Capitolo 14

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"È una minchiata Luke, ci darebbero l'ergastolo."

In effetti aveva ragione, abbiamo comunque ucciso troppe persone e non ci avrebbero fatto scontare neanche un anno.
Il suo sguardo era più spento del solito e continuava ad essere puntato sul panorama che andava via, man mano che percorrevamo la strada.

"Ma magari, essendoci consegnati di nostra volontà, ci sconteranno qualche anno. In fondo, abbiamo 24 e 25 anni."

"Si, e magari usciremo da lì quando avremo 90 anni, se non saremo già morti."

Molto probabile.
In poche parole siamo fottuti, non possiamo fare nulla perché siamo ricercati, e se ci consegnassimo, staremo tutta la vita in gatta buia.
Che situazione di merda.

Restammo tutto il viaggio in silenzio dopo questa conversazione.
Il suo sguardo puntato fuori dal finestrino e il mio sulla strada.
Non sapevamo cosa dire, non servivano parole, eravamo totalmente finiti e dovevamo decidere cosa fare: corsegnarci alla polizia e quindi, tanti tanti tanti anni di carcere, oppure stare tutta la vita scappando, da un posto all'altro.
A me sembrava più giusta la prima opzione, ma Michael non sapeva cosa fare ed io non potevo lasciarlo solo, non ne avevo io coraggio.
Lui vuole essere libero, fare anche anni di carcere ma non così tanti; vuole godersi la vita, con la persona che ama ed io ho capito cosa vuole fare.

Pensai a tutto questo mentre guidavo e non mi accorsi che eravamo già arrivati a casa.
Parcheggiai la macchina davanti al vialetto che terminava con la porta di casa.
Michael scese da essa in silenzio, e tolse la sua valigia dal portabagagli, per poi allungarne il manico ed afferrarlo, portandola dentro casa, mentre infilava l'altra mano nella tasca dei jeans neri.
Io feci la stessa cosa e rimasi dietro di lui, seguendolo fin dentro casa.

"Luke, dobbiamo cercare una soluzione. Non possiamo vivere così, andando e tornando."

Mormorò lui, girandosi verso di me, con il viso lievemente scosso dalla tristezza e dalla paura.
Voleva fingere di stare bene, voleva fare il menefreghista, ma aveva paura di tutto, era troppo vulnerabile e anche se cercava di nasconderlo voleva scappare da tutto, fare finta che nulla fosse successo, essere libero di fare ciò che voleva senza essere perseguitato dalla polizia, ma ormai il danno era stato fatto: le persone che ci ostacolavano venivano uccise, e così via fino a quando non ho baciato Michael. Se dovessi pensare a tutte le persone che ho fatto fuori, sarebbero minimo dieci.
E Michael non è da meno.

"Non lo so Michael, non è ho la minima idea."

Lui sospirò, per poi spostare lo sguardo sui corridoi.

"Dove devo andare?"

"Seguimi."

Mormorai io, sorpassandolo.

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SALVE RAGAZZE♡

COME STATE?

MI SCUSO PER IL RITARDO DI DUE GIORNI FA MA DOVEVO FARE DELLE COSE E NON POTEVO SCRIVERE I CAPITOLI.

ANYWAY, MICHAEL E LUKE SI CONSEGNERANNO ALLA POLIZIA, O RESTERANNO "GIROVAGANTI"?

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SORRIDETE CHE SIETE BELLISSIME/I.♥

Night ~ Muke ClemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora