Nel frattempo, la regina e la principessa di Arran avevano raggiunto un giardino privato, racchiuso da siepi ben curate e al cui centro si trovava un gazebo elegante, ornato di ghirlande con fiori bianchi e rosa. Era tutto così delicato, al punto da creare un grosso contrasto con la figura maestosa dell'imperatrice e della strega al suo fianco che stavano attenendo le ospiti con un sorriso cordiale sul volto.
"Sono contenta che abbiate accettato il nostro invito. Sediamoci, poi inizieremo a parlare."
I volti delle donne erano impassibili, ma sotto la superficie si muovevano emozioni disparate: Grimilde era preoccupata per il futuro del continente, mentre l'imperatrice era curiosa di scoprire di che pasta fosse fatta la coppia proveniente da Arran; Alex, invece, mal sopportava le discussioni politiche, quindi apparve annoiata. In fine, Biancaneve non aveva idea di che cosa aspettarsi dall'incontro, ma era certa che non fosse saggio rimanere nelle vicinanze di una strega dalle intenzioni sconosciute.
"Come lo preferite il tè? Abbiamo anche un vasto assortimento di dolci."
Biancaneve non riuscì a nascondere il suo luccichio negli occhi dopo aver udito le parole dell'imperatrice, la quale lo notò e le sorrise: "Vi prego di gustare i sapori di queste terre. Sanno fare degli ottimi dessert."
Grimilde afferrò una tazzina e chiese del tè nero al servitore che era presente nelle vicinanze. L'imperatrice fece lo stesso e Alex si limitò a mangiare i dolci con Biancaneve. E a proposito della strega, ben presto venne intavolato il discorso che riguardava le vicende accadute la sera prima: "Alex ci teneva a parlarvi." Zeyana rivolse uno sguardo alla donna al suo fianco e la bella dagli occhi color ambra annuì col capo, sistemandosi sulla sedia con la schiena dritta e il busto rivolto verso le due donne provenienti da Arran.
"Mi sono resa conto di non essere stata per niente sensibile con voi. Biancaneve, ti porgo le mie scuse più sincere per ciò che ho detto ieri sera."
Biancaneve la osservò attentamente, cercando di cogliere qualche dettaglio che rivelasse la disonestà della donna, ma sembrò per davvero sincera. Prima che potesse aprir bocca per replicare, Alex continuò: "Inoltre, non sono stata del tutto onesta con voi, ma probabilmente nessuno qui presente lo è stato veramente."
Quando giunse il tè caldo, le quattro donne rimasero a guardarsi silenziosamente, poi Zeyana ordinò alla servitù nei dintorni di dileguarsi e finalmente furono sole. "Rendi la zona sicura." Alex ascoltò la richiesta dell'imperatrice e i suoi occhi si illuminarono mentre recitava qualche parola sottovoce.
"Ora potremo parlare in tutta sicurezza. Nessuno potrà ascoltarci o interromperci."
Grimilde doveva ammettere di essere affascinata dalle capacità della strega: peccato che fosse così scostante e imprevedibile.
"Eviterei convenevoli vari... andiamo dritte al punto. Vorremmo conoscere il motivo del vostro invito: nutrite interesse nei nostri confronti o verso il nostro regno?"
Zeyana si mise comoda sulla sua sedia e bevve un sorso del suo tè, nascondendo quello che pensava con un'espressione imperturbata: "Entrambe le cose."
"Questo ha a che fare con i demoni?" Grimilde rimase calma durante lo scambio ma la principessa notò il suo nervosismo da piccoli gesti: per esempio, la mano che non stava reggendo la tazzina era posata sulle sue ginocchia e strofinava il tessuto morbido di seta di tanto in tanto.
"Sì. Immagino conoscerete già l'Ordine."
"E voi conoscete le mie origini."
Alex fu rapita da quella conversazione così diretta, rapida e soprattutto apparentemente tranquilla: era come se le due donne stessero parlando dei loro interessi nel tempo libero e non di affari tanto importanti e pericolosi che riguardavano le figure demoniache e i gruppi segreti che se ne occupavano.
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Biancaneve e Grimilde
FantasyVi presento la rivisitazione di una fiaba che conosciamo tutti. Preparatevi a vedere personaggi cristallizzati nel loro ruolo all'interno della corte reale trasformarsi in qualcosa di più umano e vivo. La profondità dei sentimenti e dei pensieri de...