Le piccole libertà

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Titolo: Le piccole libertà
Autore: Lorenza Gentile
​Genere: Romanzo di formazione

Trama:

Oliva vive a Milano, ha una vita normale; un lavoro in un agenzia di marketing per barrette dietetiche, due genitori che le vogliono bene e un fidanzato, Bernardo, con cui si dovrebbe sposare a breve.
Una mattina in ufficio riceve un pacco da Parigi, gliel'ha inviato sua zia, che non vede da ormai sedici anni e le chiede di raggiungerla nella capitale francese, promettendole che s'incontreranno davanti alla libreria Shakespeare and Company. Oliva decide, un po' titubante, di partire, ma quando arriva alla libreria inglese di Parigi non trova sua zia, ma alcuni ragazzi provenienti un po' da tutto il mondo che lavorano e vivono là dentro, tra cui Victor. I giorni passano e sua zia non si fa vedere, continuando a lasciarle bigliettini e promettendole che prima o poi si sarebbero riviste. Intanto però Oliva inizia a conoscere Parigi e i suoi nuovi amici, continuando a vivere con loro dentro la libreria e scoprendo che la vita che aveva vissuto a Milano fino a quel momento le stava stretta.

Stile di scrittura:

Uno stile di scrittura molto particolare, ma allo stesso tempo molto scorrevole che permette di immergersi nella storia e volerne sapere di più. Solitamente, almeno per me, è difficile che un romanzo di formazione coinvolga come fanno gli altri generi, qui non abbiamo una storia d'amore che ti appassiona, un'avventura da affrontare o un mistero da risolvere. Abbiamo solo la vita quotidiana (o quasi) di Oliva e degli altri ragazzi della Shakespeare and Company. Eppure il modo in cui la Gentile lo racconta ti tiene con gli occhi incollati al libro. Frasi brevi, pochi dialoghi e molte descrizioni, soprattutto introspettive.
Una parte che ho apprezzato tantissimo, per esempio è stata la descrizione dell'appartamento della zia di Oliva, nel capitolo finale; ben tre pagine di dettagli che però non annoiano affatto e permettono al lettore di vedere tutto. Anche il suo descrivere Parigi è meraviglioso, la rende magica sia agli occhi di Oliva che ai nostri.

Narrazione:

Sulla narrazione ammetto che, sempre e solo a parer mio, ho trovato un po' di difficoltà nella lettura. In teoria dovrebbe essere una semplice narrazione in prima persona al presente, come ormai se ne trovano spesso. Oliva ci racconta quello che fa e quello che sta vivendo a Parigi come se noi fossimo lì con lei. Il problema sta negli stacchi tra il presente a Parigi e il passato a Milano o comunque i suoi ricordi con la zia. Personalmente avrei usato il presente per il presente, ma il passato per i ricordi. Lorenza Gentile però, non è stata di questa opinione, la coniugazione verbale rimane costantemente la stessa per tutta la durata del romanzo, e devo ammettere che alcune volte mi ha confuso non poco, perché spesso non bastavano gli stacchi di paragrafo, visto che alcune volte venivano usati per i salti temporali e altre volte per quelli di luogo.
Una cosa che però ho apprezzato tantissimo è stato lo scandire dei giorni, raggruppando più capitoli, soprattutto il fatto di mettere i giorni in francese.

Giudizio personale:

Quando ho preso in mano questo libro credevo fosse un romance, l'avevo comprato perché ormai da qualche tempo (colpa o merito di qualcuno di mia conoscenza) sono fissata con le storie ambientate a Parigi, tanto quanto quelle ambientate a Londra, ed è stata propria quella persona a suggerirmi il titolo. Curioso il fatto che l'abbia letto prima di lei. Invece di trovarmi la classica storia d'amore, però, ho trovato qualcosa di infinitamente più romantico, una ragazza che scopre il valore di quelle piccole libertà che si possono apprezzare solo quando si ha poco e niente e si vive alla giornata.
È un libro che consiglio a tutti, non solo perché toccante (con anche un bel plot twist finale), ma anche perché vi farà vedere Parigi come non l'avete mai vista.

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