Biancaneve e Grimilde

Capitolo 10 - Battaglia

Biancaneve scansò via le mani di alcuni uomini che cercarono di afferrarla per proteggerla a loro dire. "Lasciatemi andare, io non verrò con voi!"

"Biancaneve, metterai in pericolo te stessa e Grimilde col tuo comportamento!"

"Grimilde non è più qui al momento." Astrael afferrò le mani degli uomini che la trattenevano e le rimosse dal suo corpo, poi si posizionò fra di loro.

"Che cosa vorresti dire?" La voce spaventata della principessa lo portò a voltarsi verso di lei e porgerle, stranamente, uno sguardo quasi umano.

"Ora è Heks, non è Grimilde. L'Heks è un concentrato di magia fuori controllo. La sua coscienza è diversa da quella della regina. È ferale."

Magia?" Fu l'imperatrice ad intervenire: afferrò per il colletto Astrael e alzò la voce per farsi sentire da tutti, dato che la forza del vento stava aumentando. "Stai dicendo che è una strega come Alex?!"

Astrael sorrise ampiamente: "Oh, lei non è una semplice strega, è un canale per la magia, una porta, ma anche un'arma molto pericolosa."

Fu in quel momento che giunse correndo l'arcimaga seguita da Scarlett, Iza e Derek. "Seguitemi, abbiamo trovato un riparo!" Zeyana fissò con rabbia Astrael ancora per un momento ma poi si voltò, seguendo il resto del gruppo verso il riparo. Biancaneve era ancora scombussolata: "Non possiamo lasciarla sola..."

"Se andrai da lei rischierai solo di farti uccidere. Ho assistito a quello che è capace di fare... Non ha sentimenti umani."

"E tu? Tu capisci i sentimenti umani?" Fu una domanda davvero curiosa, che Astrael non si aspettava: la guardò meglio, notando solo in quel momento che l'amore che Biancaneve nutriva per Grimilde non era una sciocca infatuazione ma qualcosa di forte, capace di renderla coraggiosa e farle affrontare quei disastri senza crollare. Era bagnata da capo a piedi e il vento freddo le stava gelando le mani e i piedi, ma i suoi occhi erano forti, stabili come una roccia, anzi, come uno scoglio che resiste allo sbattere continuo delle onde.

"Vieni con me." Astrael le afferrò la mano e nel giro di un secondo Biancaneve si ritrovò in una piccola grotta, illuminata da un fuoco appena creato. Vide il gruppo e si preparò a protestare ma Astrael la fermò: "Golujef non ha scampo, l'Heks ama sottomettere gli avversari più forti e lo farà."

Biancaneve aveva uno sguardo diverso e Astrael lo notò subito, ma non aveva tempo per badare a lei, perciò la lasciò col gruppo e si allontanò con un'espressione indecifrabile sul volto. La principessa sapeva bene che gli uomini dell'imperatrice avrebbero tentato di nuovo di catturarla se avesse cercato di scappare, perciò avrebbe dovuto attendere il momento giusto per andarsene.

"So che cosa vuoi fare." Alex comparve al suo fianco, prese posto su una grossa pietra liscia e fece segno alla principessa si sedersi con lei. "E' pericoloso, ma immagino che tu ne sia consapevole."

Biancaneve fu titubante ma alla fine si abbassò per appoggiarsi alla pietra e riposare le gambe. "Sì, so perfettamente che non è la scelta più sicura o più saggia in questa situazione, ma sono stanca di essere difesa. Non posso lasciare da sola Grimilde ad affrontare un demone così potente, ma so che non potrei aiutarla contro di lui e questo mi tormenta."

"Probabilmente non avrà bisogno della tua forza fisica, ma..." Alex afferrò la mano di Biancaneve e le rivolse uno sguardo comprensivo e deciso: "... di qualcuno che la riporti indietro."

L'arcimaga sussurrò qualcosa e una luce dorata avvolse il corpo di Biancaneve: la donna avvertì una sensazione di calore, piacevole, e le sembrò di essere più forte. "Questo ti difenderà contro le intemperie e riuscirai ad evitare qualche danno, ma non sarà abbastanza per salvarti se incontrerai la furia dello scontro. Se perderà il controllo, dovrai trovare un modo per attirare la sua attenzione. Sei armata?"