Dug mi sta abbracciando come se non ci fosse un domani.
Io sono scioccata
E in mutande.
Ma con addosso solo ed esclusivamente le mutande, nient'altro.
È piacevole, non mi sento in imbarazzo.
Com'è dolce.
Lui è così caldo e sento i suoi respiri nell'incavo del collo.Finalmente realizzo la situazione
-Dug che cazzo stai facendo, staccati da me!- urlo coprendomi il petto con il braccio.
Lui si scosta, visibilmente scioccato dalla mia reazione, come se non avesse fatto irruzione nel mio bagno mentre ero praticamente nuda.
-Scusami se mi ero preoccupato che tu potessi stare male- e sembra veramente dispiaciuto.
-Non fare tanto il sarcastico e vedi di toglierti dalle palle e lasciarmi cambiare senza la guardia del corpo, anzi il guarda-corpo- mi sta squadrando da cima a fondo e ancora non credo a cosa è appena accaduto.-Mhm..- risponde in un mugugno
-E piantala di fissarmi le tette, cazzo!-
Lo spingo via dal bagno mentre dico "Fuori" e poi chiudo a chiave.
Abbasso il coperchio del water e mi ci siedo sopra, prendendomi la testa con le
e mani.Perchè, perchè devo fare tutte ste figure di merda? Perchè mi sento uno schifo per averlo trattato male. Perchè lui se n'è andato.
Però si è preoccupato per me, e la cosa mi fa sorridere.Effettivamente lui è l'unica persona che mi è sempre stata vicina, nel gruppo di Oliver.
Nel nostro vecchio gruppo.Soprattutto quando quel coglione di mio padre mi ha abbandonata del tutto, ho sentito il mio cuore spezzarsi rumorosamente, batteva furiosamente, quasi mi rompeva il petto, poi di colpo si è fermato e, dopo qualche secondo, ha riiniziato a pulsare flebilmente.
Mi sono sentita una totale fallita, mia madre mi riteneva uno sbaglio, mio padre non aveva la minima considerazione di me, mi ha persino tenuto all'oscuro del fatto che avessi un fratello, ma Dug no.-Cazzo!- imprecò scuotendo i capelli neri.
-Oh, Oli, piantala dai, non è così grave.- risposi a tono.
-No, mi hai appena graffiato la chitarra che mi sono dovuto pagare da solo dopo tre anni di risparmi! Non è grave.- disse sarcastico.
-Ma che stronzate, per un graffio. E poi smettila di fumare così tanto, hai sedici fottuti anni, nemmeno i turchi si imbottiscono in questo modo!- esclamai indignata.
Lui si sta rovinando con questo orrendo vizio. Non me ne frega se fuma, ma non in quantità così esagerate.
Cazzo, è pur sempre mio fratello.
-Ah, ma per favore. Non ho intenzione di farmi dire cosa fare o cosa non fare da una ragazzina di quattordici anni. Leah, seriamente, basta rompere così. È la mia vita.
La mia fottuta vita.
Ci posso fare quello che voglio.
Si sedette sul letto ed iniziò a strimpellare vari accordi, sigaretta in bocca e sguardo fisso sulle corde, noncurante del profondo vuoto lasciato dentro di me dalle sue parole.
-Bene, sai che ti dico?- mi feci coraggio - che non me ne frega assolutamente un cavolo di niente se ti rovini così. Niente. Infondo ti conosco solo da cinque anni, non abbastanza evidentemente. Sono stufa di avere solo te intorno. Basta.-
Me ne andai sbattendo la porta, sapendo che sarei scoppiata a piangere a presto.
Forse ero stata troppo dura, ma forse no.Pensare a quei tempi mi rattrista, ma spesso capita.
Troppo spesso.
Dug mi ha sempre accettata, lui ed Oliver sono la mia vita.
Una volta, per lo meno.
Mi hanno portata a fare il mio primo piercing, a fare shopping e a comprare cose che poi non avremmo mai messo, mi ha consolata e fatta sentire, per la prima volta, davvero accettata.
Ma nonostante ció ancora sento di non trovarmi bene.
Lo so che un giorno verrò da te, te lo prometto.
Ti amo ancora alla follia.Sarà meglio che mi sbrighi, sono ancora qui a riflettere da una vita. Dio, io non volevo farlo spaventare, ma mi sono addormentata nella vasca.
Sì, è da completa testa di cazzo ma non importa.Sento la musica nell'altra stanza e un sacco di schiamazzi, spero solo che non mi distruggano la casa o, per essere meno tragica, che non la rovinono con le loro cavolate. È il mio fottuto diciassettesimo compleanno.
E nessuno mi ha fatto gli auguri.
Lui se ne sarebbe ricordato.
Lo so.Non penso che sia stata una delle mie idee migliori questa festa.
Anzi non lo è stata proprio.
Dopo essermi vestita e truccata per sembrare almeno decente, mi decido ad uscire.
Sono abbastanza sicura di stare bene vestita così.
Non è proprio il mio stile ma credo che per questa sera possa fare un'eccezione, nonostante tutto lo schifo, è comunque il mio party.Ho le mani sulla maniglia della porta, dietro la quale c'è una festa con droga, alcol e una scommessa per la quale so di non avere speranze di vincita.
Mi faccio coraggio e mi stampo un sorriso in faccia: è ora di dare inizio alle danze.
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January 15th
Teen Fiction“ -Sono la sua ragazza.- fa un passo avanti e sorride, prima a me poi a loro, per assicurarsi che avessi afferrato bene quelle parole. -Davvero?- balbetto con gli occhi spalancati. -Sì, Dug, davvero.- ” Leah sta cercando di dimenticare tutto ciò ch...