-Mamma sono a casa!-
Urlo entrando in casa, ma non ottengo risposte. Prevedibile, sarà in giro per bar. Mi rassegno al pensiero di avere una madre con una vita cosí ignobile e mi preparo il pranzo con gli avanzi della cena, tanto adesso sono sempre da sola. Penso proprio che oggi uscirò, tanto non ho niente da fare, domani ho materie che odio e i compiti non mi servono, a mio parere.
Mi accendo una sigaretta intanto che la pasta si riscalda e prendo il cellulare."Ehi tesoro, hai rivalutato la tua idea di scopare con me? Dxx"
Sorrido e rispondo."Nemmeno se arrivi da me in ginocchio vestito da cantore medievale con un mandolino a farmi la serenata. Beh, se però poi posso filmarti e tenermi il video credo che forse cambierei idea."
Ovviamente non ho intenzione di farlo con Dug, lo sto solo prendendo un po' per il culo, e so benissimo che è troppo orgoglioso per una cosa del genere. Non lo farebbe mai e poi mai, per nessuno. E tra l'altro non penso proprio che sappia suonare un mandolino o che sia minimamente possibile il fatto che riesca seriamente a procurarsi un vestito da cantore medievale. Come sono crudele e fantasiosa certe volte.
Il timer del microonde suona e vado a mangiare la pasta, alquanto insipida, per la verità.
Rassegnando mentalmente tutti i posti in cui potrei stare oggi pomeriggio, credo che andrò da Paige.
Paige è la mia migliore amica, una sottospecie di Barbie anoressica con i capelli rossi. Detto così può sembrare osceno ma é carina, almeno io lo penso. Fa parte del gruppo ristretto dei miei amici, anche se non ci frequentiamo più tanto spesso da un po'. Da un preciso giorno in realtà.
Oliver.-Ehi Paige, mi vuoi aprire questa dannata porta!-
Sto tirando sassolini sulla sua finestra da cinque minuti buoni e mi sto anche arrabbiando
-Porca puttana, PAIGE!-
La vedo affacciarsi alla finestra con un lenzuolo per coprirsi
-Leah si può sapere che diavolo vuoi?!-
-Posso entrare o rischerei di interrompere "Luna di miele dolce sogno"?-
Chiedo schifata.
-Veramente sarei occupata- risponde scocciata indicando il lenzuolo.
-Scusami, niente. Volevo chiederti se stasera venivi da me, mia madre è fuori e sai, è il mio compleanno vorrei fare un piccolo party. Evidentemente disturbo...- sono arrabbiata. So bene di essere andata ad interromperla nelle sue attività pomeridiane, ma è la mia migliore amica, come ha potuto dimenticarsi del mio compleanno.
-No..Ehi...Leah ci sarò. Non è che...cioè..potrei portare...-
Non la lascio finire.
-Si certo portati Tommo. Ciao-
Me ne vado, piuttosto scazzata a dire il vero. Da quando Paige sta assieme a Thomas non mi considera più come una volta. E Paige è la ragazza di Thomas da dopo la rottura del nostro gruppetto. Da dopo quel giorno.
Penso che tornerò a casa, ho una festa da organizzare e niente di pronto.Sbatto la porta, frustrata. Ho comprato tutto per la festa ma, essendo da sola, ho le mani piene di borse e borsine, robaccia a destra e sinistra. Urlo un disperato "vaffanculo" all'ennesima cosa che mi cade, quando sento Dug che dice
-Calmina neh, bella bionda- alludendosi al colore dei miei capelli, tinti per altro.
-1) non sono bella, 2) non sono bionda e 3) si può sapere che cosa ci fai in casa mia?- ribatto.
-Allora rivediamo:
1) sei più bella di quanto credi, 2) a mio parere sei bionda e 3) non posso più venire a trovare una mia cara amica?- dice facendo gli occhi dolci
-Oh ma va al diavolo Dug, ti ho già detto che non scopo con te.- sono veramente sorpresa dalla sua insistenza.
-Tu hai detto che l'avresti fatto se ti cantavo una serenata.- aggiunge sventolandomi un mandolino davanti alla faccia. Dove diavolo lo ha trovato un mandolino.-C-cosa, come hai fatto scusa? Pensavo fosse impossible. Ma dove diavo... Ah no, aspetta, manca il vestito da cantore e la videocamera. E oltretutto avevo detto che forse avrei fatto sesso con te.-
Sono sconvolta.
-Oh, andiamo. Già è imbarazzante il mandolino. Guarda come mi sono ridotto per una stupidata del genere.-
Mi viene da ridacchiare e lui si avvicina con un sorriso malizioso dipinto sul volto. Quanto me lo ricorda.
Lo allontano con la mano, e lui capisce, lo leggo nei suoi occhi.
Lui capisce.
Non sono l'unica che se lo ricorda.-Io... senti scusami. Non è il momento.- aggiungo sconsolata.
-Non importa, tranquilla. Siamo sempre noi. Come una volta.-
Mi lascia un bacio leggero sulla guancia e se ne va.
Credo che anche a lui abbia fatto male quanto ne ha fatto a me.
Lo so.
Lo so che è così.
Mi tocco la faccia e mi lancio sul divano, malinconica.
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January 15th
Teen Fiction“ -Sono la sua ragazza.- fa un passo avanti e sorride, prima a me poi a loro, per assicurarsi che avessi afferrato bene quelle parole. -Davvero?- balbetto con gli occhi spalancati. -Sì, Dug, davvero.- ” Leah sta cercando di dimenticare tutto ciò ch...