Caffè

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La mattina, quando torno dal cimitero per raccontare il fatto a Rea, trovo Mary in camera mia.

«Moon!! Dove sei stata?»
«Da Rea.»
«Ci vai spesso...»
«Avevo necessità di parlarle.»

Annuisce pensierosa.
«Stasera verrà a cena Alyssa.»

«Sei impallidita perciò credo che il mio discorso arrivi tardi...»
«Co-cosa? No no. Ma perché viene?»
«Ti ho raccontato che era mia amica, ci siamo riavvicinate...»

Non me la racconta giusta, ma non ho voglia di discutere.

«Metti quel completo blu navy, quello che ti piace tanto e i tacchi abbinati. Staresti benissimo.»
«Grazie! Sono d'accordo. Te metti quel vestito giallo arancio! E i tacchi neri ovviamente!»

Quando esce sento un leggero fremito addosso, come impazienza mista all'ansia.

Dai Sely! Non esiste l'ansia!

Viene avvertita anche il resto della famiglia e alle otto, dopo che la nostra ospite è arrivata, siamo tutti e nove seduti a gustarci dei pezzi di pizza.

«È veramente buona Mary!»
«Grazie, ma l'ha fatta Moon. Selene, io la chiamo così.»
La Ferrari mi guarda ammirata e mi fai suoi complimenti.

A fine cena noi ragazzi andiamo in giardino a preparare le poltrone lasciando le professoresse a parlare.

•••

Dopo essere stata al bar a prendere due caffè corro in 5B per vedere la Ferrari.
La classe è collocata nello stesso posto della 2F di tre anni fa... la classe che ha davanti La finestra.

«Prof!! Buongiorno! Dovrebbe sentirsi un po' in colpa, ieri sera. Non mi ha nemmeno salutata!»
La vedo irrigidirsi, sembra nervosa...
«Selene ascolta...»
«Ma prof, sto scherzando!
Aspetta, mi hai chiamato Selene??!!» La guardo sbalordita. Le volte in cui non non mi ha chiamata per cognome si contano su una mano e le dita alzate fino a questo momento erano solamente... Una era solo un dito...

«Lasciami parlare. Per favore, già è difficile... ascolta noi siamo molto simili, caratterialmente, nelle passioni... e non servono altri esempi, lo sappiamo benissimo, nonostante la nostra breve conoscenza, officiale, di un mese, siamo in sintonia.»

Prende un profondo respiro e continua.

«Ci siamo avvicinate. Dopo quella notte in discoteca avrai sicuramente capito che ci eravamo già incontrate. Abbiamo flirtato la prima volta e mi stava bene, ma ho notato che hai continuato anche dopo avermi riconosciuta.»

La mascella mi cade, ho capito dove andrà a finire questo discorso e non posso permetterlo.

«No, ferma. Non continuare. Non ti avevo riconosciuta, siamo completamente diverse da come eravamo quella sera. Abbastanza diverse. Quella sera ho flirtato con te è vero. Non l'ho mai fatto dopo.»

«Non mentirmi, e comunque il problema è che vorresti. Il problema è che nei tuoi occhi, quando mi guardi, vedo un sentimento e un vuoto profondo.» Fa una pausa.

«Un vuoto da colmare, ma non posso farlo io, né nessun altro. Solo tu puoi. Solo tu puoi ritrovare la tua felicità.»

Non posso ascoltare una parola di più, la testa sta esplodendo e il cuore... il cuore è già andato a farsi benedire.

«Aspetta. Prendi questa. C'è scritto tutto.» Mi dà una lettera e poi lascia il polso per permettermi di uscire.


Cara Selene,
è inutile continuare a mantenere le formalità anche adesso che è appena avvenuta la nostra ultima conversazione fuori dall'ambito scolastico, voglio che tu sappia una cosa.

"Noir è come il caffè."

Questa frase l'ho formulata quando ti ho conosciuta. E non mi riferisco a quella sera, ma alla prima volta in classe. Quando ho visto i tuoi occhi, neri come la pece e marroni come il cioccolato al sole, ho pensato al caffè.

Non ha senso e me ne rendo conto, ma tu sei come il caffè.

Ti adatti a tutto, stai bene con tutto. Hai molte varianti e sei apprezzata da tutti, ma in pochi ti conoscono davvero: caffè puro.
Senza zucchero, senza latte, senza panna. Puro caffè.

La vera te è pochi, io ho avuto una parte di te. Una parte ferita e curata male, ho sentito il tuo dolore.
Ti ho sentita, ma non posso permettere che continui questa situazione.
Meriti di ritrovarti, riscoprirti magari e il nostro rapporto ti rinchiuderebbe in una bolla, fragile e pronta a scoppiare.

Meriti di tornare te stessa, quella che ho intravisto, ma che è nascosta per paura di essere ferita nuovamente.

Cara caffè, ti piaci per come sei ora? Come il caffè macchiato caldo, ti piace avere quella macchia del passato che ad esso ti tiene ancorata?
Il passato non va dimenticato, ma si deve andare avanti.

Rimani (e ritorna) sempre te.

Alyssa Ferrari


Punto di vista di Maria De Angelis

flashback

Il vero motivo per il quale ho invitato Alyssa a cena è per parlarle, infatti appena i ragazzi vanno in giardino mi precipitò a chiedere la porta e a tornare al tavolo dove, adesso, siamo solo io, Miranda e Alyssa.

«Alyssa, voglio arrivare dritta al punto: Moon tiene a te in un modo particolare. A me e Miranda ci vuole bene, ma per te prova altro...»
«Ciò che Mary sta cercando di dirti è che il sentimento per te è forte, ma per lei non è un buon momento. Cerca la felicità, disperatamente e la cerca nelle persone piuttosto che dentro sé stessa.»
«Vedi, crediamo che se tu continuassi a farle credere di provare lo stesso, quando le dirai il contrario, se lo farai, la ritroveremo distrutta... e già lo è.»

Ha ascoltato attentamente tutte le mie parole e poi ci pone la domanda più semplice e complessa che potesse farci.

«Cosa consigliate di fare?»

«Allontanati, lascia che ritrovi sé stessa. Ci vorrà tempo, ma lo farà.»

______________

✍️💘

Era troppo bello per essere vero...

Che ne pensate??

Un po' della mia vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora