Il bar era pieno, la musica veniva trasmessa ad alto volume dalle casse e le persone dovevano urlare per farsi sentire.
La porta venne spalancata, seguita dal suono del campanello, e due figure entrarono nell’edificio. La prima era alta, slanciata, con i capelli rossi e vestita completamente di nero con una sciarpa grigia; l’altro era sul metro e settanta, con degli ordinati riccioli biondi, e sembrava essere uscito direttamente dagli anni ottanta.
“ANDIAMO AL PUB! TU NON VAI MAI AL PUB!” esclamò il rosso.
“SIAMO ADESSO AL PUB!” ribatté stizzito l’altro, guardandosi nervosamente intorno.
“Perché non andiamo al caffè?”
“Ecco, quello è esattamente ciò di cui dobbiamo parlare” disse girandosi verso di lui, appoggiandogli una mano sul petto.Per un attimo Crowley si sentì di nuovo in Paradiso, guardando il compagno con un sopracciglio alzato in una muta domanda.
“Uno sherry per favore, in un bicchiere grande.”
Crowley sorrise a quella richiesta, nonostante l’Angelo avesse tolto la mano dal suo petto, si girò verso il bancone e aspettò che la barista si girasse verso di lui, mentre Aziraphale era andato in cerca di un tavolo da due.
“Un Large Talisker, per favore. E uno Sherry per Lady Bracknell" il Demone si appoggiò al bancone con il gomito e si guardò intorno, un dolce sorriso sulle labbra fino a quando non vide un altro uomo con la pelata sedersi davanti al suo Angelo.
Non riusciva precisamente a sentire cosa si stessero dicendo, ma poteva percepire l’odore nervoso che Aziraphale emanava. Lo vide girarsi verso di lui con i suoi occhioni azzurri in una muta richiesta di aiuto.
Fortunatamente i loro drink arrivarono e con passo svelto raggiunse il tavolo, deciso a marcare il territorio.
“Uno sherry per te, whisky per me.” cominciò con tono pacata, per poi rivolgere un sorriso forzato all’altro uomo. “Salve!”
“Oh, il signor Fell mi stava dicendo quanto sarebbe onorato di ospitare il nostro ritrovo!” disse il signor Brown, non avendo affatto capito di aver appena firmato la sua condanna a morte.
“Oh, mi sorprende.” si voltò verso Aziraphale e si scambiarono una veloce occhiata.
L’Angelo sembrava che gli stesse dicendo: “ti prego, salvami”.
“Quindi, stavamo dicendo signor Fell” continuò l’uomo dei tappeti, ignorando completamente la presenza di Crowley. “Stavo dicendo, potremmo farlo nella mia villa in campagna, oppure alla sua libreria.”
“Oh, ecco…io temo che-” iniziò Aziraphale imbarazzato.
“Oppure in qualsiasi luogo lei voglia. Comunque, credo che le manderò tutti i dettagli giovedì. Ci possiamo anche incontrare nel caso si senta più a suo agio.”
Crowley aumentò la presa sul bicchiere di vetro, cercando di non romperlo. La gelosia gli stava ribollendo nelle vene nonostante quell’uomo non potesse competere con lui.
Mise una mano sulla spalla del compagno, come per segnalare il suo disagio, e Aziraphale gli rivolse uno sguardo disperato.
“Fallo andare via” gli comunicò mentalmente l’Angelo.
“Mandalo via tu”
“Signor Fell?” lo richiamò Brown con un sorrisetto, il biondo si girò a guardarlo.
“Sì?”
“Ha da fare questo pomeriggio? Perché potremmo discuterne a casa mia.”
“A-...A casa sua?” domandò insicuro, sentendo la presa di Crowley irrigidirsi sulla sua spalla.
![](https://img.wattpad.com/cover/369943459-288-k482314.jpg)
STAI LEGGENDO
COME WHAT MAY
FanfictionSe è proprio vero che l'amore supera ogni ostacolo, riusciranno Aziraphale e Crowley a rimanere uniti nonostante tutto?