciro.
Edoardo, ha scopato con entrambe le mie migliori amiche e non so se vomitare o prenderle per capelli.
Non capirò mai tutta questa trasgressione?
Ho gli ormoni a palla come tutti, ma onestamente vorrei essere sotto le lenzuola solo con Ciro.
Nel pomeriggio, sono in Ipm, ho lezione con Totò il rossiccio che fa battute pessime ma anziché trovarmi lui, mi ritrovo Cardiotrap, il ragazzo che ama fare musica.
<<Pccrè non lo fare aspettare.
È tutto deciso, farai lezione di cucina con Ciro.
Ah e ij nu t'agge ritt nient.>>Spazio autrice.
Spero vivamente di non annoiare ma voglio raccontare una storia realistica e di vita.
Anche se, anch'io bramo per momenti love insieme.
Cosa ne pensate della chiamata?
Cosa accadrà?
Sono solo fantasie o prima o poi potranno vivere come due adolescenti normali?
Miriam cederà almeno ad un bacio "come si deve"?
Grazie a chi legge, mette mi piace e spero emozioni.Francesca.
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CIRO RICCI. 𝐓𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐜𝐢𝐞𝐥𝐨 è 𝐥𝐨 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐨!
FanfictionCiro è un diciassettenne con la crudeltà e l'indole da Boss, ha le idee chiare, ama la bella vita e le donne affascinanti. Miriam è una quindicenne, con la dolcezza nel cuore e l'indole da crocerossina, ha le idee chiare, ama la tranquillità e odia...