Qualcosa mi sta accecando, che mal di testa. Non riesco ad alzarmi, mi sento pesantissimo e non penso di essere a casa mia. Riesco finalmente ad aprire gli occhi e vedo una mano sul mio petto.
Non sarà un'altra della scuola, perchè non so proprio come scollarmele di dosso. Sposto il mio sguardo e noto un'enorme massa di capelli biondo chiaro e dei respiri sulla mia pancia. Ora capisco: la festa, la droga, la scommessa.
Tutto chiaro.
Aspetta, ma lei è in mutande e con la mia maglietta e io coi pantaloni. Ed è assolutamente fantastica.
Adesso ricordo tutto, dopo che se ne erano andati e che ci era passata un po' la sbronza lei voleva dormire, ma mi ricordo il suo sguardo malinconico nel mandarmi via, allora ho insistito, l'ho aiutata a togliersi quel vestito impossibile e le ho messo la mia maglia al suo posto. L'ho adagiata sul divano e quando si è addormentata non ho resistito e mi sono messo sul divano con lei. La miglior notte della mia vita.
La tengo d'occhio, hai visto. Te l'avevo promesso.Ora ha la guancia pallida schiacciata contro la mia pancia e i capelli che mi fanno da sottospecie di gonnellina hawaiiana, la mano sul mio petto e gli occhi chiusi. Dio se è bella.
-Ehi Leah, sveglia-
Le sussurro accarezzandole la testa. Mugugna e si rigira.
-Oliver, ancora due minuti- dice muevendo la mano.
Mi ha scambiato per Oliver.
-Sono Dug.-
-Mmm...ciao- risponde con la voce impastata dal sonno -Lo sai che mi stai scavando un tunnel nella chiappa destra?- ridacchia mentre si siede e mi guarda, con tutto il trucco colato sulle guancie e i capelli spettinati a mo' di leone.
-Buongiorno bellissima.-
Leah arrossisce e si alza, offrendomi una visuale del suo culo magnifica.
-Ah e comunque se vieni ancora qui a dormire digli di starsene buono, di notte lo sento sai?- esclama dandomi una lieve pacca al cavallo dei pantaloni. Cazzo io me la stupro se va avanti così.Se ne va in bagno sculettando e ridendo.
Decido di alzarmi e di prepararle la colazione, ma ha il frigo vuoto, allora esco a fare la spesa e mi accendo una sigaretta.-Passami quella sigaretta. Dai, non fare lo stronzo.- supplicò con gli occhi dolci.
-No, sei piccola.-
-Ma piantala, ho sedici anni. Tu sei solo arrabbiato del fatto che Dug mi ha portato a fare il piercing davvero. Lo so.- disse toccandosi l'anellino al naso e sorridendomi.
-Ehi non tirarmi in mezzo, okay?- protestai facendole la linguaccia.
-E poi tecnicamente hai ancora quindici anni. Siamo solo ad agosto.- aggiunsi con tono ovvio.
Lei mi squadrò inclinando la testa e poi scoppiò a ridere.
-Hai ragione. Dai, alzate il culo, andiamo a farci il bagno.- proclamò allegra mentre afferrava le nostre mani e ci alzava.
Oliver la guardava divertito e ogni tanto sorrideva. Si vedeva che c'era una certa chimica tra i due.
-Scusami e dove vorresti andare?- chiese
-Al mare, ovviamente.-
Al mare.
Il mare è a due ore di macchina da qui. È impazzita.
Uno sguardo di stupore impadronì la mia faccia e quella del mio amico.
-Ma ti sei bevuta il cervello? Il mare è lontano. La benzina chi ce la mette?-
-Okay, ragazzi, tra dieci minuti alla macchina, io prendo le lattine di birra. Siate puntuali.-
Sorrise e scappò veloce verso casa sua, lasciando me ed Oliver completamente attoniti.Entro veloce nel supermercato e l'aria condizionata mi fa rabbrividire, nonostante sia novembre. Mi sposto velocemente nel reparto dei cereali, del latte e del gelato. Leah ama il gelato.
Variegato al cioccolato e amarena.
Io e Oliver lo compravamo sempre per lei.
Se ora sapessi come sta senza di te, non l'avresti fatto.
Pago e mi dirigo verso casa sua, mentre il vento mi sferza contro freddo.-Leah cazzo si gela apri sta merda di porta!-
Oh è Dug, bene. Gli apro e lo trovo sorridente con tante buste della spesa in mano.
-Ma non ti sei fatta la doccia?- chiede squadrandomi.
-Si certo che l'ho fatta, perchè?-
Che domande insensate. Ho ancora i capelli bagnati e incollati alla faccia.
Sistema la spesa sul tavolo e aggiunge
-Hai ancora addosso la mia maglia.-
-Oh...mmm...si, mi piaceva...credo- boccheggio imbarazzatissima e mi fisso i piedi nudi, azzurrini per colpa delle vene.
Sento la faccia bruciare e diventare rossa, Dug mi prende il mento tra pollice e indice e sussurra
-Sei bellissima, cazzo se lo sei.-
STAI LEGGENDO
January 15th
Teen Fiction“ -Sono la sua ragazza.- fa un passo avanti e sorride, prima a me poi a loro, per assicurarsi che avessi afferrato bene quelle parole. -Davvero?- balbetto con gli occhi spalancati. -Sì, Dug, davvero.- ” Leah sta cercando di dimenticare tutto ciò ch...