Epilogo

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Cara Leah,
Ti scrivo questa lettera anche se so che non la leggerai mai, ma ci tengo comunque a fartelo sapere.
Non mi sono mai pentito di nulla di quello che ho fatto con te, mai. Non potrei.
Mi mancano le tue risate, i tuoi occhi blu, il tuo modo di fare arrogante e duro, la tua dolcezza e le carezze improvvise, quando meno me le aspettavo.
Mi mancano gli abbracci e le fughe dal balcone di quando ervamo ragazzini.
Mi manca guardarti come ti ho guardata la prima volta che abbiamo fatto l'amore.
Perchè sì, quello era amore. Eravamo giovani, stupidi ed inesperti, però ti amavo, ti amavo incredibilmente. Volevo solo la tua felicità, sempre.
Io lo sapevo che prima o poi tu saresti tornata da lui, nulla vi ha mai separati, perchè avrebbe dovuto farlo la morte?
Ma io staró qui, non verrò a cercarti, anche se la tentazione è forte. Io devo rimanere in vita per continuare il tuo meraviglioso ricordo. Non mi dimenticherò ma di te.
Io vivrò per entrambi, e se un giorno mi sposerò e avrò figli loro sapranno della meravigliosa ragazza che eri, che sei ancora nel mio cuore.
Perchè io ti amo, ti amerò per sempre, anche se non sei qui con me, sento che mi proteggi e che mi guardi.
Ti sento dentro, nella carne, nelle ossa e soprattutto nel cuore.
Sei ancora la bellissima Leah dagli occhi di ghiaccio che mi ha fatto sciogliere e imparare a vivere, ad apprezzare la vita.
Perderti è stata la cosa più dolorosa che mi sia mai capitata ma sono felice del fatto che tu non abbia continuato a vivere male, oppressa dal senso di colpa e dal dolore.
In un certo senso è stato meglio così.
Mia madre era distrutta, viene a farti visita tutti i giorni, vorrebbe farti capire che ti voleva molto bene, che mai avrebbe voluto che ti facessi questo.
Molte persone c'erano al tuo funerale. Mi hanno disgustato. Lacrime e finta pena per la ragazza che si è suicidata. Tale fratello tale sorella, unti per sempre.
Questo era quello che pensavano.
Nessuno, dico nessuno, ti ha mai amata quando eri in vita. Nessuno ti ha consolata, nessuno ti ha fatta sentire apprezzata.
Solo pena per la morte di Oliver e nessun 'mi dispiace' davvero sentito.
Io non ci sono andato, sai, al tuo funerale.
Mi sembrava una grandissima stronzata. Insomma, sono stato tutto il giorno nell'appartamento di Olver, a mangiare variegato al cioccolato e amarena, il tuo preferito. Te ne ho lasciato persino un po'.
Spero che tu non ti sia offesa. Passo tutti i giorni a trovarti però, da quasi un anno. E ti racconto cosa mi succede, e tu mi ascolti, me lo sento. Ogni tanto se inizio una sigaretta e non la finisco te la lascio, non si sa mai, che tu la voglia o no, è lì per te.
E ti sto leggendo Il giovane Holden, sono arrivato al capitolo nono. So che ami quel libro e non credo che tu ultimamente l'abbia riletto. Sai, mi piace, ha davvero buon gusto per i libri.
Voglio solo dirti che mi manchi, mi manchi terribilmente.
Vorrei tornare a baciari, a carezzarti, a coccolarti, a fare l'amore con te, vorrei che tornassi tu.
Perchè ti amo, ti amo da impazzire, e tu lo sai.
Lo so che mi hai sentita. Hai volato con il sorriso, ti ho vista, angelo caduto con gli occhi chiusi ed il sorriso, che hai trovato la pace.
Buon diciottesimo compleanno, piccola, salutami quel deficiente che vi ha portati lontano da me, e fagli sapere che appena arrivo anche io mi sente.
Me lo sento che quando arriveró anche io tutto tornerà come prima, lo spero. Anche se voi avrete diciassette anni ed io ottanta, non mi importa.
Con il più grande amore,
Dug.

Appoggio il foglietto spiegazzato vicino alla lapide.
Accarezzo la foto ovale impressa sopra ti essa. L'ho fatta io, sono Oliver e Leah, al mare, lei con il braccio sulla spalla di lui e lui con il braccio sulla vita di lei, di nuovo assieme. Aveva ancora i capelli neri, sembrano proprio gemelli.
Ho insistito perchè fosse messa vicino alla sua lapide ed ho fatto aggiungere la foto uguale.
Due tombe identiche, di marmo nero, l'unica differenza sta nel nome. Ne una ne l'altra hanno frasi o dediche, nessuna basterebbe per descriverli.
A leggere il nome impresso la dedica viene da sè, un pensiero per loro.

Mi alzo dal terriccio umido e mi tolgo la terra dai pantaloni. Le faccio un cenno con la testa e le auguro ancora un buon compleanno, ovunque lei sia.
Me ne vado, girandomi dopo una decina di metri e sussurrandole un 'ti amo', ricco di affetto, il più sincero che ci sia.

January 15thDove le storie prendono vita. Scoprilo ora