Prologo

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Corro.
Corro come il vento.
Corro sotto la pioggia, veloce.
Corro con le cuffiette, in mezzo alla strada.
Corro urlando e mi sento libera.
Libera da tutto, da tutti.
Un camion suona il clacson e mi sposto, facendogli il dito medio, non si è mai troppo simpatici con gli altri.
-Hey Leah aspetta!
-Si, che... oh sei tu...- So benissimo chi è, la sua voce si riconoscerebbe ovunque, ma non mi va di parlare, soprattutto con lui, almeno non ora.
Dug.
Mi sta chiamando da poche decine di metri di distanza, occhi verdi, pomelle rosse e capelli neri spiaccicati sulla fronte per la pioggia. Mi guarda un po' e poi inizia a ridere.
Ma non quelle risatine isteriche da pazzi, propio una risata di gusto.
-Scusa si può sapere che cazzo hai da ridere?- domando visibilmente scocciata.
-No, niente è che- si ferma a respirare, ride un po' e poi riprende- cioè insomma guarda la tua faccia, sembri un panda dopo una sbronza -
Sono veramente colpita dalla sua uscita da perfetto bambino di cinque anni, certe volte sa essere così insopportabile.
-Ma non so, forse perchè piove?- chiedo sarcastica.
-Eddai Leah! Tu hai un serio bisogno di scopare, amica mia.-
Oggi non è proprio giornata, se si avvicina di solo un altro passo si ritroverà con cinque dita stampate in faccia.
-Oh ma piantala di fare il coglione e vedi di girare al largo perchè, se proprio voglio scopare, non lo faccio di sicuro con te, Dug mio.-
-Sempre la solita!- Esclama gesticolando.
Ride e ride ancora, sornione. Per quanto possa odiarlo in certi casi, non posso non ammettere che sia un bel ragazzo. Mi rigiro e mi avvio verso casa, lasciandomi sfuggire un sorrisetto.

caro Diario,
perdonami per tutto il tempo nel quale non ti ho scritto, ho avuto un sacco di problemi con la scuola, mia madre e poi sono stata con Oliver. Sai, mi ha portata al mare, anche se siamo a fine novembre. Il mare in inverno è così bello, livido e spumeggiante, solo. Mi ha regalato anche un costume nuovo, nero, come i suoi occhi. Sono stata così bene con lui e mi ha costretta a fare il bagno, anche se tanto lo so che era una scusa per farmi mettere il costume. Inutile dire che mi sono gelata e che ora ho la polmonite, motivo per il quale sto scrivendo. Posso dire che sia stato il migliore tra tutti i sedici compleanni , anzi anche quando mi ha regalato le matite colorate e l'album da disegno ero felicissima, ma questo batte tutti. A fine gennaio, per precisione il 26, compirà diciotto anni e vorrei tanto festeggiare il suo compleanno come lui ha fatto con me. Credo che Oliver sia la persona migliore che conosco, nonostante certe volte sia un tale coglione. Lui è tutto quello che ho, e mi è anche venuto un mente cosa regalargli, sai, ma sarà un segreto, shhh. Buonanotte,
                                                                                                                                                                   Leah.

Lo sapevo che io non dovevo più aprire quel dannato diario.
lo sapevo.
Oliver, oh Oliver, mi dispiace.
Mi dispiace così tanto.

January 15thDove le storie prendono vita. Scoprilo ora