Titolo: Arsène Lupin, ladro gentiluomo
Autore: Maurice Leblanc
Genere: GialloTrama:
Arsène Lupin non è il classico ladro che ruba per arricchirsi e basta. Lui ha classe, ha stile, cerca di risolvere lui stesso i misteri e le ingiustizie in cui si trova, senza perdere il suo savoir-faire. Lui ruba per il gusto di farlo e per dimostrare che ne è capace, com'è capace di resistite la refurtiva per dimostrare che le sue vittime di essere sempre un passo avanti a loro.
Il povero ispettore Ganimard e l'investigatore inglese Herlock Sholmes non hanno speranze contro di lui.Stile di scrittura:
Mi è piaciuto un sacco lo stile di scrittura di Maurice Leblanc, ha la capacità di farti immergere nella storia e allo stesso tempo confonderti.
Il libro in questione è una raccolta di racconti e di avventure. Pochi sono i capitoli collegati l'uno all'altro (i primi tre). La cosa che però colpisce di più di questi racconti è la capacità dell'autore di mantenere il mistero fino a quando vuole lui. Noi possiamo cercare d'intuire chi tra i personaggi sia il fantomatico ladro, ma finché non ci viene rivelato non ne saremo mai sicuri.
Ho apprezzato poi, il suo stile scorrevole ed elegante, credo di non aver attualmente mai trovato uno stile di scrittura come il suo, ma non saprei descriverlo meglio di così, credo bisognerebbe leggerlo per comprendere cosa intendo.Narrazione:
Come ho già accennato, il libro è una raccolta di avventure e la cosa divertente e impressionante è che non c'è un singolo capitolo in cui ci sia lo stesso tipo di narrazione. Il narratore, infatti, si presenta come il biografo di Arsène Lupin, ma sé alcune volte scrive in terza persona, non facendo comunque intuire subito chi tra i personaggi sia il ladro; altre volte scrive in prima persona. Ecco i racconti in prima persona sono secondo me i più coinvolgenti. Ci sono alcuni racconti dove leggiamo tutto raccontato dal punto di vista di uno dei personaggi, quasi come fosse anche lui preoccupato dalla possibile presenza del ladro, ma poi si rivela essere lui stesso Lupin, altre volte il narratore in prima persona è davvero una persona secondaria, ma che al contrario tutti scambiano per il ladro che poi si rivela essere un altro.
Insomma, ad ogni capitolo è divertente scoprire come si evolve la storia, ma anche sotto quale maschera si cielo il nostro "ladro gentiluomo".Giudizio personale:
Ovviamente conoscevo bene le avventure di Arsène Lupin, credo anche di averne lette un paio a scuola, ai miei tempi, ma di certo non le ricordavo bene. È stato quindi molto divertente leggerle come fosse la prima volta e stupirsi ad ogni capitolo.
Sono sempre stata un'amante dei gialli, ma leggere un giallo dal punto di vista del ladro (come conferma lo stesso Leblanc nella conclusione dell'autore alla fine di questa edizione) è forse ancora più coivolgente, perché mette in crisi il lettore su ciò che è moralmente giusto e cosa no. Insomma, non vi troverete mai, in tutta la lettura, a tifare per l'ispettore Ganimard o la polizia in generale; ma alla fine di essa penserete come sia stato possibile aver tifato per un ladro.
Ci sono molti altri romanzi di Maurice Leblanc, riguardanti Lupin, per ora me ne sono segnata solo un altro in wish-list, ma intanto consiglio questo a tutti, perché è davvero bello.
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No FicciónQuest'opera non vuole essere un qualcosa di serio. Non mi reputo abbastanza preparata e informata sulla letteratura e la scrittura in generale da pensare di innalzarmi a giudice di qualcuno (soprattutto se si tratta di professionisti). Ma ci tenevo...