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«Sele!! Alzati dai!! Voglio andare a prendere il sole!!»
«Ade, lasciami. Sono stanca!»
«Te?! Non hai toccato nemmeno tre bicchieri!! Guarda noi come siamo attive!!»
«Sele, dai. Cuciniamo anche!!»

Al verbo "cucinare" salto sul letto, ultimamente ho scoperto questa passione e mi diverte sperimentare ricette nuove che vengono prontamente assaggiate dalle mie amiche.

Dopo aver preso il sole ci siamo veramente messe ai fornelli e mentre Adele preparava la sua specialità: pasta fredda; Tea apparecchiava; io mi dedicavo al dolce. Tarte tatin metà pesche e metà fragole.

«Che profumino!!» La porta si chiude e fa il suo ingresso Mary, siamo nella sua casa al mare.

«Mangiamo!!»

Il pranzo trascorre tranquillo e a metà arrivano anche Mauro e Vittorio.
Mauro è il marito di Mary, non credo di averlo mai nominato, perciò eccolo qui!
Vittorio è un bambino di appena 13 anni, fratello di Adele, è vivace e amico di tutti, oggi però ha incontrato una ragazza al campetto da calcio.

«Era bellissima, in più mi ha colpita perché era l'unica femmina e giocava meglio di molti di noi!! Spero di rivederla domani!»
«E perché non oggi, torna là, magari la ritrovi. In caso contrario ti potrai divertire comunque!»
«Lo farò Sele, grazie per il consiglio.»

Finito il pranzo gli adulti decidono di sparecchiare così da lasciarci liberi e io ne approfitto per chiamare Livia.

È molto tempo che non la sento. Dalla scenata di mia mamma per il PET sono stata poco a casa, spesso ospite di Mary o Mira.
È capitato più frequentemente che andassi a prenderla a scuola per portarla a prendere un gelato, ma tutto si svolgeva in un paio d'ore.

«Sel, per favore non andartene!!»
«Bestiolina, tornerò presto!»

Ogni volta che la salutavo mi si stringeva il cuore, ma non potevo farci niente. Volevo mettere distanza tra me e i miei genitori cosa favorita dalla proposta di Mary.

«Moon, l'altra sera abbiamo parlato tutti insieme e siamo giunti ad una conclusione.

Vieni a vivere da noi. Porta qui le tue cose, abita qui in pianta stabile.»

Mi è caduta la mascella quando mi ha proposto questa cosa, ho esitato ad accettare perché avrei gravato sulla sua famiglia.

«Non dire sciocchezze!!»

Dopo qualche giorno ho accettato e una settimana dopo le mie cose erano state tutte prese.

«Madre, padre. Me ne vado, vi libero della mia presenza.»
Mia mamma va su tutte le furie.
«Dove via!?»
«Via. Addio.»
«Ma!»
«Nessun ma, sono maggiorenne e posso decidere per me. Non siete più responsabili per me. Le nostre strade si dividono. Qui e ora.»

Era da poco finita la scuola e tra pochi giorni ricomincerà.

•••

La notte prima del 15 Settembre passa lenta, nonostante ciò non mi dispiace, amo la quiete della notte; ma questa sera c'è qualcosa che mi spinge a scrivere a Rea.

Sembrerà assurdo, che non ho superato la perdita, ed effettivamente è così, ma mi fa stare bene pensare che le posso scrivere quando voglio.

Vado su WhatsApp e apro la nostra chat.

I tuoi occhi, mia cara professoressa, non li dimenticherò mai.

Ti sei presentata come la classica professoressa rigida, severa alquanto austera, ma nonostante ciò si vedeva che eri spiritosa, quando la situazione lo permetteva.

Ho avuto la fortuna di averti conosciuta, attraverso i tuoi occhi venivo a sapere tutto ciò che non potevi dire o per orgoglio o per il ruolo.
Erano e sono, così belli, marroni come le castagne, dolcemente freddi, potevano scaldarti l'anima o ghiacciartela.

Gli occhi sono il riflesso dell'anima.

Un'anima dolce, buona, severa, puntigliosa, orgogliosa, di una persona che a chi vuole bene dà il mondo.

Mia dolce prof, ti scrivo qui perché tra poche ore la scuola ricomincerà e conoscerò la professoressa che mi insegnerà filosofia, ma soprattutto quella che insegnerà la tua materia: storia.

Perdonami per non essere andata avanti, so che non ti piacerebbe, ma adesso che non sei più nella mia vita ho bisogno di mantenerti nei miei ricordi.

Non sono pronta a lasciarti anche mentalmente.

•••

«Allora, buon inizio a tutti!!» Mary ci ha accompagnati tutti a scuola, abbiamo deciso che è più pratico così. Ci adeguiamo ai suoi orari, e ognuno a quello degli altri.

Quando entriamo nell'edificio mi prende da parte.
«Moon...»
«Lo so, starò bene.» In realtà sto malissimo, lo stomaco si contorce, la testa gira e le mani tremano, ma devo farcela.

Lei vorrebbe così.

«Va bene, nel caso hai bisogno, hai l'orario sia mio che di Mira oltre che ai nostri numeri. Non esitare.»
Ci abbracciamo e andiamo ognuna nelle rispettive classi.

Le prime due ore sono state tranquille, ho avuto italiano: Agata Serri.
Quest'anno la vedo diversa, anche lei ha un'ombra. Rea era anche sua amica.

«Selene... come stai?»
«Cerco di resistere.» Sorrido nel modo più convincente possibile.
«Lei come sta?»
«Lo stesso.»

Tra noi c'è un'aria tesa, parole non dette, che è bene non dire.

«A domani!»
«A domani Selene cara.»

______________

✍️💘

La scuola sta per ricominciare e Sely deve andare avanti. Vuole? No. Devi? Sì.

Volere o dovere?
Un bivio a cui arriviamo tutti prima o poi.

Cosa sceglierà?
Voi cosa vorreste?


Un po' della mia vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora