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I mesi passano e non ho ancora parlato con Rea, è un'agonia. Lei più volte ha provato a parlare, ma non ho mai voluto ascoltare le sue parole.
Un po' per orgoglio, un poi per testardaggine, i mesi sono passati e siamo quasi a Giugno.

L'anno sta per finire.

«Sely, posso parlarti?» All'uscita Rea è davanti alla porta di classe mia.
«Professoressa, non crede che i nomignolo siano inappropriati?»
«Smettila per favore.»
«Di fare cosa? Di mantenere le distanze come lei ha richiesto? Perché è questo che è successo. O sbaglio? È stata lei e dirmi che non dobbiamo dimostrare affetto in pubblico.»

«Sely, comprendi la mia situazione. Sono una professoressa.»

«La capivo due anni fa. Quando era una mia professoressa, ma non adesso che non lo è più. Quindi no, non la capisco.»
«Per favore, non volevo mettere davanti la mia reputazione, hai frainteso, penso anche alla tua. In giro si dice che sei la cocca delle prof, che siamo le tue migliori amiche e che oltre a noi non hai nessuno. Mi preoccupo perché te devi legare anche con delle ragazze e ragazzi!"
«Ho amici e amiche della mia età, non si preoccupi. A parte questo non si preoccupi di ciò che si dice di me. Verba volant, scripta manent.»
«Testarda!»
«Non sono l'unica mi sembra!!»

La porta dietro di lei si chiude all'improvviso e il suo profumo mi investe.
Agrumi, peonia, mandarino, rosa e qualcosa che non so.
Flora di Gucci.
Flacone basso a esagono di vetro.

«Ti piace ancora vedo....!»
«Non c'entra con lei, è semplicemente e obiettivamente un buonissimo profumo.»
Ride come se avessi detto la cosa più assurda che abbia mai sentito.
«Va bene...»

Poi mi abbraccia e io mi sciolgo all'istante, nemmeno un attimo di resistenza. Le sue braccia mi avvolgono e le mie rispondono.

«Anche il tuo mi piace ancora!
Perdonami, anche a me capita di dire cose che non penso. Credimi, non mi vergogno di niente, ma capisci che le persone sono crudeli quando c'è da dire male di altre. Di te già dicono molto e non voglio aggravare.»
«Ciò che dicono di me, riguarda me. Non può decidere al posto mio. Io decido per me stesso. Io decido che non mi importa di ciò che viene detto di me.»
«Di cosa ti importa allora?»

«Mi importa di non perderla.»

Le prendo le mani che mi stavano accarezzando e sui palmi ci lascio due baci.

«Rea, sei il mio tutto. Mi importa solo di te e noi.»

Vedo che fa fatica a trattenere le lacrime e infatti dopo poco una sfugge al suo controllo.

«Dolce Sely, mi importa solo di te. Sei tutto, anche per me.»

«Se non te lo dico ora, mai più.» Un bisbiglio. Non lo sento chiaramente.

«Cosa?»
«Niente cara, pensavo.»

Dopo altre due parole ci salutiamo, ma quando si allontana la osservo attentamente e la noto pallida.

«È solo una tua impressione tesoro. Sto bene.»
«Lei sottovaluta la stanchezza e la sua salute. Andiamo a casa?»
«Ma certo!! Aspettami in fondo alle scale antincendio, devo passare per la segreteria.»

Forza un sorriso per poi allontanarsi, la osservo andare via.

Mentre svolta l'angolo rallenta il passo e si appoggia con una mano al muro poi cade a terra.

Le corro vicino e le sollevo la testa per vedere se negli occhi ha conoscenza, il polso è poco.

La chiamo ma non risponde.

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✍️💘

Eccomi, scusate la scarsa lunghezza del capitolo, ma volevo uno stacco dagli eventi futuri.

Un po' della mia vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora