Capitolo 3.

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Alle 12:30 in punto sono davanti alla casa di Carla e Bob, ho in mano un mazzo di rose, una dozzina di rose rosse, per Ana, ovviamente, e dei pasticcini per Carla e Bob. Carla apre la porta e sbatte gli occhi ipnotizzata "Sono qui per tua figlia, tesoro. Solo per tua figlia." Spero che Ana abbia la stessa reazione. 

<< Salve, signora - dico entrando e le porgo i pasticcini. 

<< Ciao Christian, ah, Che pensiero gentile! >> dice e sposta il suo sguardo sulle rose.

<< Sono per Ana.. >> dico, con aria decisa. Perchè diavolo sono così nervoso?!

<< Accomodati! >> mi dice indicando il divano. Mi giro e mi siedo sul divano bianco tenendo le rose in mano.

<< Ana quando arriverà? >> le chiedo.

<< A momenti sarà qui, non farà tardi. >> risponde. "Grazie a Dio". Si siede di fronte a me e mi dice << Christian, ci sarà anche Julian, cerca di non creare guai.. >> 

<< è l'ultima cosa che voglio. >> le rispondo diretto.

<< Bene. >> mi dice. Si alza e torna a cucinare.

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Finalmente sento il suono del campanello, "Ana." Mi alzo in fretta, ma Carla mi precede lanciandomi un'occhiataccia e apre la porta, "Anastasia." Finalmente la vedo.
<< Ciao mamma! >> dice sorridendo. 

Indossa una maglietta blu, dei pantaloncini di jeans e delle converse nere. Bacia sua madre sulle guance. Dopo cinque anni la vedo. Lei è a poca distanza da me. Mi sembra che si muova a rallentatore, non capisco più nulla, mi sento accecato, come se in questo momento non potesse succedere niente, sento il terreno mancare sotto i piedi, come se stessi fluttuando. E' la perfezione. Quando sposto lo sguardo, finalmente consapevole delle mie azioni, noto che dopo di lei entra un uomo: "il tizio", sento ribollire la rabbia che scompare subito dopo quando incrocio gli occhi blu di Anastasia. Resta a bocca aperta quando mi vede, e restiamo a fissarci per alcuni secondi. Sembra avere la stessa reazione che ho avuto io. I suoi occhi.. Non ricordavo fossero così azzurri, nonostante li abbia sognati ogni notte.

<< Christian... >> sussurra, senza fiato, sembra sotto shock. 

<< Ana... >> le dico. Non riesco a dire nulla, sogno questo momento da cinque fottuti anni e non so cosa dire. Niente sembra appropriato, niente sembra giusto. Mi ricordo di avere le rose in mano e gliele porgo. Sembro un completo imbecille. 

<< Queste sono per te.. >> le dico. Le prende in mano, noto che la sua mano trema, come la mia e deglutisce, le posa sul tavolo e cerca sua madre con lo sguardo. Carla entra in azione e le dice:

<< Christian voleva congratularsi con te per il fidanzamento. Lo ha saputo ed è venuto qui. >> e mi guarda come per chiedermi di ammetterlo, di aiutarla, Ana si gira prima che possa dire qualsiasi cosa e la fulmina con gli occhi avendo scoperto il suo gioco.La mia ragazza intelligente. Si rivolge a Julian e gli dice << Scusateci solo un momento! >>. Si avvicina a me e mi prende per l'avambraccio portandomi in cucina.

<< Sei impazzito? >> mi dice, è arrabbiata.

<< Impazzito? Tu, sei impazzita, chi sarebbe quel coglione? >> le chiedo. Al diavolo quelle stronzate che mi ero preparato. 

<< Non osare parlare così di lui! - mi dice puntandomi un dito contro - è un bravo ragazzo.. >> lo difende. 

<< Senza ambizioni. >> dico. Grazie a Dio ho fatto le solite ricerche da stalker, direbbe Ana. 

Ana & Christian • Il mio primo amore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora