"Se non puoi fuggire il nemico,
entra dentro il nemico."
Un respiro squassa i polmoni e fa rigurgitare aria e acqua in un'unica soluzione. Il dolore al petto è insopportabile, il mal di testa che ne consegue spezza il vuoto, inizio a sentire, sentire, sentire ogni cosa. Il supplizio patito dal corpo. Il profumo del mare che invade le narici. Il gusto della bile che risale l'esofago. La ruvidezza del lenzuolo. Il rumore di chi ti è accanto. Due occhi nocciola che percorrono ogni centimetro di te.
«Alex?» La mia voce è graffiata, come se avessi mille spilli in gola.
Sì, è lui, non ha flebo, non ha tubi, è cosciente, è vivo, vegeto e presente. Non ha neanche una cicatrice visibile. Indossa una camicia bianca, arrotolata sugli avambracci e con tre bottoni non agganciati alle relative asole. I jeans sottostanti sono ben tesi dai muscoli da rugbista e le sue scarpe da ginnastica fanno da ancora sul pavimento. I capelli biondi hanno fatto visita a un barbiere e si è lasciato un principio di barba, un prato ben curato che fa sembrare la sua testa meno piccola, rispetto alle larghezza delle sue spalle. Quanto tempo è passato? Questa è la realtà?
«Elena! Oh, Elena!» Le mani di Alex si scontrano con la sensibilità della mia pelle febbricitante, tracciano ogni linea del mio viso e le sue labbra depositano un bacio sulla mia fronte.
«È sveglia?» Hemi entra nel mio campo visivo, l'odore della salsedine è pungente su di lui.
Il surfista è subito dietro Alex, in piedi e scarmigliato. Una camicia hawaiana con palme stilizzate copre i suoi tatuaggi maori e un bermuda bianco gli lascia scoperti i polpacci e gli immancabili infradito completano il suo stile.
«Dove sono?» Cerco di girare il mio collo, mentre la stanza prende a ruotare intorno a me.
La mia camera è una nuvola. Letteralmente sembra fatta di zucchero filato e il volto sereno di Afrodite spunta dietro i due.
«Che l'Olimpo ci sia riconoscente!» Esclama, avanzando in una tunica di seta rosa. «Hai ripreso conoscenza, finalmente! Ermes stava per vendere la sua immortalità alle Moire. Incredibile come si sia affezionato a una creatura così...umana.» Non mi sfugge la sua smorfia, forse intendeva una creatura così insignificante. «Devi muoverti, cara. Poseidone reclama la sua prova.»
Sono appena tornata alla vita. Le mie guance sono rubiconde di febbre. Il mio cervello è più interessato alla camicia hawaiana di Hemi che al mio dovere di giustiziera divina e lei mi parla dell'impazienza di Poseidone verso una nuova prova.
«Dov'è Ares?»
Afrodite è presa in contropiede dalla mia domanda, sbatte le lunghe ciglia scintillanti e, serrando la mascella, mi comunica: «Non ha accesso nel mio palazzo.»
Ironico. «Volevo semplicemente bilanciare la troppa dolcezza della stanza.» Le riferisco, confusa dalle sue pessime smancerie.
Voglio irritarla, perché intuisco su chi abbia scommesso.
Mi rivolgo ad Alex: «Non è il turno di Zeus?»
«Sì, ma i Grandi dèi hanno deciso così. Hanno discusso. Per giorni. Da quello che so, alla fine, hanno lanciato una moneta e Poseidone ha ottenuto la priorità.» Mi fa sorridere il lancio della monetina tra dèi per risolvere un problema, come farebbe un qualsiasi umano per una disputa da bar.
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Il giudizio di Elena
ChickLit[Mitology-Romance/Retelling] Elena è una ragazza della nostra epoca, quando una sera i tre Grandi Dèi: Zeus, Poseidone e Ade le rivelano di essere la discendente di Elena di Troia. Vogliono sapere da lei chi è il migliore! Una nuova mela della disc...