Sei quello che cercavo❤

Cap 33. Chiedimi se sono felice

Venerdì, ultimo giorno di scuola prima delle vacanze natalizie, mancano solo 3 giorni a Natale.
Sono nel letto con Emma che ronfa ancora accanto a me e ho un cerchio alla testa che mi sembra di avere un macigno che salta nel cervello. Oggi avevamo pensato di fare qualche biscotto natalizio insieme, in mattinata penso andrà fare un giro in centro con Thomas il suo ragazzo.

Ieri sera sono tornata a casa dopo aver cenato con Nelson. Non sta passando un bel periodo con Bea. Per tirarlo su ho proposto di berci qualcosa insieme. Non era molto convinto all'inizio ma dopo 2 partite al beer pong si è fatto prendere la mano.
Sta di fatto che non si sa come dopo 1 ora siamo passati dalla birra ai superalcolici che aveva in casa come vodka alla pesca o coca e rum. Alle 2 ero ancora a casa sua sbronza sul divano e mi sono ricordata che sarei dovuta tornare a casa perché sta sera Emma non dormiva da Thomas ma da me visto che alla fine sono io che la sto ospitando.

Nelson stava ormai farfugliando cazzate dalle undici e continuava a dire che bea non era la ragazza per lui. Visto che per fortuna ero ancora abbastanza lucida prima di tornare a casa a piedi ho portato Nels nel letto visto che era in stato semi incosciente su una sedia.

A casa Emma mi ha fatto una bella ramanzina

"Ma dove accidenti eri! Ti ho chiamata decine di volte, stavo per sguinzagliare i cani e venire a cercarti. Ma sei ubriaca per caso?"
Mi veniva da ridere

"Solo leggermente aaallegraaa" dissi ridendo

"Boh è andata, comunque potevi avvisare!!! Ho dovuto dire ai tuoi che eri uscita con Cesare e pensano che tu sia tornata ore fa" di istinto la abbraccio

"Come sei carina tuuuu, mi proteggi sempre" le dico sorridendo, lei si fa scappare un sospiro divertito

"Sisi sono un'amica fantastica ora mollami che sai che non sono una persona affettuosa"

Poi ci siamo messe a dormire e ora sono sveglia, sono le 7:30 del mattino e vorrei solo sprofondare.
Mi rendo conto solo ora che il telefono è da Nels ma non faccio sicuramente in tempo a prenderlo prima di andare a scuola, mi tocca prenderlo all'una quando esco.

Vado a lezione e per tutta la mattinata cerco di ignorare Erica che fa di tutto pur di non guardarmi. Da ieri penso che la nostra amicizia si sia definitivamente crepata. Non so se sia possibile tornare come prima e sinceramente non so nemmeno se lo voglio.
L'unica volta che mi rivolge la parola è alle macchinette, io un pochino in mezzo alla alla fila mentre parlo a un mio compagno di classe con il caffè in mano.

"Ti potresti spostare? Stai intralciando la fila" mi dice Erica in tono glaciale.

Le rivolgo uno sguardo più velenoso di quello che avrei voluto e le dico
"Prego" mentre mi scanso di lato

Lei mi fulmina con lo sguardo e passa oltre.

A Manuel che sta parlando con me non sfugge la nostra conversazione.

"Sembra che Erica abbia ingoiato una fiala di acido solforico" nonostante la situazione mi strappa una risata.
Manuel è un amico di Drew e sapeva perfettamente che prima dell'operazione aveva una cotta per me.

Anche l'ultima lezione alla fine passa e quindi da ora in poi siamo liberi per le prossime 3 settimane, e io so esattamente come e con chi voglio passarle.

Alla stazione dei pullman mi viene in mente che l'autobus che prendo di solito io non ferma a casa di Nels ma solo fino a casa mia. Dannazione ora ci metterò almeno un ora per arrivare là.

Sto per incamminarmi verso il punto di passaggio dell'autobus quando sento la voce di qualcuno che mi chiama

"Eli ma che diavolo perché non mi rispondi al telefono!" È Cesare, mi giro per salutarlo ma sembra dannatamente incazzato.