Titolo: Canti
Autore: Giacomo LeopardiStile di scrittura:
Si ricorda sempre Giacomo Leopardi per il suo pessimismo eppure dagli studi scolastici io ricordavo solo poesie spensierate e romantiche. Certo nella raccolta dei "Canti" ci sono anche opere che parlano di situazioni più buie, alcune volte parla anche della morte, ma sempre in modo delicato ed elegante. Le sue poesie più conosciute però sono più romantiche, tranquille, forse leggermente malinconiche, ma sinceramente non vedo tutta questa depressione per cui è ricordato.
Ovviamente il suo stile di scrittura è d'altri tempi, i suoi canti sono di diversi stile e quelli che amo di più sono i sonetti. Leggerli a mezza voce ritrovando le rime come per decantarli. È uno stile che o si ama o si odia.
Giudizio personale:
Rileggere e ritrovare le poesie che studiavo a scuola in questa raccolta di canti è stato stranamente emozionante, soprattutto per "L'Infinito" e "Il sabato del villaggio" che ricordavo ancora a memoria.
Davvero non ricordavo che leggere le poesie di Leopardi fosse così rilassante e allo stesso tempo romantico. Forse perché come sempre, fare una lettura per studio la rende noiosa, farla per svago la rende interessante.
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Non-FictionQuest'opera non vuole essere un qualcosa di serio. Non mi reputo abbastanza preparata e informata sulla letteratura e la scrittura in generale da pensare di innalzarmi a giudice di qualcuno (soprattutto se si tratta di professionisti). Ma ci tenevo...