Rose

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«Sono ancora convinta che tu non possa andare a scuola, ma quando ti ho vista questa mattina... avevi una luce nuova negli occhi, come se si fossero riaccesi dopo tanto tempo.» Mary è ancora poco convinta del mio rientro. Per lei è affrettato, per me è tempo.

Flashback

Un gazebo pieno di rose in fiore, un profumo meraviglioso e un venticello tiepido.

Una donna. Una donna bellissima.

«Rea»
«Eccomi piccola mia. Sono qui.» Allarga le braccia e ci corro dentro.
«Mi manchi tanto!!»
«Anche tu. Ma devi andare avanti.
Sely cosa stai facendo?!»
«Ti raggiungo, non ce la faccio.»
«Se ti sei arresa non posso obbligarti, ma voglio ricordarti la tua promessa.» Quando sto per rispondere scompare lasciandosi diretto un'eco

«la promessa Sely, la promessa...»

Mi sveglio di colpo e sono in camera mia. Nel mio letto con i lenzuoli con le rose.

Un sogno. Lei.

Un sogno di Lei.

Ho riflettuto per giorni su quel sogno e sono solamente giunta alla conclusione che non sempre esiste una spiegazione logica.

Semplicemente era il segno che cercavo da tempo e che è tempo di smettere di crogiolarmi nel dolore.

•••

Sono passati mesi, quella mattina sono andata a scuola con un'energia nuova.

C'era qualcosa di nuovo nell'aria.

Adesso, mentre sto preparando la valigia, a distanza di mesi ci sto ancora pensando

È la notte prima dell' 8 Febbraio.
È tempo di partire per lo scambio culturale.

Cosa è cambiato in questo tempo??

Raccontiamo!!

///

Il rapporto con la Ferrari, con calma e senza pretese, si sta sviluppando in un amicizia e compagnia reciproca, per adesso mi accontento anche se questo tempo di vicinanza mi ha permesso di capire quanto veramente la amo.

Qualche settimana dopo quel fatto ho scoperto che abita poco lontano dalla mia scuola, giusto mezz'ora a piedi, così la mattina ho preso l'abitudine di andare verso casa sua per fare una "camminata mattutina" e bearmi della sua compagnia al ritorno.

All'inizio è stato un caso, io volevo davvero fare semplicemente una passeggiata.

Poi... ho unito l'utile al dilettevole.

Alla fermata del pullman arrivo alle 7:45. Mi metto seduta per riprendere fiato dalla camminata e rispondo a qualche messaggio.

«Non arriverai in ritardo vero?»
Ho alzato la testa di scatto e ho visto la Ferrari davanti a me.
«Buongiorno professoressa, no no. Ora mi incammino.» Infatti mi sono alzata subito, ho sistemato la borsa sulla spalla e, ovviamente ho approfittato di quei movimenti per guardarla attentamente.

«Posso avere il piacere della sua compagnia?» Sorride divertita.
«Ma certo Noir. Andiamo.»
«È presto prof!! Arrivo tutte le mattine a scuola con largo anticipo, oggi che c'è il mercato, andiamo a farci un giro?»
Scuote la testa sorridendo. «Eh va bene...!» Saltino di gioia e per poco non l'abbracciavo.

«Che ne dice di questa collana»
«Si abbinerebbe bene al bracciale.» «Ho finito i miei giri, per il resto dovrei fare uno sguardo dettagliato. Andiamo verso scuola?»
«Andiamo, abbiamo 5 minuti.»
Sono sbiancata. «E non mi ha detto niente!??»
«Sotto sotto sei una persona puntuale. Senti quando sei in ritardo.»
«Wow.»

Un po' della mia vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora