Hai presente quando vai bene per tutti tranne che per te stesso?
Diventare un modello, è sempre stato il sogno di Lee Felix sin da quando era bambino, ma la vita sembra allontanarlo ogni giorno di più dal suo obiettivo. Tutto cambia quando finalmen...
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"È piccola casa tua"
Hyunjin parla sottovoce. È sdraiato sul mio letto, proprio di fianco a me e fissa il soffitto. Io non riesco a smettere di fissare lui e di accarezzargli i capelli. Tutto questo mi sembra surreale.
Sorrido e sbuffo fingendomi infastidito.
"Già."
"Ora capisco perché volessi un aumento" continua prendendomi in giro. "Anche da Venom non ti pagano abbastanza?"
Anche se non lo dice con cattiveria un po' mi rabbuio.
"Puoi dirmelo Felix, non me la prendo. È il tuo lavoro."
"Ti ho mentito" riesco a dire sperando non si arrabbi con me e contro ogni aspettativa Hyunjin sembra non reagire. "Non ho mai accettato il lavoro. Non avrei mai potuto farti una cosa del genere."
"Ma me lo hai fatto credere..."
"Avevo bisogno che non mi seguissi."
Si gira un po' verso di me e i nostri visi sono estremamente vicini adesso.
"Quindi ora non hai nemmeno più uno stipendio decente per pagare l'affitto" constata molto serio.
"Già."
"Torna a lavorare con me" dice lasciandomi un dolce bacio sulle labbra.
"Non posso"
"Si che puoi."
"Non potrò più guardare Jisung in faccia dopo quello che ho detto."
"Jisung ti ha capito meglio di tutti. Ti ha capito ancora prima che lo facessi io, Lix. Torna da noi."
"Hyunjin, davvero. Non posso."
"Come vuoi" si gira di nuovo a guardare il soffitto e penso che sia infastidito, ma dopo un attimo parla di nuovo.
"Allora vieni a stare da me, a casa mia."
"Cosa?" Questa volta mi metto a sedere, incredulo.
"Non per sempre se non vuoi. Ogni tanto. Quando non ne puoi più di stare qui. Da solo. Vieni da me."
All'inizio credo che sia una follia. Come può chiedermi una cosa del genere? Ma più penso all'idea di me e lui insieme, e più non mi sembra poi così male. Mi rilasso di nuovo al suo fianco e tiro un lungo respiro.
"D'accordo, ci penserò."
"Ancora non riesco a crederci" continua contemplando il niente. "La mia lettera..."
"Dove pensi sia finita?" Chiedo anticipando la sua domanda.
"Non ne ho idea, ma forse non ne vale la pena di indagare. Magari un giorno verrà fuori."
"Si" dico provando a non farmi troppi problemi. In fondo adesso abbiamo scoperto la verità, è quello che conta. "Può darsi."
"Non smettere" mi dice con voce assonnata proprio quando faccio per cambiare posizione.
