Capitolo 1

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Sono seduto alla mia scrivania, come ogni fottuta mattina, sto fissando lo schermo del computer che ritrae la foto di me e Anastasia alla cerimonia dei diplomi. Dio, è così bella. Sorride tra le mie braccia, e sorrido anche io. Io la amo, ma lei non lo ha capito, non mi ha creduto. Non pensava fosse possibile cambiare in pochi giorni, e d'altronde, come darle torto? Lei probabilmente mi avrà dimenticato, sarà andata avanti, non voglio immaginare come, ma sono contento che almeno lei non viva il dolore che vivo io da anni. Mi sono tenuto informato su di lei ogni giorno in questi cinque anni, posso almeno proteggerla in ogni modo possibile, e aiutarla se ne avesse bisogno. Chi l'avrebbe mai detto? Io, Christian Grey, innamorato! Lei mi manca, tanto. Mi manca così tanto, e ancora mi stupisco della persona che Mi ha reso. Lei mi ha reso debole, mi ha cambiato, un'altra persona. E spero ogni minuto di questo giorno che torni da me, ma non è così, lei non tornerà. Perchè dovrebbe? Non ha nessuna ragione, per farsi frustare, come pensa lei? Non lo farei, ma lei non lo sa, o almeno, lo sa ma non ci crede. Sento qualcuno bussare alla porta, questo suono interrompe i miei pensieri, sbuffo e urlo: 

<< Avanti! >> 

Andrea entra,  alzo la testa verso di lei, che ha un quotidiano in mano, e mi chiede: 

<< signore, ha già letto il giornale? >> mi chiede. Torno a fissare lo schermo del computer con la nostra foto.

<< No, Andrea, non è tra le mie priorità. >> dico e torno a fissare lo schermo del computer. Si avvicina e mette il giornale sulla scrivania. Perchè diavolo insiste tanto? Sa quanto cazzo me ne può importare dell'azienda, dei problemi del mondo??

<< Credo che lo sia. >> mi dice.

Esce dalla porta, lasciandomi solo con il mio dolore, prendo in mano il giornale e lo sfoglio velocemente finché una foto cattura la mia attenzione. "cazzo." È una Foto di Ana, la mia Ana, abbracciata ad un uomo. La mia mano si stringe in un pugno. "Calma". Accarezzo il suo viso sul giornale, l'articolo parla del loro fidanzamento. "Si sposa?" La mia Ana si sposa? Tra una settimana, la mia Ana si sposa. "Mia"? Ma che dico? Non è più mia, ormai. Il pensiero di questo tizio abbracciato a lei, questo Julian, che la rende sua, che la bacia, che ci fa l'amore, come io non ho mai fatto. Si é innamorata di qualcun'altro. Mi ha dimenticato? Oh certo che mi ha dimenticato, altrimenti non sposerebbe questo maledetto tizio. Mi pensa ogni tanto? Cosa dovrei fare? Vorrei andare da lei, dirle di non farlo, supplicarla, voglio che sia mia, di nuovo. Cazzo, lei è mia. Lei lo vorrebbe? Vorrebbe vedermi? Se dovesse cacciarmi? E se mi volesse ancora? Mi massaggio la testa con la mano. Ho deciso, lo farò, andrò da lei, lei ricorderò di me, di noi, e se non vorrà più vedermi allora la lascerò andare. Sono sicuro che quando mi vedrà, tornerà da me. Il nostro amore non è finito, lo so. Mi alzo in piedi. Prendo il giornale e lo piego, vado alla reception e dico ad Andrea:

 << Prenotami un volo di sola andata per la Georgia, parto oggi stesso! >> e mi Dirigo verso l'ascensore. Arrivo, piccola. Sto venendo a prenderti.


Ana & Christian • Il mio primo amore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora