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Ricordati di quello che provavi,
Quando lei c'era






















REYNA

Quanto la odio.
Per me è la personificazione della detestazione.
Così tanto non la sopporto da sentire la pelle delle mani formicolare per l'irritazione.
Eppure, il sorriso tirato che ho sul viso dice il contrario.
Sii credibile. Forza, devi essere credibile.

Abbasso lo sguardo verso i miei palmi e indosso i guanti in pelle quando vedo le scintille rosse fuoriuscire come scariche elettriche.

«Ah, non va per niente bene»
Impreco a bassa voce mentre seguo il gruppo di primini e faccio il tour della scuola.
Come se non avessi già visto ogni angolo di questo edificio.
Con queste trecce ridicole sembra che io sia una bambina.

«Signorina, mi può ricordare il suo nome?»
Il professore mi indica con il dito della sua lurida mano e mi guarda con occhi severi.
Quanto fai schifo.
Fate tutti schifo.

«Reyna» rispondo semplicemente.

«Lei è tra le più grandi, giusto? Ha quindici anni?»
Diciassette.

«Si, giusto. Li ho appena compiuti»
Sorrido nel modo più sincero possibile per non dare a vedere la mia bugia.
Sono molto brava a mentire.

«Si, non mi interessa quando li ha compiuti. Venga qui e ci faccia vedere qualcosa. Avrà almeno una capacità spero»

«Si ce l'ho, non si preoccupi»
Quanto è irritante. La voglia di incenerirlo con il potere è alle stelle.
Scaccio via i miei pensieri omicidi e mi avvicino al flauto traverso.
È lo strumento che più mi rappresenta: particolare e dal suono incantevole ma così sottovalutato. La capacità di questo strumento di ipnotizzare le persone è del tutto strabiliante. Le sue note acute e dolci arrivano direttamente al cuore e lo fanno sciogliere come del ghiaccio al sole.
È per questo che mi piace: è nascosto ed escluso, ma caratterizzato da molta personalità.
Mi posiziono davanti a tutti e mi metto a suonare. La melodia che ne fuoriesce accoglie le orecchie ascoltatrici di tutti i ragazzi e prende il colore della mia magia quando mi concentro alla musica straziante.
Sono in pace.

La canzone finisce e io abbandono il flauto dentro la custodia, poi osservo il casino che ho fatto.
Fisso tutte le persone immobili e un sorriso compiaciuto compare sul mio volto.
Quanto mi era mancato.
A malincuore, devo rianimarli quindi schiocco le dite e i loro corpi ora iresco a reagire.

«È stato...»

«Magnifico? Lo sapevo già, grazie professor Rick»

«Come fa a sapere il mio nome, signorina Reyna?» mi chiede con un'espressione infastidita.

«Mi cugina frequenta questa scuola»

«Allora frequenta anche il mio corso di musica»

«No, non lo frequenta, professore. Sono venuta a saperlo quando le ho chiesto di com'era fatto il personale dei docenti»

«Capisco. Non perdiamoci in chiacchiere ragazzi, abbiamo ancora metà edificio da visitare» afferma, rivolgendosi al resto dei ragazzi.
Io rimango tranquilla alla fine del gruppo strisciando i piedi.
Saràa una noia mortale.

🩷💜🩷💜🩷💜🩷

La giornata più brutta di questo anno infernale.
È stato come se avessi ripetuto lo stesso giorno in loop e la mia mente ora è così piena di stress che ci vorrebbe proprio un bel sonnellino per liberarla di questo peso.
Prendo le chiavi dalla borsa e apro la porta di casa. Il mio caro papà mi accogli con un grande abbraccio pieno di calore.

Promise-noi e nessun altroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora