Capitolo 40.

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| Anastasia |

Leggo il messaggio che Christian mi ha mandato. Che intende dire? Vuole che lo leghi, è pronto ad abbandonarsi in questo modo? Preferisco non rispondergli, così stasera sarà di nuovo felice di vedermi e mi accorgo di ridere da sola come una scema davanti al cellulare. Potevo lasciarlo venire qui, dice la voce della mia coscienza. Si starà mangiando le mani aspettando la mia risposta, ma ha capito il mio gioco quindi non mi invia ulteriori messaggi. Vengo distolta dai miei pensieri quando sento bussare alla porta. Sarà Christian? 

<< avanti? >> dico. La porta si apre, è Joseph, il mio collega.

<< Ana? Sei pronta? >> mi chiede restando sulla soglia.

<< Si, vengo subito. >> Merda. Parlando con Christian mi sono dimenticata della riunione. Prendo in mano i manoscritti e mi alzo. Porto il telefono? Se dovesse arrivare un messaggio da Christian? Oh, merda, lo porto, almeno mi distrarrà se la riunione diventa noiosa. 

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Dopo neanche dieci minuti questa riunione mi sembra infinita, ognuno di noi, per ordine alfabetico, deve esporre la trama e i contenuti dei manoscritti che ha letto, è così noioso. Sempre le solite storie, senza colpi di scena, storie d'amore viste e riviste, per un attimo mi chiedo se qualcuno abbia mai pensato di scrivere una storia come quella mia e di Christian. Ridacchio a quel pensiero. Potrei chiedere a Christian, lui ne saprebbe sicuramente più di me. Sarebbe una storia diversa, originale, cosa ne penserebbe Christian se scrivessi una storia su di noi? Oh, Dio, e se venisse pubblicata? Scaccio dalla mente questo pensiero, non approverebbe di sicuro una storia dove vengono esposti i suoi pensieri più oscuri e perversi e le nostre vicende sessuali. Decido di prendere il telefono e scrivere a Christian, senza farmi vedere.

<< Salvami da una riunione noiosissima. >> gli scrivo, la risposta arriva prima del previsto, già immagino lui seduto alla scrivania che fissa il telefono in arrivo di un messaggio, che beh, più o meno, è la mia stessa situazione.

<< Vuoi che venga lì? Potrei benissimo venirti a prendere adesso. ps: Non mi hai risposto al messaggio. >>. Alzo gli occhi al cielo. Sapevo che aspettava la mia risposta. Sarebbe bello se venisse qui a prendermi davanti a tutti e interrompesse questa noiosissima riunione.

<< Per quanto sarebbe bello, no. Resta dove sei, e distraimi virtualmente. Non ti ho risposto perchè sapevo che ti sarebbe piaciuto, mi sbaglio? >> rispondo io. 

<< Mi PIACEVA finchè non mi hai mollato in bianco. Ero tentato di venire lì e darti una bella lezione. Quindi vuoi che ti distragga, eh? >> 

<< Si. >>

<< Per quanto mi piacerebbe non vorrei mai che i tuoi colleghi ti vedessero in preda alla passione, quindi, signorinella, come tu hai rifiutato me io rifiuto te. Ti piacerà, vedrai, l'hai detto tu. >>

<< Mi provochi, mr Grey? Poi, qui, è buio, non mi vedrebbe nessuno. >>

<< Come no, scommetto che il tuo collega, con il quale "lavori" è lì accanto a te, proprio adesso. >> scrive. Mi giro istintivamente verso Joseph che mi sorride ignaro di quello che sto scrivendo. Sposto lo sguardo sullo schermo e gli rispondo.

<< Non è accanto a me. Io, piuttosto, scommetto che sarai circondato da segretarie bionde che ti sbavano addosso. >> 

<< Può darsi, ma non mi importa di loro, lo sai. C'è solo una donna che mi interessa, in tutti i sensi. >> 

<< Anche per me c'è un solo uomo del quale mi importa, si da il caso che sia anche l'unico uomo che abbia mai amato e che amo da morire, e l'unico che mi abbia mai avuta, ma pare che non riesca a capirlo. >>

Ana & Christian • Il mio primo amore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora