8. Il candidato di Ade

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"Ade sceglie impulsivamente,

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"Ade sceglie impulsivamente,

ma non sbaglia mai."


     Ade attira su di sé l'attenzione del pubblico. Immaginatevi una baruffa in teatro, tutti sono agitati e nervosi, poi scende il silenzio, gli animi si placano, ma tutti sono ancora guardinghi, attenti ad ogni più piccolo movimento e d'un tratto arriva una figura alta, incappucciata e avvolta dallo stesso materiale delle tenebre.

     Il palcoscenico s'adombra, il pubblico è scosso da un unico brivido di paura e mistero, il pomo d'Adamo di Ermes ha un singulto, mentre Zeus inizia a perdere la pazienza e Poseidone è rapito dalla teatralità innata di Ade.

     «Siamo qui riuniti per essere testimoni di un evento epocale!» Dèi quanto è immersivo e drammatico. «Una donna, un'umana cambierà il destino del nostro tempo. Cambierà la concezione stessa di giudizio. Rovescerà le radici del Tartaro. Porterà alla luce l'Oltretomba, e perché no? Spezzerà il filo della vita degli dèi.» Oh, merda!

     Ade è un ottimo oratore. Un superlativo allievo della retorica. Un attore nato sul palcoscenico, avvolto dal sipario e cresciuto dai macchinisti! Ha sapientemente spostato l'attenzione dal suo candidato a me. Io sono il nemico, gli dèi non devono dimenticarlo. Io devo restare il focus di questi giochi. Il focus del giudizio di Elena.

«Sappiamo che Paride ha seguito l'Amore nella sua scelta. Vogliamo di nuovo fare quell'errore? Vogliamo di nuovo che sia l'Amore a scegliere?» Ma cosa diavolo sta dicendo quel dannato? Abbiamo ricevuto già le frecce, è sempre stato d'accordo con le regole, fin dall'inizio e ora cosa gli prende?

     Inizio ad annaspare, il mio battito cardiaco più che accelerare, echeggia nel mio petto. Sto cercando di indovinare dove vuole andare a parare, ma non ne ho la minima idea. «L'Amore muove il Sole e le altre Stelle!» Geniale Elena, combattilo con il Sommo Poeta. Peccato che la mia voce sia flebile e arrivi solo a uno stretto giro di astanti. Lo stesso Ade finge di non avermi sentita.

     «Perché non diamo ai ragazzi la facoltà di scegliere la migliore? Elena è la migliore a giudicarli? Cosa sappiamo di questa ragazzina? Sì, ha nel sangue la discendenza dei reali di Sparta, ma ne ha ereditato la bellezza? No. Ne ha ereditato il discernimento? No. Ne ha ereditato il timore degli dèi? A quanto pare, no. E io non mi lascerò ingannare da una ragazzina e il mio candidato non si lascerà manovrare come una marionetta! Infatti, anche lui dirà la sua. O il power girl divino non accetta la parità?» I suoi occhi sono rivolti a Estia e alle altre dee.

     Eccolo dove voleva arrivare, un classico discorso da boomer! Che confonde il femminismo con la parità! Se lui gioca sporco, devo sporcarmi anch'io! «Se mi è concessa la parola...» chino il capo in modo reverenziale davanti alla platea. «Afrodite che mi è testimone, ha concesso a Paride l'amore della donna più bella del mondo, come compenso per la mela destinata alla dea più bella. Eros hai mai scoccato quella freccia?»

Il giudizio di ElenaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora