24. Libellule 🦋

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"Le libellule fanno venir

voglia di volare alle rane."


     Il mio malumore non ha alcuna presa sul resto del gruppo. Dante sta facendo amicizia con due pecorelle, Ermes ha i piedi in ammollo nel ruscello e Ade è seduto sotto un albero con le ginocchia raccolte sotto il mento.

     «Potresti anche goderti la giornata, dopotutto.» La flemma del re dell'Oltretomba è imbarazzante.

     «Siamo partiti ieri sera...il cielo qui è limpido e il Sole è alto, non so che giorno è, non so che ora è, avrei fame, dovrei dormire, farmi un bagno e scrollarmi la morte di dosso!» Sto sbraitando.

     «In casa puoi trovare tutto quello che ti serve.» Mi comunica pigramente.

     «Non è quello il punto! Voglio tornare a casa!» Rimbecco cocciuta.

     «Perché? Ieri non volevi neanche rincasare. E poi tornare significherebbe affrontare altre scogliere o altri fulmini.» Vorrei picchiarlo, ora!

     «Perché te ne stai qui senza fare niente? Noi umani abbiamo una vita frenetica e voi dèi, invece, siete così pigri!» Sono troppo schietta quando ho fame.

     «Voi umani avete una sola vita. Noi dèi, quando ci muoviamo, facciamo danni. Restare fermi, credimi, è una grazia.» Non so se sia più un maestro zen o uno di quei tipi che dopo varie delusioni nella vita, molla tutto e finisce su "Chi l'ha visto?" spersi per il mondo.

     Mi accovaccio al suo fianco. «Credi che la mia antenata abbia invertito qualcosa in me?» Sento di non essere esattamente come prima.

     Ade sposta la sua attenzione sulla mia figura, percorrendola centimetro dopo centimetro, dalla testa ai piedi e ritorno. «Mi sembri più sicura di te. Ma il tuo cuore è ancora quello e il tuo corpo non ha subito variazioni.» Che peccato non aver ereditato la bellezza della donna più bella del mondo!

     «E quella luce sul mio corpo?» Chiedo per non far morire la discussione.

     «Forse residui dell'anima di Elena. Le anime sono capricciose. Non sempre l'Oltretomba per loro rappresenta l'oasi di pace. Stai per chiedermi qualcos'altro, vero?» Ade torna in piedi e si stiracchia come un gatto.

     «Vorrei dare la possibilità a Dante di incontrare sua sorella.» Mi esce tutto d'un fiato. «Sì, vorrei che si rendesse conto che venire qui giù non è bello.»

     «Cosa faresti se tutti sparissero e restassi completamente da sola? Lui ha un vuoto enorme dentro di sé e tu non puoi colmarlo.» Saggio.

     «Vorrei provarci.» Rispondo testarda, ma remissiva.

     «Deve essere lui a volerlo. Non accetta di vivere e tu non puoi obbligarlo, né convincerlo.»

     «Cosa devo fare?» Chiedo bisbigliando, quasi arresa al fallimento, pronta a lasciarlo andare se la sua volontà fosse inamovibile.

     «Fallo vincere.» La voce di Ade mi piomba sul cuore come un proiettile di gomma.

     «No. No. No. Non potrei mai. Assolutamente. È fuori discussione!» Ho i brividi solo a pensarci.

     «Lui ti piace, Elena. L'hanno capito anche le mie pecore.» Ade inarca un sopracciglio eloquente.

     «Alex è molto più dolce e Hemi è bravo a proteggermi.» Il mio sorriso non convince il dio che inizia a fischiare al suo gregge, per richiamarlo attorno a sé.

Il giudizio di ElenaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora