Capitolo 5

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*Il giorno seguente.*

Avevo ansia, tanta ansia, ma perché? Tanto mi avrebbe dovuto parlare della denuncia, chiedermi di qualche affare, eppure iniziavo a fare dei sogni strani, le famose "seghe mentali" con cui sorridevo, ad ogni minimo pensiero con lui.
Pensavo di tutto: baci, scopate e robe cosi, ma sapevo che tanto non sarebbe successo nulla.

Andai in camera ed aprii l'armadio.

"Che cazzo mi metto?"

Pensai peggio di una femminuccia.
Scelsi una maglietta nera, e i miei amati jeans skinny neri, con le convers, indovinate di che colore? Nere.
Indossai tutto, per poi prendere la giacca in pelle, ovviamente nera, e decidere se infilarla o meno.

Era già l'ora di andare.

Iniziai ad avere sempre più ansia ad ogni passo che facevo verso quella villa.
Il mio cuore batteva all'impazzata, e non riuscivo a controllarmi.

La villa era abbastanza vicina alla mia, quindi non ci misi molto ad andarci a piedi.
Suonai al campanello e rispose una ragazzina.

"Mr Hemmings?"

Annuii.

"Si, sono io."

La ragazza apri il cancello, ed io entrai, camminando nel vialetto dell'entra, verso la porta di Clifford.
Appena scavalcai la soglia, mi trovai lo sguardo brillante di Michael su di me.
Guardava com'ero vestito, come fossi conciato, soffermandosi sui miei occhi e sulle labbra.
Iniziò il mio rincoglionimento.

"Ciao Hemmings"

"Clifford"

Mormorai il suo cognome in segno di saluto.

"Prego."

Mi disse gentilmente, indicandomi il suo ufficio.
Mi incamminai verso di esso, sentendo il suo sguardo su di me; sentivo le mie guance andare a fuoco ma dovevo calmarmi e fare finta di nulla.
Mi sedetti in una poltrona di pelle bianca davanti alla sua e lui rigirò la scrivania e si sedette nella sua enorme poltrona di pelle nera.

"La prima domanda è molto semplice Hemmings, anzi diamoci del tu, vi va?"

Annuii accennando un piccolo sorriso.

"Perfetto Lucas, allora, come mai mi ha denunciato?"

Il suoi occhi verdi e brillanti incrociavano i miei e io mi morsi il labbro nervosamente, cercando una risposta coerente.
Non c'era un motivo valido, volevo denunciarlo e l'ho fatto, insomma, siamo comunque rivali.

"Ci odiamo, scoprii i tuoi garage pieni di eroina e hashish e così ti denunciai."

È l'unica cosa sensata che mi uscì dalle labbra tremanti e lievemente screpolate.

"Beh, mi sembra coerente, lo avrei fatto anch'io al tuo posto."

Non mi aspettavo quella risposta, pensavo mi attaccasse o roba cosi.
Che cazzo gli è successo?

Continuai a guardarlo, spostando il mio sguardo dai suoi occhi alle sue labbra.
Lui mi guardò, e si alzò velocemente, iniziando a camminare verso di me.
Mi alzai di rimando, continuando a guardarlo negli occhi.

Mise una mano sul mio fianco ed io avvampai, sentendo le sue candide dita sul mio corpo.
Lui mi guardò per qualche secondo, per poi mormorare:
"Come mai sei tutto rosso?"

Mi morsi nervosamente il labbro, nella parte del piercing, cercando di rispondere qualcosa di sensato.
"Uhm..... c-c'è caldo.."

Dissi, cercando di controllarmi.
Lui annuì, per poi avvicinarsi lentamente alle mie labbra, fissandole, come per chiedermi permesso.
Mi avvicinai di rimando e lui poggiò le sue labbra sulle mie.
Erano morbide e calde, e sapevano di fumo con un leggero tocco di alcool, magari aveva bevuto qualcosa, prima che io arrivassi.
Sentivo il cuore a mille, le ginocchia tremavano e le mie guance andavano a fuoco.
Appoggiai una mano sul suo petto, ricambiando il piccolo bacio.

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CIAO AMORII♡

COME STATE? SPERO TUTTO BENE.

FINALMENTE IL PRIMO BACIO, I MUKE REGNANO HAHAHAHAHA

NON IMMAGINATE COSA CI SARÀ LA PROSSIMA VOLTA.

UN BACIO, VI AMO♥

Night ~ Muke ClemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora