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||Jisung||

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||Jisung||

Dormo. Dormo sempre. Dormo da sobrio, dormo da ubriaco, dormo a casa, dormo in ufficio, dormo prima di uscire in città, dormo durante la pausa pranzo.
Il sonno mi insegue costantemente.

La voglia di gettarmi nelle coperte del mio letto, arrotolarmici dentro e non uscire mai più. Soffocare tra le lenzuola. E ogni volta che mi sveglio e prendo coscienza del mondo attorno a me, mi chiedo solo perché anche stavolta non sono morto?

Se vivo, ogni secondo per il mio corpo e per la mia mente è buono per ricordarmi che sono solo. Che la persona che amo non mi ama. Che la persona che amo ha voluto giocare con i miei sentimenti. Che non devo pensarlo anche se dentro di me sono alla continua ricerca di lui.

Faceva male sapere di essere un passatempo e ha fatto ancora più male scoprire di essere stato solo un mezzo per raggiungere i suoi scopi. Un'opportunità che ha saputo cogliere alla perfezione, arraffando tutto quello che c'era di buono in me e abbandonando il mio guscio vuoto lontano dai suoi occhi, a marcire.

Questo forse non me lo meritavo.

È proprio vero che le persone vivono nel mondo attorno a noi, nelle più piccole cose.

Non si tratta solo di una semplice canzone che passa alla radio, Lee Know vive nei momenti più inaspettati della mia vita. Quando mi allaccio le scarpe al mattino e la sua voce risuona nella mia testa, ricordandomi come faccio i fiocchi in modo strano. Quando mi pettino i capelli e ricordo che a lui piacevano arruffati. Quando per sbaglio sbriciolo sul tavolo da lavoro e immagino le sue mani scattare a pulirlo.

Non si tratta di ossessione, ma di ricordi.

E probabilmente mi succede tutti i giorni con chiunque, come quando dimentico accese le luci della cucina e sento rimbombare la voce insistente di mia madre che mi intima di non sprecare la corrente, ma con lui è più difficile non farci caso. Non posso ignorare la forma fumosa del suo viso che aleggia nella mia mente come un fantasma.

Mi perseguita.

Per questo dormo.
Dormire non mi fa pensare, è un posto sicuro. Dormo così profondamente che non sogno nemmeno. Ho solo la mente esausta, piena di domande senza risposte.

"Allora?" mi chiede Felix girandosi verso di me con una tazzina fumante in mano. "Lo vuoi o no il caffé?"

"Mh?" Mi alzo distratto dalla scrivania e lo guardo un po' spaesato, scuotendo la testa. "Ah, no. Sono a posto così."

"Sicuro? Abbiamo fatto tardi ieri. Hai dormito? Sembri stanco."

Ho dormito.
Sono stanco.

"Non ti preoccupare" dico sorridendo debolmente. "E poi in questo caso Hyunjin ha ragione. Il caffè della macchinetta fa schifo. Piuttosto vado a comprarmelo al bar."

Maybe In Another Life || HyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora