25- Ufficialmente,nostri. ❤️‍🩹

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Il sole si è appena elevato nel cielo, il cinguettio degli uccelli e il venticello fresco di prima mattina, mi fanno sospirare rilassata.

Non mi sono mai sentita così, e ho quasi paura di quello che potrebbe accadere.

Perché nella mia vita, è un fenomeno assai raro, la felicità!

È come se galleggiassi su una nuvola soffice, priva di stress, ansie e paure.

Ciro tu mi fai bene.

Mi alzo dal letto, annaffio la pianta, che ho sul davanzale del mio balcone, guardo fuori la finestra e sorrido ancora come un ebete.

Poi mi siedo sui divanetti, posti sul balcone.

Sono sola, come sempre.

Eppure nel mio cuore, nutro ancora il desiderio di poter avere un rapporto fraterno con mio fratello maggiore, Vincent.

È ancora presto, sono appena le sei di mattino.
E ancora non è rincasato.
Mi preoccupo per lui, nonostante sia io la sorellina minore, che dovrebbe tutelare e proteggere.

Eppure ricordo da bambini, quando noi tre, eravamo il trio di fratelli più invidiati dell'alta società.

Guardo sù in cielo e mi chiedo, se Alessandro possa proteggerlo, ovunque lui sia, a combinare casini per alleggerire il dolore che come me ha sul cuore.

Non è stato facile per noi, che non siamo una famiglia, perdere il fratello che ci ricordava cosa significhi avere un legame di sangue.

Mia madre e mio padre, hanno il turno di notte e magari sono anche fuori con i loro colleghi di lavoro.
Si comportano come bambini e noi ci autocresciamo come meglio possiamo.

Così posso godermi la pace silenziosa, che è la nostra casa.

Questa notte, non ho chiuso occhio.
È stato un continuo girarsi e rigirarsi nel letto, stendersi e guardare il soffitto o guardare la finestra della mia cameretta.

Le mie dita sottili e morbide, hanno continuato a toccare, in modo leggero, le mie labbra gonfie e doloranti.

La mia mente fusa e priva di neuroni, ha continuato a ripensare a quei primi baci prepotenti e bisognosi, e alle nostre bocche incapaci di staccarsi.

Posso, a occhi aperti, risentire le mani di Ciro, sul mio corpo.

Il modo in cui, con una dolcezza disarmante, mista al bisogno carnale prepotente, mi ha stretta a sé accarezzandomi e tastando ogni centimetro.

Posso risentire le sue mani grandi tra i capelli, mentre mi inclinava  la testa di lato per approfondire i nostri baci.
Riesco, in questo splendido mattino, a udire ancora i nostri gemiti e gli schiocchi delle nostre labbra affamate.

Sospirando, mi porto le ginocchia al petto, posando su di esse, il mento.
Il mio sguardo distrattamente posato sull'erba finta del giardino, finta come la mia famiglia, lo stomaco in subbuglio e il cuore sospeso nel petto.

<<Bene, piccola mostricciatola, devi dimenticare il tuo ragazzo carcerato, perché pensi che io non sappia che vai lì, solo per trovare un ragazzo e fuggire?!?!?>>

Aveva detto la governante ed io le avevo dato semplicemente dei soldi, per farla tacere.

Inizio a pensarla come un boss, no.
E solo che lui è molto importante per me, devo salvarlo e il mio cuore puro lo farà.

Il progetto è poi andare via, e vivere sereni, apprezzando la vita e dandoci una seconda possibilità.
Io lo so, che lui ne sarebbe entusiasta.

Lo so, lo so.

Siamo ufficialmente nostri.

Mi accarezzo le braccia, e scendo dalle nubi di felicità forse dovremmo dimenticare o goderci il momento?

Dove ci saremmo spinti se le posate non fossero state scaraventate a terra?

La verità è che con lui, farei tutto, di tutto.

Dal sesso più porco, all'amore più puro.

Ve lo auguro un amore così, anche se il mio sesto senso, non sbaglia mai e lo so, non sono brava a rincorrere la tranquillità e la nostra è una storia tanto intensa quanto dolorosa.

Ricordo, ancora di come Ciro, spingendomi contro i ripiani della cucina, aveva gettato a terra, alcune forchette poste sul lavandino.

E che insieme, facciamo scintille, è come se volessimo entrare nell'anima dell'altro.
Come ve lo spiego, l'incontro di un angelo custode e di un angelo dannato?

Il tutto aveva creato un rumore assordante, rumoroso all'impatto con il pavimento, ci eravamo staccati velocemente, temendo che qualcuno ci avesse scoperto.

Infatti, il comandante, ci aveva intimato che se ci avesse rivisto in una situazione compromettente oltre, al permesso sospeso per Ciro, mi avrebbero cacciata o ne avrebbero parlato con i miei genitori, il che sarebbe l'inferno in Terra.

Lino, però con una scusa, aveva detto che ci accompagnava ognuno nei nostri rispettivi posti, cioè lui in cella ed io gentilmente fuori dall'Ipm.

L'imbarazzo mi aveva avvolta, come una seconda pelle.

Mi aveva accompagnata, fuori dalla cucina e ad aspettarmi c'era Liz, pronta a farmi uscire dalla struttura ma prima che potesse arrivare la severissima guardia femminile, mentre io lo saluto con un lieve e dolcissimo, buonanotte,
lui si era chinato verso di me, posandomi un bacio a stampo sulle labbra.
Sento un brivido lungo la schiena al sol ricordo.

Messaggio.
Song Ciro, mi hanno sequestrato anche il cellulare.
Non fare finta di niente e non ti fare paranoie.
Sì la muglier mì, mo.
Si a vita mij.

Messaggio di Miriam.
Anche se sono una piccola bambina, che ha appena baciato il cattivo ragazzo.
Per me, sei tutto.
Ti aspetto sempre.
Miriam.

Spazio autrice.
La quiete prima della tempesta.
Buon martedì sera.
Il meglio deve sempre arrivare o il peggio.
Cosa ne pensate?
Che accadrà?
Grazie a chi c'è sempre, ad ogni aggiornamento.

francesca.

 CIRO RICCI. 𝐓𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐜𝐢𝐞𝐥𝐨 è 𝐥𝐨 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐨!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora