"... è un Demone"

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Era passata una settimana da quando erano stati rinchiusi all’Inferno e, da quel giorno, avevano deciso che ci avrebbero pensato due volte prima di fare qualsiasi cosa, nessuno dei due voleva che l’altro si ferisse.

Al loro ritorno avevano chiamato tutti i loro amici all’appartamento di Crowley per festeggiare e passare del tempo come delle persone normali. Tra questi amici c’erano: Nina e Maggie, Gabriel e Beelzebub e la dolce Muriel accompagnata da Eric.
Insomma, più che una serata tra amici, era stata una serata tra coppie, ma si erano divertiti molto lo stesso.

La coppia di esseri celestiali, in quel preciso momento, mentre il Sole faceva la sua entrata in scena, era abbracciata sotto le coperte del letto del Demone, che aveva insistito perché l’Angelo rimanesse.
Avevano fatto l’amore, una e più volte, con e senza le ali, finché non erano arrivati allo stremo.

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Il biondo fu il primo a svegliarsi, sentendo le fastidiose note della sveglia elettronica sul comodino. Spostò la testa riccioluta dal petto magro, ma scolpito, del compagno e stancamente mise fine al perpetuo suono.
Si girò su un fianco, tirando il lenzuolo nero fin sopra le coscie, sospirò stancante e ammirò la visione davanti a sé.

Il rosso era sdraiato supino, i lunghi capelli mossi sparsi sul cuscino, il volto girato verso sinistra. Un braccio era disteso lungo il fianco, mentre l’altro avvolgeva dolcemente i fianchi dell’amato.
Gli occhi gialli erano nascosti dietro le palpebre chiuse, la bocca leggermente aperta in segno di una notte con russate alterne e un rigolo di bava gli bagnava il mento.

In quello stato, il corpo del Demone era ovviamente esposto ed era possibile ammirare alcuni dei suoi tatuaggi.
Sulla spalla destra vi era raffigurato un serpente arricciato su se stesso mentre teneva una mela tra le fauci, mentre vicino al cuore si era fatto tatuare la sua iniziale e quella dell’Angelo poco dopo che si erano messi insieme.

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Aziraphale lo fissò talmente a lungo che gli parve di perdere la cognizione del tempo, cosa che succedeva sempre quando era in sua compagnia.
Crowley, infastidito, grugnì nel sonno e si girò sul fianco, cercando con il braccio libero la mano del compagno.

“E poi osa ribattere di non essere adorabile” pensò il più basso sorridendo, mentre gli prendeva la mano e ne baciava il polso.

L’altro mugolò, leggermente infastidito, ma sul suo volto apparve un sorriso involontario,da cui il biondo rubò immediatamente un soffice bacio.

“Angelo…”

“Oh. Scusami caro, non volevo svegliarti.”

Il Demone socchiuse gli occhi, azzardando un mezzo sorriso.
“Ngk…’giorno, Angelo”

Il Principato sorrise a sua volta, stringendosi a lui e rubandogli un veloce bacio.
“Buongiorno, dearest.”

“Dormito bene?”

“Come sempre, tesoro.” rispose dolcemente, accarezzandogli la guancia.
“Non mi stancherò mai di dormire tra le tue braccia, credo tu lo sappia.”

Crowley gli sorrise, mettendosi seduto e rubandogli un bacio a bocca chiusa leggermente più lungo.

“Come farò tutto il giorno senza di te? Senza questi tuoi bellissimi riccioli d’oro?”

“Oh, piantala!” ridacchiò, arrossendo.
“Ci vedremo stasera per cena. Sai che devo gestire il negozio…. è una settimana che non lo apro.”

“E va bene” sbuffò, appoggiando la testa sulla sua spalla.
“Ma sappi che conterò ogni singolo secondo.”

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